Psicologia di comunità: origini e fondamenti

La psicologia di comunità è emersa negli anni 50 e 60 del XX secolo negli Stati Uniti. Un gruppo di psicologi sentiva il bisogno di affrontare problemi sociali più ampi. 
Psicologia di comunità: origini e fondamenti
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Come possiamo contribuire più attivamente alla nostra comunità? Perché i problemi della società possono influire sulla nostra salute e sul nostro benessere? Sono due dei principali argomenti di interesse nel campo della psicologia di comunità, disciplina che studia in che modo gli individui si relazionano alla società.

La psicologia di comunità abbraccia elementi di altre discipline come la sociologia, la psicologia interculturale, la psicologia sociale, la salute pubblica e le scienze politiche. Gli psicologi che lavorano in questo campo analizzano gli aspetti culturali, economici, sociali e ambientali che modellano e influenzano la vita delle persone in tutto il mondo.

L’approccio della psicologia di comunità può essere applicato e teorico, ma spesso è un misto di entrambi. Alcuni psicologi di comunità fanno ricerche su questioni teoriche; altri prendono queste informazioni e le usano nell’immediato per individuare i problemi e sviluppare soluzioni all’interno delle comunità. Ne consegue che la psicologia di comunità è una disciplina orientata allo studio e alla trasformazione sociale.

Mani che simboleggiano cooperazione.

Origini della psicologia di comunità

La psicologia di comunità è emersa negli anni 50 e 60 del XX secolo negli Stati Uniti dal bisogno di un gruppo di psicologi di affrontare problemi sociali più ampi. Tra i fattori che hanno contribuito alla nascita di questa disciplina negli Stati Uniti spiccano i seguenti:

  • Un allontanamento dalle pratiche socialmente conservatrici centrate sull’individuo, la salute e la psicologia in un periodo in cui, dopo la seconda guerra mondiale, emergevano questioni di salute pubblica, prevenzione e cambiamento sociale.
  • Il crescente interesse da parte degli psicologi sociali nei confronti del pregiudizio razziale e religioso, la povertà e altre questioni sociali.
  • Messa in discussione del valore della psicoterapia come unico trattamento per un gran numero di persone con malattie mentali.
  • Lo sviluppo di centri comunitari di salute mentale e la deistituzionalizzazione delle persone con malattie mentali nelle loro comunità.

D’altra parte, molti autori riconoscono come inizio ufficiale della psicologia di comunità contemporanea un incontro di psicologi avvenuto nel 1965 durante la Conferenza di Swampscott.

In esso, i partecipanti giunsero alla conclusione che la psicologia doveva concentrarsi maggiormente sui cambiamenti sociali e comunitari per gestire questioni di salute mentale e benessere. Da quel momento in poi, tale ambito iniziò a crescere fino ad approdare ai giorni nostri.

Caratteristiche e fondamenti teorici

I diritti civili, l’attivismo per la pace, il femminismo, il movimento contro la povertà e la consapevolezza ambientale hanno fornito il contesto ideale per definire il campo della psicologia di comunità.

In questo senso, al centro del suo sviluppo vi è l’idea che la psicologia non debba rivolgersi solo alle persone che manifestano una problematica mentale, bensì mettersi in prima linea per affrontare le condizioni sociali che aumentano il rischio di sviluppare disturbi e stress, come povertà o razzismo.

Questa disciplina presenta dunque un insieme identificabile di principi che la definiscono e guidano la pratica. Questi principi includono:

  • Benessere personale e accesso alle risorse.
  • Giustizia sociale e libertà dall’oppressione.
  • Senso di comunità e connessione.
  • Molteplici dimensioni della diversità (genere, etnia, orientamento sessuale e disabilità).
  • Collaborazione comunitaria, partecipazione, autodeterminazione ed empowerment.

In termini di interdipendenza e interazione di individui e gruppi, la psicologia di comunità incoraggia la creazione di transazioni persona-ambiente che prevengano la disfunzione, facilitino l’empowerment, la giustizia sociale e promuovano il benessere. In virtù di ciò, la psicologia di comunità insiste su più livelli di analisi:

  • Individuale (atteggiamenti, cognizioni, emozioni).
  • Microsistema (famiglia, classe, team).
  • Organizzativo (scuola, chiesa, organizzazione).
  • Comunità (identità, comunità di esperienza comune).
  • Macrosistema (ideologie, culture, istituzioni sociali).
Pezzi di puzzle.

Ricerca nel campo della psicologia di comunità

La ricerca nel campo della psicologia di comunità si basa su un modello collaborativo in cui il ricercatore lavora in collaborazione con la comunità per soddisfare i suoi bisogni. Questo approccio deve portare all’azione o avere chiare implicazioni per arrivare all’azione.

Gli approcci di intervento basati sulla psicologia di comunità includono programmi di prevenzione primaria, interventi di empowerment, gruppi di mutuo sostegno (auto-aiuto) e strategie di azione sociale (ad es. organizzazione e difesa della comunità).

Lo scopo principale è dunque quello di affrontare le cause dei disturbi e del disagio attraverso strategie che si rivolgono ai fattori antecedenti e facilitatori.

Come possiamo vedere, la psicologia di comunità è una disciplina che si occupa dell’uso delle risorse psicologiche per risolvere problemi sociali e raggiungere così la trasformazione sociale.


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