Psicologia del tempo: perché per ognuno scorre a una velocità diversa?

Psicologia del tempo: perché per ognuno scorre a una velocità diversa?
Roberto Muelas Lobato

Scritto e verificato lo psicologo Roberto Muelas Lobato.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

A volte sembra che il tempo passi più velocemente, soprattutto quando siamo felici; quando ci divertiamo, abbiamo l’impressione che il tempo voli. Quando siamo tristi, invece, le lancette sembrano fermarsi. Il tempo scorre sempre alla stessa velocità, ciò che cambia è la nostra percezione dello stesso. Partendo da questa idea, la psicologia del tempo si spinge oltre e ci indica come la nostra percezione del tempo può influire sul nostro comportamento.

L’esperimento del buon samaritano ci dà un’idea di come la percezione del tempo influenzi il comportamento umano. L’esperimento fu eseguito su due gruppi di seminaristi: a tutti venne chiesto di recarsi in un altro edificio per tenere un discorso, tuttavia, ad alcuni venne detto di non avere fretta, mentre ad altri venne consigliato di sbrigarsi poiché erano già in ritardo e nell’altro edificio li stavano aspettando.

Lungo il tragitto da un edificio all’altro i seminaristi incontrarono una persona in evidente difficoltà, che se ne stava raggomitolata a terra. La maggior parte dei seminaristi che non andavano di fretta si fermarono per prestare soccorso, mentre la maggior parte di quelli che andavano di corsa proseguì il proprio cammino. Neanche a farlo apposta, il discorso che avrebbero dovuto tenere riguardava la parabola del buon samaritano.

Grazie a questo esperimento è stato possibile comprendere che la manipolazione del tempo può essere la causa di diversi modi di agire. Quelli che andavano di fretta erano orientati verso il futuro. La loro mente era concentrata sul fatto che sarebbero arrivati in ritardo e, quindi, non si fermarono per prestare soccorso. Al contrario, quelli che sapevano di avere tempo a sufficienza erano più orientati verso il presente e si fermarono ad aiutare la persona.

Vi presentiamo qualche breve approfondimento sulla psicologia del tempo per avere una visione più ampia.

“La psicologia del tempo afferma che la percezione che abbiamo del tempo influenza il nostro comportamento.”

Uomo che guarda l'orologio

Le diverse percezioni del tempo secondo la psicologia del tempo

Sulla base delle scoperte successive all’esperimento del buon samaritano, due ricercatori, Philip Zimbardo e John Boyd approfondirono lo studio della psicologia del tempo. Lo studio si concluse con una categorizzazione delle prospettive temporali. Secondo Zimbardo e Boyd, esistono sei prospettive temporali e generalmente le persone danno maggiore rilievo a una sola di esse.

Possiamo distinguere tra:

Passato positivo

Le persone orientate verso il ”passato positivo” ricordano il passato con allegria. Cercano di far rivivere il passato nel presente attraverso i ricordi. Di solito si tratta di persone affettuose, sentimentali, amichevoli e con una grande fiducia in se stesse. Raramente sono ansiose o depresse e non tendono a essere aggressive. Amano la musica e i film antichi. Amano le riunioni familiari, gli incontri e e i festeggiamenti in compagnia. Sono solite conservare oggetti del passato con un valore simbolico.

Passato negativo

Un’altra prospettiva temporale è il ”passato negativo”. Per le persone orientate verso questa prospettiva, il passato è mezzo vuoto. Sperano di potersi sbarazzare delle esperienze negative del passato, che non augurerebbero a nessuno. Di solito non hanno molti amici, e quei pochi che hanno li definiscono infelici, depressi, ansiosi e piuttosto timidi. Alle volte si sentono talmente frustrati da perdere il controllo, arrivando persino a distruggere oggetti. Non è loro abitudine fare attività fisica né  dedicarsi a qualunque altro tipo di svago, non sono in grado di controllare i propri impulsi e amano le scommesse.

Presente edonista

Un’ulteriore prospettiva temporale è costituita dal ”presente edonista”, i soggetti orientati verso questa prospettiva sono i più creativi e hanno molti amici. Si tratta di persone energiche  e amanti dell’avventura.

Quando vanno a una festa sono sempre al centro dell’attenzione e fanno divertire tutti. Il loro motto è ”se ti fa stare bene, allora fallo!”, e proprio a causa di questo loro modo di vedere le cose, è facile vederle ”saltare” da un impiego all’altro, senza mai sceglierne uno definitivo. Sono persone troppo impulsive, con un’innata tendenza ad adottare comportamenti rischiosi.

Ragazze con fiaccole in spiaggia

Presente fatalista

Gli individui dotati di questo orientamento di solito diffidano da tutto e tutti, il che li porta a essere costantemente ansiosi e depressi. Non sono molto vivaci e spesso sono di cattivo umore. Una frase che li descrive perfettamente è ”Ciò che dev’essere, sarà”.

Tra le loro abitudini troviamo comportamenti rischiosi come l’assunzione di droghe. Queste persone credono nella predestinazione, per tanto non ritengano che le loro azioni possano cambiare il loro destino.

Futuro orientato agli obiettivi

Altre persone sono più orientate verso il futuro. Caratterizzate da un forte realismo, ponderano sempre le conseguenze a breve e a lungo termine, facendo un bilancio dei vantaggi immediati e dei costi futuri.

Sono capaci di rifiutare una gratificazione immediata, con la prospettiva di ricevere una ricompensa maggiore in futuro. Di solito hanno molti conoscenti, ma pochi amici veri. Si preoccupano molto delle conseguenze e per questo non sono amanti del brivido, né delle novità.

Pianificano sempre tutto e fanno un sacco di liste. Portano sempre l’orologio e sembra che passino la vita ”rincorrendo il tempo”. Se c’è qualcosa che li caratterizza, sono senz’altro la prudenza e l’avversione al rischio.

Donna che guarda orologio da taschino

Futuro trascendentale

A propendere per questo orientamento, di solito sono persone molto religiose. Queste persone credono nella vita dopo la morte, partecipano alle funzioni religiose e dedicano parte della loro vita alla preghiera (individuale o collettiva). Di solito hanno un buon autocontrollo, pertanto l’aggressività non gli appartiene, e si preoccupano sempre delle conseguenze che le loro azioni potrebbero avere in futuro.

E voi? In quale prospettiva vi riconosci?

Gli ideatori delle prospettive temporali ci offrono l’opportunità di conoscere la nostra prospettiva completando un questionario (in lingua inglese) sul loro sito web.

Non dimentichiamo, però, che le prospettive temporali non sono un fattore fisso, anzi, è molto probabile che nel corso della sua vita una persona ”scivoli” da una prospettiva all’altra in base alle proprie esperienze.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.