Psicologia sperimentale
La psicologia sperimentale esamina le relazioni tra il comportamento umano e la mente, concentrandosi sulla ricerca e sperimentazione scientifica basata sui fatti.
Per giungere a una conclusione precisa e sicura, i ricercatori spesso impiegano metodi scientifici diversi. È questo il principale metodo di approccio della psicologia sperimentale.
La psicologia sperimentale esplora concetti basilari, come la memoria e la motivazione, in ambiti quali la psicologia infantile, sociale e educativa.
Laboratori di ricerca
Quasi tutti i lavori nel quadro della psicologia sperimentale vengono condotti in ambienti controllati, come i laboratori di ricerca.
Gli psicologi sperimentali controllano le variabili di ricerca per scoprire le relazioni tra la cognizione e il comportamento.
Mentre ogni ramo della psicologia si sforza di comprendere il comportamento e il pensiero umano, la psicologia sperimentale si concentra sulla realizzazione di esperimenti controllati con variabili stabilite, soggetti di ricerca e risultati statistici.
Origine della psicologia sperimentale
I capostipiti
Per alcuni fu Charles Darwin, con L’origine della specie, a inaugurare il campo della psicologia sperimentale. Da una parte, la teoria rivoluzionaria di Darwin risvegliò senza dubbio l’interesse per la relazione tra biologia e psicologia.
Nella prima decade del 1900, gli psicologi iniziarono a usare le scienze naturali per analizzare e spiegare la mente umana. Tuttavia, l’interpretazione inesatta della mente umana come macchina fu rimpiazzata dalle teorie funzionaliste.
Per esempio, William James, il padre della psicologia statunitense, fortemente influenzato dalla biologia evolutiva, promosse l’idea di una mente naturalmente adattativa, sensibile e intelligente.
Alla fine, il comportamentismo e altri rami della psicologia moderna contribuirono alla nascita di quella che oggi conosciamo come psicologia sperimentale.
Di cosa si occupano gli psicologi sperimentali?
Studio dei comportamenti
Gli psicologi sperimentali studiano i comportamenti, così come i diversi processi e le funzioni che li accompagnano.
Le prove vengono realizzate su oggetti di ricerca per comprendere e apprendere diversi ambiti, come la percezione, la memoria, la sensazione, l’apprendimento, la motivazione e le emozioni.
Per capire meglio questo approccio, esistono quattro principi fondamentali sui quali gli studiosi concordano per l’affidabilità di tali studi psicologici.
Determinismo
Gli psicologi sperimentali, come la maggior parte degli scienziati, accettano il concetto di determinismo. Il presupposto è che qualsiasi condizione di un oggetto è determinata da condizioni precedenti.
In altre parole, i fenomeni comportamentali o mentali si esprimono esclusivamente in termini di causa-effetto. Se un fenomeno è sufficientemente diffuso e ampiamente confermato, può essere definito come “legge”. Le teorie psicologiche servono a organizzare e integrare le leggi.
Empirismo
La conoscenza deriva principalmente da esperienze sensoriali, pertanto si possono studiare solo fenomeni osservabili.
Il concetto di empirismo sottintende che l’ipotesi e le teorie si verificano sulla base di osservazioni del mondo naturale, e non con il ragionamento, l’intuizione o una rivelazione aprioristica
Parsimonia
Secondo questo principio, le ricerche devono essere condotte seguendo la teoria più semplice. Tra due teorie diverse e contrastanti, si predilige quella più parsimoniosa o basilare.
Probabilità
Secondo questo principio, le ipotesi e le teorie dovrebbero essere verificabili nel tempo. Se una teoria non può essere verificata in alcun modo, allora molti studiosi la considerano insensata.
La verificabilità implica “fallibilità”, l’idea secondo la quale un insieme di osservazioni potrebbe provare che la teoria è inesatta.
A tali principi si può aggiungere quello di definizione operazionale o operazionismo. La definizione operazionale implica che un concetto venga definito in termini di procedimenti concreti e osservabili.
Gli psicologi sperimentali cercano di definire fenomeni attualmente non osservabili, collegandoli alle osservazioni per catene di ragionamento.
Affidabilità
Misura la consistenza, la verificabilità o la ripetibilità di uno studio.
Se la ricerca può essere ripetuta e produce ancora gli stessi risultati (con un insieme diverso di soggetti o in un periodo di tempo differente), allora si considera affidabile.
Validità
Misura la precisione o l’esattezza delle conclusioni emerse dallo studio. Per determinare la validità di un parametro, questa deve essere comparata con un test.
Si distinguono diversi tipi di validità:
- Validità interna. Lo studio presenta una evidenza della causalità tra due fattori. Uno studio con un’alta validità interna giunge alla conclusione secondo la quale la manipolazione della variabile indipendente è la responsabile dei cambiamenti della variabile dipendente.
- Validità esterna. Lo studio può essere riprodotto tra diversi popoli e produrre comunque gli stessi risultati.
- Validità di costrutto. Le variabili indipendenti e dipendenti sono rappresentazioni precise dei concetti astratti studiati.
- Validità concettuale. L’ipotesi verificata supporta la teoria più ampia studiata.
Conclusioni
Anche se a volte la psicologia sperimentale è considerata un ramo della psicologia, i metodi sperimentali vengono ampiamente utilizzati in tutti gli ambiti della psicologia.
Per esempio, gli psicologi dello sviluppo ricorrono ai metodi sperimentali per studiare la crescita delle persone durante l’infanzia e l’età adulta.
Gli psicologi sociali utilizzano le tecniche sperimentali per studiare l’influenza del gruppo sui singoli individui. Gli psicologi della salute utilizzano la sperimentazione per comprendere meglio i fattori che contribuiscono al benessere e alle malattie.
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