Pulsione di morte o Thanatos: che cos'è?
Attraversiamo momenti, nella vita, profondamente drammatici. Generano o proiettano la sensazione di un gran senso di vuoto, e nascono dall’idea che tutto è perduto. In questi istanti la pulsione di morte assume una forza maggiore, come se beneficiasse di quell’inerzia che sembra precipitarci nel nulla.
Secondo la psicoanalisi, disciplina che dà enfasi all’inconscio fondata da Sigmund Freud, le pulsioni danno origine a qualunque attività mentale; sono dotate di una forza che ci spinge all’azione, il loro scopo è soddisfare l’eccitazione e dunque tendono a un oggetto: ciò che le gratifica.
In questo articolo vi mostreremo che le pulsioni, al contrario di quanto si pensa, non sono una questione puramente sessuale e che anche la distruzione è necessaria all’essere umano. Vedremo, inoltre, che cos’è la pulsione di morte, perché si chiama Thanatos, come si manifesta nelle nostre vite e perché, malgrado il nome possa indicare il contrario, non sempre è negativa per la nostra sopravvivenza.
Pulsione di morte, che cos’è?
Thanatos o pulsione di morte è un impulso inconscio. Sembra fare ritorno o avvicinarsi al riposo assoluto, vale a dire alla non esistenza. In altre parole, la pulsione di morte ci spinge verso l’autodistruzione, addirittura l’annullamento. È un concetto che va a braccetto con la pulsione di vita, il suo contrario: la tendenza alla costruzione del sé.
La pulsione di morte e quella di vita si tengono per mano; sono sempre presenti, danno forma a una dialettica di lotta e a un equilibrio il cui risultato è la stessa vita, l’autoconservazione. Il fatto che Thanatos sia una forza rivolta alla dissoluzione non significa che sia sempre, e da tutti i punti di vista, negativa. O che, al contrario, la pulsione di vita sia sempre positiva
Thanatos e le sue manifestazioni
All’interno della psicoanalisi, alcuni concetti possono spaventare per la loro complessità. In molti casi, pertanto, non si applicano o si scartano. Vediamo, allora, alcuni modi in cui la pulsione di morte si manifesta, ma semplificandone il significato. Questo sacrifica un po’ di precisione, ma rende la comprensione molto più semplice.
- Aggressività. Quando siamo aggressivi, distruggiamo: che sia noi stessi, gli altri o la natura. Lo facciamo nel tentativo di causare danni. Sigmund Freud nel suo saggio Il disagio della civiltà indica l’aggressività come il più grande ostacolo allo sviluppo della cultura
- Malattia mentale. In questo caso la tendenza è ferire noi stessi. Un chiaro esempio è il disturbo borderline di personalità.
- Proiezione. È un meccanismo di difesa per cui ciò che accade dentro di noi viene proiettato sugli altri.
- Disagio. Quando qualcosa non ci soddisfa, ci angoscia o ci causa semplice disagio, si sta manifestando la pulsione di morte.
La pulsione di morte è in relazione anche con altri principi. È associata al principio di realtà, quello che ci aiuta a mediare. Il principio di piacere agisce cercando la gratificazione; quello di realtà ci blocca quando il primo non è adeguato. In questo modo conviviamo in società in modo assertivo. Ma è ancora più associato al principio del nirvana che tende verso il nulla, il riposo totale, in altre parole, la morte.
Anche la pulsione di morte è positiva
Sebbene Thanatos ci possa condurre verso il sentiero dell’autodistruzione, la sua influenza non è di regola negativa. Da un lato, in ogni momento della vita in cui ci autodistruggiamo possiamo imparare qualcosa, avendo l’opportunità di allenare la resilienza, la forza che ci permette di affrontare le avversità.
D’altra parte, la pulsione di morte ha anche a che fare con il riposo che è estremamente utile per la sopravvivenza. Visto in questo modo, cioè come qualcosa di adattivo, svanisce quel carattere di oscurità e ombre che sembrano essere associate a questo principio.
Perché, quindi, adattivo? Ebbene, perché in molte situazioni ci permette di combattere e difenderci. E anche perché è associato al momento dell’orgasmo. Da un lato ci spinge la pulsione di vita che tende a raggiungere la soddisfazione sessuale e dall’altro thanatos, legato al momento dello sfogo e del ritorno, ovvero al punto in cui torniamo a riposo.
La pulsione di morte, infine, facilita la separazione tra noi e l’esterno. Questo ci permette di identificarci, essere autentici e non fonderci a livello mentale con gli altri. In sostanza, thanatos distrugge e ripara. È essenziale alla sopravvivenza e agisce in sinergia con la pulsione di vita, senza separarsene. Si tratta, in definitiva, di una forza senza pari da cui abbiamo molto da imparare.
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- Freud, S. (1976/1920). Más allá del principio del placer. Obras completas. Buenos Aires: Amorrortu.
- Freud, S. (2016). El malestar en la cultura. (Vol.328). Ediciones Akal.