Pulizie domestiche: una terapia alla portata di tutti
“Pulire la casa” non ha solo un significato letterale, ma anche uno simbolico: disfarci dei carichi emotivi, buttare quello che non ci serve più. È facile accorgersi che il disordine ci causa stress e agitazione e le pulizie domestiche, realizzate come un esercizio di “attenzione cosciente” (mindfulness), possono offrirci importanti benefici e trasformarsi in terapia.
A tale scopo, bisogna intendere le pulizie domestiche come un avvenimento positivo ed un esercizio di sollievo dallo stress. Questo implica essere disposti a realizzare con un altro atteggiamento una delle attività più universali e con la fama peggiore: pulire casa.
Alcuni esempi di pulizie domestiche come terapia…
A seguire facciamo alcuni esempi di come le pulizie domestiche possono ripercuotersi sulla pulizia interiore.
- In alcune culture la pulizia della casa è un’attività di grande valore ed importanza. In Giappone, per esempio, la chiamano “Oosouji”, che significa “pulire a fondo”. Realizzano questa pulizia il 28 dicembre per ricevere l’anno nuovo con la casa pulita. I giapponesi vedono di malaugurio portare nel nuovo anno vecchie cianfrusaglie e questioni.
- Alcuni professionisti della salute affermano che le pulizie domestiche possono essere rilassanti e persino meditative. Secondo la psicologa Isabela Pérez-Luna, “Pulire e mettere in ordine hanno una funzione catartica e permettono di disfarsi di cose di cui sentiamo di non aver più bisogno”.
- Anche la consulente Marie Kondo ci spiega nel suo libro Il magico potere del riordino che mantenere la casa in ordine influisce direttamente sulla nostra felicità e sul nostro benessere mentale.
- L’attrice britannica Helena Bonham Carter in un’intervista realizzata dall’emittente Radio Times ci dice che “pulire la casa e realizzare lavori domestici funge da terapia”. L’ex fidanzata e musa del regista Tim Burton, ci assicura che non ha più bisogno di spendere soldi in sessioni terapeutiche dopo aver scoperto il “potere terapeutico delle faccende domestiche”. Afferma che “avere la casa in ordine ti aiuta a fare ordine in testa”.
La pulizia nel buddismo
Anche nel buddismo le pulizie vengono concepite come una forma di meditazione da realizzare tutti i giorni. I monaci buddisti considerano le pulizie domestiche un esercizio spirituale tramite il quale coltivare e purificare la mente, l’anima e la vita.
Non dimenticano che uno dei discepoli di Buddha raggiunse il nirvana mentre spazzava. Per i buddisti, siamo connessi con l’ambiente circostante, che riflette la nostra mente. Spiegano che quando questo ambiente è ordinato, lo è anche la nostra mente. Allo stesso modo, se manteniamo la nostra casa in ordine, la nostra mente sarà chiara e tranquilla.
Considerano anche che, facendo le pulizie, la mente si concentra sul presente. Vivere il “qui e adesso” è una delle chiavi della felicità e del successo nella vita.
Decalogo delle faccende domestiche per il benessere
Keisuke Matsumoto, nel suo libro Manuale di pulizie di un monaco buddhista, espone un decalogo di consigli per aumentare il nostro benessere tramite le pulizie domestiche:
–Trattare gli oggetti con cura. Pensate che ogni oggetto è stato creato con sforzo e dedizione e che bisogna rispettarlo.
–Essere grati agli oggetti che ci sono stati utili e disfarci di quelli di cui non abbiamo bisogno. Si può dare essi nuova luce dandoli a chi possa farne buon uso.
-È preferibile fare le pulizie durante le prime ore del mattino. Se iniziamo in silenzio, circondati dalla calma, quando gli altri ancora dormono, il nostro cuore si sentirà in pace e la nostra mente libera.
-Di sera, prima di andare a dormire, dobbiamo riordinare e mettere a posto le cose che abbiamo usato e messo in disordine durante la giornata. In questo modo, faciliteremo le pulizie il giorno seguente.
-Se riusciamo a pulire di mattina e a mettere in ordine la sera, noteremo che il nostro essere si manterrà libero durante la giornata.
-Prima di pulire, bisogna aprire le finestre e ventilare in modo da purificare l’aria. Sentire sulla propria pelle la freschezza dell’aria che entra, ci fa sentire più svegli e puri.
-Sentire l’aria quando facciamo arieggiare ci permette di entrare in contatto con la natura. La ventilazione è tiepida e gradevole in primavera e in autunno, calda in estate e gelida in inverno. Sentirne la bontà e la durezza sulla pelle ci mette in contatto con la nostra fragilità e, al tempo stesso, con la forza della vita.
-Per rispettare la vita, ovvero evitare che proliferino gli insetti senza doverli uccidere per forza, dobbiamo pulire subito dopo i pasti.
-Invece di pentirci del passato o di preoccuparci del futuro, dobbiamo vivere a pieno l’adesso e sforzarci di non pentirci domani. Tale concetto applicato alla purificazione dell’anima tramite la pulizia sarebbe: “non lasciare per domani quello che puoi pulire oggi”:
–Dividere e fare a turno le pulizie tra tutti i membri della famiglia ci aiuta a valorizzare quello che gli altri fanno per noi. Comprendere che le nostre esistenze dipendono le une dalle altre ci aiuta a fare lavoro di squadra e a svolgere le attività pensando agli altri.
Il momento delle pulizie domestiche, momento terapeutico
Il bisogno di pulire ed organizzare l’ambiente che ci circonda risponde al nostro bisogno di rigenerazione. Realizzare le pulizie domestiche si può trasformare nel nostro momento di meditazione giornaliera o settimanale. Si tratta di approfittare dell’occasione per realizzare un esercizio di mindfulness.
A tale scopo, bisogna evitare di rendere le pulizie domestiche il momento per risolvere i problemi che ci preoccupano o quello in cui guardare la televisione, né di discutere con il nostro partner…
È necessario concentrarsi sull’attività, mettere ordine, fare silenzio e, soprattutto, fare attenzione a quello che si fa. Questa piena attenzione ci permetterà di raggiungere uno stato meditativo nel quale vi è una riduzione delle onde cerebrali. In questo modo, si riducono i livelli di stress ed ansia. È così che le pulizie domestiche si possono trasformare in un esercizio fisico e spirituale del tutto rigenerante.