Regolazione emotiva nei bambini: le nuove tecnologie sono un ostacolo?

Le nuove tecnologie possono diventare un ostacolo per la regolazione emotiva dei bambini? Oggi vogliamo dare una risposta a questa domanda analizzando le variabili associate alle TIC che possono ritardare lo sviluppo dei più piccoli.
Regolazione emotiva nei bambini: le nuove tecnologie sono un ostacolo?
Laura Rodríguez

Scritto e verificato la psicologa Laura Rodríguez.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Spesso mal distribuite e utilizzate, le nuove tecnologie diventano un ostacolo per la regolazione emotiva nei bambini. Rappresentano un rischio per il loro sviluppo emotivo se diventano l’unico metodo di intrattenimento, divertimento o apprendimento dei piccoli.

Immersi come siamo nelle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), senza un dispositivo tecnologico sempre a disposizione è facile avere la sensazione di sentirci estraniati dal mondo. Una sensazione sgradevole che ci spinge a restare sempre aggiornati sulle ultime novità in fatto di tecnologia.

Sebbene non si possono negare i benefici delle nuove tecnologie, un uso fuori controllo da parte di alcuni bambini, nonché di alcuni genitori, può portare a conseguenze serie e preoccupanti, come l’incapacità di gestire le proprie emozioni.

Pensiamo, per esempio, a un bambino che fa i capricci perché non è riuscito a farsi comprare i cereali che aveva adocchiato. Immaginiamo i genitori che tirano fuori lo smartphone per distrarlo.

I bambini hanno bisogno di imparare a gestire le proprie emozioni. Se ricorriamo alle nuove tecnologie quando piangono o si arrabbiano per tirarli su, non impareranno a gestirle e ad affrontarle.

Continuate a leggere per capire in che modo le nuove tecnologie possono inibire l’apprendimento della regolazione emotiva nei bambini.

Mamma che dà il tablet al figlio che piange

Conseguenze dell’abuso delle TIC nei bambini

Sono sempre più numerosi gli studi che parlano della sottile linea che separa il concetto di uso da quello di abuso delle TIC da parte dei bambini in fase di sviluppo.

L’uso indiscriminato può sfociare in deficit di attenzione, problemi di memoria, calo del rendimento scolastico, disturbi del sonno, difficoltà di linguaggio, etc.

Diversi pediatri sostengono che “durante l’uso delle tecnologie l’interazione dell’adulto con il bambino è cruciale; il rischio di un abuso dei mezzi digitali si mantiene infatti elevato, come si evince dall’aumento della sedentarietà e dell’indice di massa corporea (IMC), ma anche dalla riduzione delle ore di sonno e dall’alterazione dello sviluppo cognitivo, sociale o emotivo, tra gli altri problemi”.

Al tempo stesso, un uso sbagliato delle nuove tecnologie può sfociare in una dipendenza da videogiochi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) include nella classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) la dipendenza da videogiochi come una patologia caratterizzata da una tendenza al gioco continuo e ricorrente, conseguenza di un cattivo uso dei giochi digitali o dei videogiochi con o senza connessione a internet.

Fattori di protezione

Gli specialisti hanno presentato un decalogo utile per aiutare i genitori a migliorare la salute digitale dei propri figli:

  • Stabilire norme per l’uso delle TIC e controllare i siti che visitano quando si connettono alla rete.
  • Limitare il tempo di utilizzo delle TIC per limitare i rischi a esse associati. Ricordate: siate d’esempio per i vostri bambini.
  • Insegnare a navigare in modo responsabile, spiegando ai più piccoli come si usa internet.
  • Installare i dispositivi elettronici in stanze comuni condivise da tutti, creando una zona TIC in casa.
  • Stimolate l’empatia, l’uguaglianza e il rispetto nei confronti degli altri.
  • Proteggere la privacy e la sicurezza impostando password complesse e oscurando la webcam. I bambini devono sapere che tutto quello che viene caricato su internet vi resta, e che non bisogna mai caricare informazioni personali e della propria famiglia senza permesso. Proteggiamo la nostra intimità e quella delle persone che ci circondano.
  • Stimolare abitudini di vita salutari: ore di sonno, attività di svago e tempo libero, attività in famiglia, etc.
  • Parlare ai figli delle conseguenze legate all’abuso delle nuove tecnologie e mostrarsi disposti ad aiutare qualora succedesse qualcosa. Alle volte i bambini possono provare sentimenti di vergogna, colpa o rabbia che li inducono a non raccontarci cosa sta succedendo.

Dobbiamo quindi mostrarvi disponibili a creare un clima di sostegno incondizionato e fiducia usando frasi come: “se hai qualche problema, siamo qui per aiutarti”.

Bambina che gioca con il cellulare

Le nuove tecnologie ostacolano la regolazione emotiva nei bambini?

La maggior parte dei videogiochi e delle applicazioni per bambini sono talmente divertenti e stimolanti da assorbire la totale attenzione del bambino. La bassa richiesta delle nuove tecnologie in merito a attenzione e concentrazione fa sì che il bambino non debba realizzare grandi sforzi per usarle. Teniamo a mente che il mancato stimolo dei livelli di attenzione del bambino può ritardare lo sviluppo di diverse aree del cervello.

Oltre a ciò, le nuove tecnologie non favoriscono la capacità di tollerare la frustrazione nei più piccoli. Proprio come succede per le abilità cognitive, la ricompensa immediata che trovano nei videogiochi e nelle applicazioni fa apparire noiosi tutti quei giochi in cui il bambino deve in qualche modo creare le condizioni del divertimento.

Le nuove tecnologie vengono spesso usate dai genitori per calmare un bambino arrabbiato o in lacrime, per sollevare il suo stato d’animo o per farlo smettere di piangere e fare i capricci. Nonostante ciò, ricorrere a un dispositivo elettronico per annullare le emozioni negative può risolvere la situazione sul momento, ma non aiuta a raggiungere l’autonomia per quanto riguarda la regolazione emotiva nei bambini.

La tolleranza alle emozioni si raggiunge provandole, sentendole e vedendosi costretti a gestirle.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.