Psicoterapie psicoanalitiche: quali sono?
Nel campo della psicoterapia, molto è accaduto da quando Freud ha fondato la psicoanalisi ortodossa nel 1896. Attualmente, esistono diverse psicoterapie psicoanalitiche che, sebbene affondino alcune radici nelle teorie freudiane, si discostano da esse per alcuni aspetti.
Le psicoterapie psicoanalitiche rappresentano varianti della cura di tipo psicoanalitico. Dopo la seconda guerra mondiale, la richiesta di cure psicologiche aumentò. Per questo motivo, si cercò di migliorarne l’efficacia e di accorciarne i tempi.
A poco a poco, la psicoterapia psicoanalitica si specializzò e venne scelta per molti pazienti. La corrente psicoanalitica classica analizzò a fondo quella che chiamavano la “nevrosi di transfert” e i suoi molteplici focus. Si trattava, pertanto, di una terapia molto impegnativa che durava diversi anni.
Al contrario, le nuove psicoterapie psicoanalitiche sono di durata limitata. Il terapeuta è più attivo e si concentra sui nuclei patologici e sulla causa dell’attuale conflitto del paziente. Un altro obiettivo è quello di rafforzare gli aspetti salutari presenti in queste terapie.
Alcuni autori non erano d’accordo con l’idea freudiana secondo cui la durata delle terapie classiche non era proporzionale alla profondità o alla durata del cambiamento.
Due di loro, Alexander e French, proposero la “esperienza emotiva correttiva” fornita dalla relazione terapeutica come indicatore del successo terapeutico. Questa alleanza o relazione con il terapeuta è così divenuta un elemento fondamentale delle attuali psicoterapie psicoanalitiche.
La psicoterapia dinamica breve o psicoterapia focale di Balint
È chiamata anche “psicoterapia a obiettivo limitato”. Attraverso di essa, il paziente e il terapeuta individuano un focus specifico e circoscritto per affrontare il problema in profondità.
Il focus è la particolare area del problema del paziente che esprime i suoi sintomi evidenziandone le parti più vulnerabili. Il successo terapeutico dipenderà dall’individuazione del focus conflittuale in modo che il paziente si possa concentrare su di esso.
La psicoterapia a breve termine ansia-provocante di Sifneos
Sifneos distingue due tipi di psicoterapia breve: una ansiolitica o di supporto e un’altra basata su un approccio ansiogeno. In questo tipo di psicoterapia si espone il paziente a confronti e interpretazioni provocatorie per indurre l’ansia e, di fronte ad essa, poter trovare dei rimedi.
Attraverso il registro edipico del transfert si ricercano la rieducazione emotiva e l’apprendimento di abilità. Solitamente, il numero di sedute è breve, da 6 a 15. In questo tipo di psicoterapia è necessario che i pazienti espongano un problema circoscritto e siano molto motivati.
Psicoterapie psicoanalitiche: psicoterapia breve basata sul focus strategico di Malan
Per Malan, il focus o il punto focale è una formulazione che contiene i sintomi e i conflitti psicodinamici irrisolti. Parte dall’idea di due triangoli sui quali devono passare interpretazione e intuizione. Questi sono il triangolo del conflitto e il triangolo delle persone.
L’accettazione incondizionata del paziente favorisce l’insight e l’esperienza emotiva correttiva. Il cambiamento avviene attraverso l’interpretazione attiva dei sogni, la fantasia e il transfert.
Psicoterapia a tempo limitato di Mann
La brevità, la fine immediata e la separazione sono gli elementi centrali di questo tipo di psicoterapia. Il numero delle sessioni è pari a 12. In questo lasso di tempo, si devono verificare, indagare e risolvere gli eventi psicodinamici.
Consiste nel selezionare il conflitto centrale attuale e relazionarlo alla storia del paziente. Il paziente impara a dominare l’ansia da separazione e questo serve da modello per superare altre angosce.
Psicoterapie psicoanalitiche: la disattivazione inconscia di Davanloo
È un modello più sistematizzato, diffuso e facilmente applicabile. Considera un focus ampio in cui si identificano le difese nel transfert e le resistenze del paziente per riuscire a superarle e ottenere così la manifestazione dei sentimenti inconsci.
In questa psicoterapia, il focus è incentrato sull’ira e sulla rabbia. Si cerca di favorire la loro libera espressione attraverso il rinforzo. In questo modo, si riaffermano questi sentimenti e si desensibilizzano.
La disattivazione dell’inconscio avviene attraverso l’interpretazione precoce e sistemica dei triangoli del conflitto intrapsichico e delle relazioni.
Psicoterapie psicoanalitiche: psicoterapia d’urgenza e psicoterapia breve di Bellak
Riduce al minimo la durata del trattamento (5-6 sedute). Si basa sul paradigma della medicina d’urgenza e richiede competenze ed esperienze specifiche. Si selezionano gli obiettivi, non i pazienti.
Conclusioni
Sebbene la psicoanalisi tradizionale di Sigmund Freud sia quella che di solito abbiamo come modello, è bene conoscere l’esistenza di altre psicoterapie psicoanalitiche.
Queste terapie, pur partendo dalla psicoanalisi più ortodossa, se ne dissociano per alcuni aspetti, come, ad esempio, il numero delle sedute.
Inoltre, differiscono dalle terapie tradizionali perché si concentrano su un focus da risolvere, invece di occuparsi di tutto il materiale che il paziente porta in terapia senza un filo conduttore. Si basano più sul presente e sui conflitti attuali del paziente, piuttosto che dare un’eccessiva importanza al passato.
Attualmente molte psicoterapie psicoanalitiche sono in fase sperimentale per molti disturbi, ma è stato riscontrato che possono essere utili per disturbi in cui vi siano implicazioni familiari, come l’anoressia, la schizofrenia e alcuni disturbi della personalità.
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- Freixas y Miró. (1995). Aproximaciones a la psicoterapia. Editorial Dykinson S. L.