Quali sono i problemi legati alla fobia sociale?
Chi è vittima della fobia sociale si trova ad attraversare alcuni momenti davvero complicati. Queste persone non diventano semplicemente nervose quando devono parlare in pubblico, sono assalite da un’autentica sensazione di terrore. Quando sono circondate dalla gente, hanno l’impressione di essere osservate da tutti, arrivando a considerarsi ridicole o a sentirsi di troppo. Piuttosto che vivere situazioni così terribili, preferirebbero restare perennemente chiuse in casa.
Ma tutto questo non si verifica soltanto quando si trovano in un ambiente sociale – la semplice idea di dover andare ad una festa o ad una riunione le rende nervose. Trovano tutte le scuse plausibili per non doverci andare, darebbero qualunque cosa per tirarsi indietro… Cosa si può fare al riguardo?
“L’uomo che ha paura senza che vi sia pericolo inventa il pericolo per giustificare la sua paura.”
-Alain Emile Chartier-
Cos’è la fobia sociale?
Per prima cosa, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando. Per fobia si intende un’intensa paura provata di fronte ad uno stimolo o ad una situazione in concreto. Si tratta, tuttavia, di un timore irrazionale, che si presenta, ovvero, anche quando il pericolo non è reale. La paura, inoltre, è ingigantita e non si verifica nel momento appropriato. Per questo motivo, finisce con l’interferire nella vita normale delle persone in modo inutile.
La fobia sociale riguarda le situazioni in cui è prevista l’interazione sociale e, poiché viviamo in costante contatto con altre persone, è facile che interferisca in termini notevoli nella nostra routine. Chi, al contrario, è vittima di altri tipi di fobia, come ad esempio quella verso i ragni o i serpenti, non ne viene influenzato eccessivamente nella propria quotidianità – per lo meno se vive in città. Riuscite a notare la differenza?
Diventiamo tutti nervosi quando dobbiamo conoscere una persona nuova o quando ci accingiamo a fare un’esposizione in pubblico, tuttavia una volta rotto il ghiaccio, cominciamo a goderci l’esperienza. Al contrario, le persone affette da fobia sociale presenteranno forti sbalzi comportamentali, molti dei quali non faranno altro che fomentare la fobia stessa.
Cosa c’entrano i bias con la fobia sociale?
È importante sottolineare che in questa fobia gioca un ruolo considerevole il proprio modo di pensare e di agire. Spieghiamoci meglio: da una parte troviamo i bias – forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio –, che non sono altro che il modo in cui il nostro cervello processa le informazioni dell’ambiente circostante.
In questo senso, i “fobici sociali” tendono a prestare maggiore attenzione al fatto che la gente li guardi o meno, oltre che ai segnali che emette il loro stesso corpo in relazione al malessere provato (arrossamento, voce che trema…). Sono propensi anche ad interpretare tali stimoli in termini negativi. Infine, ricordano con maggiore facilità le situazioni sociali di carattere negativo, prendendole come punto di riferimento per valutare le situazioni del presente.
“La paura tende sempre a far vedere le cose peggiori di quel che sono”
-Livio-
Facciamo un esempio: una persona affetta da fobia sociale presterà molta più attenzione ai gesti delle persone che parlano con lei, dando una propria interpretazione negativa e convincendosi di non essere simpatica ai loro occhi. Inoltre, in quel momento ripenserà ad una situazione concreta in cui non si era trovata d’accordo con qualcuno, la quale non farà che rafforzare le sue idee e il processo generale. Tutto chiaro?
Quali sono le paure delle persone vittime della fobia sociale?
Dopo avervi parlato dei bias, sarete di certo in grado di dedurre i timori e le paure che assalgono i fobici sociali, non è vero? Da una parte troviamo il timore della comparsa di segnali fisici che indichino che siamo nervosi, così come la paura di ritrovarsi al centro dell’attenzione nelle situazioni interpersonali.
Ma non è tutto qui. Esiste anche il terrore che gli altri ci guardino o osservino mentre facciamo qualcosa oppure la paura di dover incontrare gente nuova. Esiste anche la paura di mangiare, bere o parlare in pubblico, così come di fare chiamate telefoniche o intrattenere rapporti formali.
Tutte queste paure sono strettamente correlate ad un’altra: il timore di apparire ridicoli o di ricevere una valutazione negativa. Di fatto, le persone affette da fobia sociale tendono ad anticipare il peggio, generando un’ansia a livelli talmente alti da causare un blocco nelle situazioni sociali. Di conseguenza, finiscono per agire esattamente come previsto alimentando un inutile circolo vizioso.
“L’ansia è una sottile corrente di paura che sgocciola dalla mente. Se la incoraggiamo, taglia via un canale in cui vengono fatti defluire tutti gli altri pensieri”
-A Roche-
In questo modo, non si fa altro che rafforzare la propria idea iniziale di non valere nulla, senza rendersi conto di auto-boicottarsi. È per questi motivi che la fobia sociale deve essere curata con un trattamento psicologico, meglio se di taglio cognitivo-comportamentale. Si tratta di un disturbo che condiziona considerevolmente chi ne soffre, e modificare tali pensieri senza l’aiuto di un professionista qualificato risulta spesso troppo complicato.
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