Quando pensiamo, cosa succede al corpo?

Un pensiero può essere quella scintilla capace di accendere la motivazione e le emozioni positive. Qualunque cosa che crediamo vera ha potere sulla nostra realtà e può trasformarla.
Quando pensiamo, cosa succede al corpo?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Cosa succede al corpo quando pensiamo? A volte trascuriamo gli effetti sull’organismo di tutto quello che popola la nostra mente. Può mettere in moto le emozioni, il benessere, la calma, ma anche lo stress è una dimensione manovrata da questa matassa mentale che sono i nostri pensieri.

Lo scrittore e filosofo Henry David Thoreau diceva che le persone creano il proprio destino sulla base dei propri pensieri. E in effetti è vero. È quantomeno sorprendente notare come quella macchina sempre attiva che è il cervello influisce sul nostro futuro e su ogni scelta che facciamo. Ma non solo. È determinante anche per il nostro equilibrio fisico.

E questo perché il corpo non si dissocia da quello che succede alla mente; quando formuliamo un pensiero, proviamo delle emozioni e questo è un aspetto di cui dovremmo tenere conto per quantificare la nostra felicità.

Cuore e cervello.

Ecco cosa succede al corpo quando pensiamo

L’influenza della mente sul corpo affascina gli scienziati da decenni. Cosa succede al corpo quando pensiamo? Di quanta energia abbiamo bisogno per pensare? Pensiamo meglio quando siamo a riposo o in movimento, per esempio quando facciamo sport? Questi e altri sono aspetti su cui si è interrogati e sui quali vale la pena di riflettere.

Cos’è un pensiero e perché può influire sul corpo?

Alcuni definiscono il pensiero come una scossa elettrica, una scintilla mentale in grado di modificare il cervello per gestire una risposta. Edward Chace Tolman, psicologo esperto in cognizione umana, affermava che un pensiero genera un cambiamento anche se non si vede.

In altre parole, tutto ciò che la mente formula in cinque o dieci secondi avrà, in qualche modo, un effetto su di noi. Che si tratti dell’aumento dei livelli di preoccupazione, dell’elaborazione di un piano, dell’evocazione di un ricordo e di un’emozione, etc. In sostanza: qualunque tipo di flusso mentale ci modella e ci condiziona.

Per capire cos’è esattamente un pensiero, dovremmo immaginare una sequenza di diverse parti e una struttura che costituiscono un tutt’uno e hanno il potere di cambiare i processi fisiologici.

In che modo? Regolando le emozioni, rilasciando ormoni che modificano il comportamento e che a volte addirittura influiscono sulla nostra salute.

E quando pensiamo troppo?

Ogni volta che mettiamo in modo la “fabbrica del pensiero” consumiamo molte energie, perché pensare troppo ha un notevole impatto sul corpo. 

Così, la psicologa Catherine Pittman, professoressa dell’Università dell’Indiana, sottolinea un aspetto davvero interessante, messo in luce nel suo libro Rewire your Anxious Brain. Stando a quanto dice, quasi il 50% della popolazione pensa troppo e insistere in questa condotta eleva i livelli di stress e di ansia. La salute, piano piano, ne subisce gli effetti.

Inoltre, la maggior parte di noi, quando pensa troppo, soffre della cosiddetta paralisi dell’analisi. Di cosa si tratta? Più pensiamo, più ci preoccupiamo e più rimuginiamo sulle cose, meno agiamo. I livelli di cortisolo si alzano e fanno spazio allo stress, alla stanchezza fisica e al blocco mentale. Ben lontani dalla risoluzione di un problema, rimaniamo intrappolati nel circolo vizioso della preoccupazione continua e dell’immobilità.

Persona cammina da sola

Rallentate i pensieri e vivrete meglio

Lo psicologo Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia, ci ha regalato tempo fa un libro straordinario: Pensieri lenti e veloci. In questa opera, egli descrive in che modo l’essere umano sia arrivato a un punto della sua evoluzione nel quale si limita ad agire mediante una formulazione di pensiero impulsivo, che si regge sull’intuito e che è quell’automatismo nel quale abbondano pregiudizi, distorsioni ed errori.

Dobbiamo reagire in fretta, il mondo esterno è pretenzioso, gli stimoli sono infiniti e veniamo spinti ad agire all’istante. A breve termine questo modo di reagire provoca non solo scelte sbagliate, ma anche stati di ansia e stress, elevati livelli di cortisolo nel sangue, con conseguente fatica fisica e mentale, maggiore rischio di infarto, ecc.

Il corpo risente di questa tendenza a pensare spinti dalla fretta, soprattutto se trasformiamo questo approccio mentale in un’abitudine di vita. Abbiamo bisogno di un approccio cognitivo più calmo e riflessivo. Ma come riuscirci? Ecco che vengono in nostro aiuto alcuni consigli di Daniel Kahneman.

Sebbene avere il controllo totale su tutto quanto viene creato dalla mente non sia sempre facile, dobbiamo farlo. Si ripercuote sulla nostra salute e sulla nostra felicità. Controlliamo, dunque, la nostra mente e popoliamola di pensieri sani, produttivi e riflessivi.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Kahneman, Daniel (2013) Pensar rápido, pensar despacio. Madrid: Debolsillo

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.