Propaganda politica e tecniche più diffuse
Sebbene il concetto di propaganda politica sia caduto in disuso, negli ultimi decenni del XX secolo il suo uso e i suoi effetti sono ancora validi. Ecco perché le sue caratteristiche continuano a mostrarsi all’interno di concetti come “persuasione” e “pubblicità”. Una semplice conseguenza del predominio dell’immagine e dei media nella nostra società attuale.
La propaganda politica è un tipo di comunicazione che fa parte dei sistemi sociali e politici contemporanei. Il suo studio è stato trattato da varie discipline e il termine ha ricevuto molte definizioni nel corso della storia. Ora, per capire il concetto di propaganda politica occorre tenere presente questi 3 criteri fondamentali:
- Contenuto: il contenuto della propaganda deve essere politico, direttamente o indirettamente. Il messaggio può sembrare “politicizzato” solo superficialmente ma, se analizzato in profondità, la sua valenza politica appare ben definita.
- Controllo dei messaggi: un aspetto importante è che il mittente controlla il messaggio al 100%; sia nella fase di produzione che di diffusione.
- Obiettivo: lo scopo del messaggio è di promuovere gli interessi e le idee del mittente, oltre che offrire risposte a diversi destinatari in base a determinati scopi, anteriormente prestabiliti.
In questo articolo parleremo di alcune tecniche utilizzate dalla propaganda politica. Le categorie che vi mostreremo di seguito non sono esaustive, né si escludono a vicenda. Il che significa che certe tecniche possono coesistere e manifestarsi contemporaneamente.
3 tecniche di propaganda politica
Tecniche di etichettatura
Queste tecniche usano l’etichettatura come risorsa principale. Si tratta di utilizzare termini con una forte carica emotiva o concettuale per associare il messaggio a aspetti positivi o negativi, a seconda dei casi.
Esistono diversi modi per applicare la tecnica di etichettatura:
- Uso di etichette negative: è la condanna di un’idea applicando un’etichetta negativa, anche se non ci sono argomenti oggettivi che possano sostenerla. Ad esempio, l’uso dell’etichetta “l’asse del male” può usarsi nei confronti di un gruppo antagonista che non condivide le nostre stesse idee.
- Definizione asimmetrica: sfruttare l’ambiguità di alcune parole in modo da evocare nei destinatari un messaggio diverso da quello che effettivamente significano. Ad esempio, dire che l’obiettivo della guerra è “la pace”. Il concetto di pace è assai diverso per un capo di governo o un cittadino.
- Generalizzazione risonante: viene messa in pratica usando frasi altisonanti ma vaghe, con uno scarso valore informativo ma emotivamente cariche. Ad esempio, il candidato X rappresenta un “grande cambiamento” per il paese.
Tecniche di associazione
Queste strategie usano l’associazione come risorsa principale. Inducono i destinatari ad associare le caratteristiche di un concetto (positivo o negativo) a un altro, che all’inizio era del tutto neutrale. Tra questi possiamo trovare:
- Giustapposizione: ovvero accostare due idee indipendenti. Non c’è bisogno di stabilire alcuna relazione esplicita tra di loro. Ad esempio nel messaggio, “il segretario del partito X è corrotto; il politico E gioca a tennis con il politico X ogni giovedì” si cerca di trasferire il valore negativo del leader X al leader E, perché svolgono un’attività assieme.
- Parole virtuose: usare certe parole nel messaggio che producono sensazioni o emozioni positive nel pubblico. In questo modo è possibile associare la positività di quelle parole al messaggio o al mittente che le pronuncia. Un esempio è il ripetuto utilizzo di parole come “libertà”, “sicurezza”, “verità”, ecc.
- Persone comuni: ricorre alle immagini di tutti i giorni di persone, abitudini, costumi e lingua. In questo modo, il senso di appartenenza viene raggiunto da gran parte del pubblico attraverso un’idea o un messaggio. Ad esempio, l’uso di particolari categorie sociali nella pubblicità, con l’obiettivo di creare una relazione tra prodotto e livello sociale.
Tecniche di propaganda politica basate sull’autorità della fonte
Questa tecnica di propaganda politica sfrutta l’autorità della fonte. In questo modo la validità di un’idea o di un messaggio viene confermata a priori, in modo automatico. Alcuni esempi sono:
- Costruire il significato attraverso fonti segrete: riferirsi a fonti la cui identità o origine non viene rivelata e di cui si parla in termini generici. In questo modo, citarli come “fonti attendibili” è sufficiente per rendere credibile un messaggio, dato che nessuno è in grado di smentire la presunta veridicità. Ad esempio: “fonti attendibili e vicine al partito confermano che il politico X era al corrente del finanziamento illegale…”.
- I saggi non possono sbagliare: chiamare in causa persone di grande prestigio e parafrasare una loro idea consente alla propaganda politica di guadagnare credito. Ad esempio, “il filosofo X diceva le stesse cose che diciamo noi oggi”. Il cosiddetto argomento dell’autorità che nessun comune mortale si sente in grado di mettere in discussione.
- La macchina del fango: viene messa in moto per screditare il mittente di un messaggio, senza preoccuparsi degli argomenti a sostegno delle sue idee. Ciò avviene quando un leader avversario viene apostrofato come “bugiardo” o “inaffidabile”. Nella retorica, questa tecnica è nota come argumentum ad hominem (“argomento contro l’uomo”) e serve appunto per contestare l’interlocutore e non il suo messaggio.
In questo articolo vi abbiamo mostrato e descritto tre tattiche di propaganda politica ampiamente utilizzate oggi. Ma ce ne sono molte altre. Se pensate di poter essere immuni a queste armi della persuasione, siete in errore.
Tuttavia, potete sforzarvi di riconoscere le loro caratteristiche principali per poterle contrastare, evitando di cadere nelle trappole dialettiche della cattiva politica.