Quoziente di immaginazione: la creatività sarà presto misurabile
Sognare ad occhi aperti. Immergetevi in un mondo parallelo di infinite possibilità. Giocate mentalmente con idee nuove e quasi impossibili, con scenari ed esperienze insolite. Create mentalmente un progetto, date forma a una storia, a una composizione musicale. Vedere noi stessi in situazioni future in cui ci sentiamo felici e realizzati dipende dal nostro quoziente di immaginazione…
Jules Verne diceva che tutto ciò che una persona può immaginare può realizzarlo. In effetti, molto di ciò che ci circonda apparteneva in precedenza al vasto universo dell’immaginazione. Gli edifici, qualsiasi ingegneria tecnologica, i libri e persino le cure mediche. Ogni progresso è il risultato di un concetto che qualcuno ha immaginato a un certo punto.
Questo spiega perché Albert Einstein considerava che l’immaginazione è spesso più decisiva della conoscenza stessa. È un modo per allargare la nostra mente per dare forma a nuove possibilità che, prima o poi, potrebbero materializzarsi. Siamo di fronte a un costrutto di grande rilevanza per l’essere umano al quale dobbiamo prestare maggiore attenzione…
L’immaginazione più utile è quella che segue uno scopo e non cerca solo di farci fuggire dalla realtà.
Quoziente di immaginazione: definizione e ricerca
Tutti veniamo al mondo con uno straordinario potenziale creativo. Tuttavia, man mano che diventiamo adulti, la nostra immaginazione appassisce. È ancora lì, come qualcosa di residuo su cui di tanto in tanto non mettiamo le mani. In qualche modo, siamo convinti che solo gli ingenui e i bambini sognano ad occhi aperti. Come se questa pratica mancasse di valore e significato per l’essere umano.
Sir Ken Robinson, uno dei massimi esperti di educazione, diceva che le scuole uccidono la creatività. È vero che la nostra società e le nostre metodologie educative non sempre si prendono cura o promuovono questa variabile. Il che può essere un vero errore e persino una tragedia tattica alla luce di un fatto indiscutibile. Di fronte a un futuro ricco di sfide, abbiamo bisogno di persone innovative che rispondano alle più svariate problematiche.
L’immaginazione è uno strumento prezioso per il nostro progresso e per questo è stato creato l’Imagination Institute (Philadelphia), diretto dallo psicologo cognitivo Scott Barry Kaufman. Personaggi come Martin Seligman o Robert J. Sternberg sono presenti in questa istituzione. Uno degli obiettivi per il futuro è sviluppare uno strumento che misuri il quoziente di immaginazione.
Ma… Cos’è veramente l’immaginazione?
L’Università del New Mexico ha già sviluppato nel 2016 uno strumento per valutare la creatività umana. La ricerca ha evidenziato nelle sue scoperte che l’immaginazione è un costrutto cognitivo molto complesso. Non è sognare ad occhi aperti. Non è solo lasciare volare la mente, mettere la mente in uno stato in cui farla sentire totalmente a suo agio; in realtà, il cervello attiva i meccanismi più sofisticati.
Immaginare comporta l’attivazione della memoria episodica, l’esecuzione di simulazioni mentali, visualizzazioni, mettere in pratica il pensiero futuro e persino la navigazione spaziale. Tale processo è mediato da regioni come il lobo frontale mediano caudale/rostrale, l’ippocampo, il lobo temporale e il nucleo accumbens.
Immaginare, creare, vagare e dare forma mentalmente a idee, concetti e possibilità è un esercizio naturale che dovremmo praticare quotidianamente. Tuttavia, quando raggiungiamo l’età adulta, il nostro stile di vita difficilmente lascia spazio all’immaginazione. A quel punto, questo costrutto psicologico perde il suo potenziale.
Uno strumento per misurare il proprio quoziente di immaginazione: a cosa servirebbe?
L’Imagination Institute, finanziato dalla John Templeton Foundation, mira a sviluppare uno strumento che misuri il quoziente di immaginazione, che sia orientato a tutta la popolazione. Sapere qual è il potenziale di una persona in questo costrutto ci permetterebbe di valutare più dimensioni.
Secondo i responsabili dello sviluppo di questo test, le aree valutabili sarebbero le seguenti:
- Piacevoli sogni a occhi aperti.
- Pianificazione.
- Fantasie significative.
- Incoerenza.
- Sogni strani o fantasiosi.
Per capirne l’importanza basta fare un esempio: le persone con forte ansia e stress mostrano una minore capacità immaginativa. Inoltre, ciò che immaginano ha quasi sempre una valenza negativa. La scarsa immaginazione riduce l’opportunità di risolvere problemi complessi o formulare nuovi obiettivi quando alcuni obiettivi falliscono.
Essere creativi è il riflesso di una mente flessibile, ottimista e concentrata su determinati scopi. Avere una risorsa per valutare il quoziente di immaginazione ci permetterebbe di valutare varie aree della nostra salute mentale.
Mentre essere altamente creativi è molto benefico per il nostro benessere, l’eccessivo sogno ad occhi aperti (rifugiarsi costantemente nella nostra immaginazione) può essere patologico.
Sognare ad occhi aperti ad un certo punto durante il giorno nutre il vostro ingegno
Il quoziente di immaginazione sarà sviluppato in futuro. Con lui scopriremo diverse cose. La prima è che ci sono due tipi di sogni ad occhi aperti, quelli utili e quelli inutili. Questi ultimi sono quelli che non ci portano da nessuna parte, non ci permettono di raggiungere obiettivi e talvolta sono spiacevoli (come quelli vissuti da persone con ansia o depressione).
Il sogno utile è quello vissuto come piacevole (allevia lo stress) e funge anche da meccanismo di innovazione per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Sognare e immaginare costruiscono il ponte verso i nostri più alti traguardi e successi. Questo ci porta a quell’altro aspetto che dobbiamo tenere a mente.
Sognare ad occhi aperti può essere un investimento quotidiano con rendimenti molto interessanti. Farlo non è perdere tempo, è guadagnare idee, speranze e motivazioni. È lasciare che la mente giochi, come quando eravamo bambini e credevamo che tutto fosse possibile. Facciamolo, torniamo a quell’infanzia e lasciamo volare i pensieri e divertiamoci a creare nuove possibilità…
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- García-Ramírez, J.M. Predictibilidad y creatividad narrativa. ULU, 1: 1-6 (2015). [http://hdl.handle.net/10481/39368]
- Jung RE, Flores RA, Hunter D. A New Measure of Imagination Ability: Anatomical Brain Imaging Correlates. Front Psychol. 2016 Apr 18;7:496. doi: 10.3389/fpsyg.2016.00496. PMID: 27148109; PMCID: PMC4834344.