Psicologia integrale, la strada verso il benessere

L'idea è che attraverso la psicologia integrale si possa raggiungere uno stato di pienezza sviluppando la proprio coscienza ed evitando la sofferenza.
Psicologia integrale, la strada verso il benessere

Ultimo aggiornamento: 17 settembre, 2020

La psicologia integrale si occupa dello sviluppo di un’individualità sana. È un modello di coscienza che ricerca il benessere mediante la crescita e la creatività. Suggerisce anche che per raggiungere lo stato desiderato, ogni persona deve realizzare pratiche diverse, poiché ognuno di noi è diverso e ciò dipende dal nostro passato.

L’idea è che attraverso la psicologia integrale si possa raggiungere uno stato di pienezza sviluppando la proprio coscienza ed evitando la sofferenza. Si tratta di un ramo della psicologia che ricerca il benessere attraverso alcuni strumenti volti a tirar fuori il meglio di noi.

“Entrare in connessione con l’Io più profondo significa spiegare le ali e spiccare il volo nell’immensità del nostro universo. Significa ricevere con amore quello che la vita ci offre”.

-Anonimo-

Abbracciare diverse teorie tramite la psicologia integrale

La psicologia integrale prende in considerazione diversi modelli terapeutici al fine di applicare quello che meglio si adatta alla persona e che può migliorare la sua qualità di vita. Non si tratta, dunque, di una lotta alla teoria migliore. Al contrario, ciascuna è ugualmente importante anche se basata su principi distinti.

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In questo senso, la psicologia integrale cerca il modo migliore per raggiungere lo sviluppo personale di ogni individuo. Si tratta di conciliare le teorie psicologiche esistenti mettendo in risalto i benefici di ciascuna. Integra, inoltre, diverse pratiche spirituali estranee allo studio della mente che possono rivelarsi comunque utili.

Nella psicologia integrale prevale la persona. Ciascuno di noi segue un percorso di sviluppo proprio fatto di diversi livelli. A seconda del momento in cui ci si trova, dovremo realizzare una pratica o un’altra, in base ai problemi che ogni fase della vita porta con sé.

“Abbracciare diverse teorie significa riconoscere che ogni credenza è valida e che ogni persona è unica. Per questo, a ciascuno di noi servirà una pratica diversa per il proprio sviluppo personale.”

-Anonimo-

Come è nata la psicologia integrale?

La psicologia integrale nacque in vista del bisogno di una teoria che unificasse la conoscenza psicologica. In altre parole, era necessaria una disciplina che tenesse conto di diverse credenze e pratiche spirituali. È così che è sorto questo modello che abbraccia diversi campi dell’essere umano per aiutarlo a raggiungere la sua crescita personale.

Il principale autore di questa pratica è lo scrittore statunitense Ken Wilner, il primo a descrivere la psicologia integrale tramite lo studio di aspetti legati alla psicoterapia e alla spiritualità. Mise anche in discussione la natura di diversi rami della psicologia, promuovendo nuove strade per l’interpretazione e la pratica della salute della mente umana.

Ken Wilber è stato anche il fondatore dell’Istituto di Psicologia Integrale nel 1998, oltre ad aver formulato la teoria integrale. Ha elaborato uno schema a 4 quadranti per descrivere i campi con i quali si relaziona l’essere umano:

  • Quadrante intenzionale. È l’area individuale delle persone. Nel suo studio sono comprese discipline come la psicologia, la filosofia e aspetti legati alla spiritualità.
  • Quadrante comportamentale. Riguarda le abilità tecniche. Per studiarla, si impiegano concetti di aree come la fisiologia, la neurologia e la psicologia comportamentale.
  • Quadrante culturale. Entra in relazione con gli aspetti collettivi del cambiamento. Ad esempio studia i miti, le credenze, le storie e il simbolismo.
  • Quadrante sociale. È associato ad aree come la tecnologia, la politica e i sistemi.

Secondo Wilber, i quattro quadranti devono essere integrati per raggiungere uno sviluppo personale pieno. Bisogna dunque ricercare un equilibrio in ogni quadrante per trovare il benessere supremo. In questo modo sarà possibile trovare il proprio ruolo nel mondo e sviluppare la propria coscienza.

Al giorno d’oggi, la psicologia integrale è ancora in fase di sviluppo e viene usata in tutto il mondo sia come terapia che come forma di conoscenza, attraverso laboratori, seminari, corsi, gruppi di sostegno, di meditazione e di crescita personale.

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Benefici della psicologia integrale

La psicologia integrale aiuta ad aumentare il benessere grazie ai suoi benefici sulla qualità della vita. Eccone alcuni tra i più importanti.

  • Sviluppo personale. Tramite la pratica della psicologia integrale, entriamo in un processo di trasformazione costante con il quale possiamo conoscerci sempre di più. La trasformazione deve avvenire su piani diversi.
  • Espansione della coscienza. La psicologia integrale ci aiuta a connettere con l’aspetto più profondo del nostro essere. Inoltre, amplia la nostra visione della vita.
  • Conoscere nuove risorse per essere più sani. Attraverso lo sviluppo della coscienza e la connessione spirituale, possiamo arrivare a conoscere aspetti importanti per il nostro benessere. Si tratta di individuare le nostre virtù nel momento in cui affrontiamo i problemi, sfruttandoli al meglio.
  • Empatia. Nella psicologia integrale è fondamentale la relazione tra noi e gli altri. Grazie a questa disciplina, possiamo sviluppare empatia in maniera efficace.
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Questo modello serve dunque a potenziare gli aspetti migliori di noi, insistendo su ogni ambito della vita. Miglioriamo così le nostre abilità relazionali, riusciamo ad affrontare i problemi e a prendere decisioni attraverso la creatività e la ricerca dell’equilibrio.

Come vediamo, la psicologia integrale è un modello terapeutico e di conoscenza che ciascuno di noi può adoperare. La creatività e l’apertura saranno gli strumenti chiave per raggiungere uno stato di pienezza verso noi stessi, gli altri e la natura. In questo modo, lo sviluppo della coscienza diventerà il nostro miglior alleato nell’apprendimento.

“La persona più sviluppata è quella che può mettersi al posto del maggior numero di persone.”

-Ken Wilber-


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