Reti sociali: bolla di manipolazione tecnologica?
Le reti sociali sono un fenomeno troppo recente per capirne con esattezza il peso. Quello che sappiamo già, tuttavia, è che esercitano un effetto preoccupante sulla nostra mente, sulle emozioni e lo stile di vita. È altrettanto chiaro che nascondono un meccanismo di manipolazione ideologica non sempre visibile a un’analisi superficiale.
Per le reti sociali, che non sono altro che attività imprenditoriali, il comportamento umano è merce di scambio. Possiedono i mezzi per studiarlo allo scopo di comprenderlo e modellarlo. Principalmente modellarlo. Oltre alla manipolazione delle idee che ci indirizza verso il mercato e il consumo, ci stanno orientando verso ideologie politiche e convinzioni personali.
Sono in molti a chiedersi se le reti sociali stiano esercitando una manipolazione ideologica capace di cambiare del tutto il nostro modo di vedere la realtà. A giudicare dall’evidenza, sì. I meccanismi utilizzati sono talmente impercettibili che risulta impossibile individuarli. Questo è l’aspetto più pericoloso: cambiano la nostra mente grazie alla nostra cooperazione. Se non siamo coscienti di quello che ci stanno facendo, come possiamo resistervi?
“Finché ricordiamo che noi stessi siamo la fonte del nostro valore, della nostra creatività, del nostro senso della realtà, allora tutto il nostro lavoro con i computer resta prezioso e bello.”
-Jaron Lanier-
La bolla di manipolazione ideologica
Le reti sociali ci fanno entrare in una bolla. Costruiscono un racconto della realtà su misura per noi, conoscono le nostre paure, necessità, gusti, desideri. In linea di principio, siamo noi a decidere cosa seguire e quali argomenti ci interessano. Una mente artificiale è attenta a questo e ci invia un’informazione o un’altra sulla base delle informazioni ottenute.
Sono dunque gli algoritmi a decidere per noi. Stabiliscono quali sono i contatti che vedremo più spesso e in quali articoli imbatterci durante la navigazione. Se uno dei nostri contatti non appare nelle prime posizioni della nostra bacheca, non significa che il suo ultimo post sia datato. Semplicemente il sistema ha deciso che i suoi post o suoi commenti non devono comparire tra i nostri aggiornamenti quotidiani.
Accade una cosa simile con i contenuti. Sarebbe ingenuo pensare che le notizie o le informazioni che vediamo siano le più rilevanti o attuali. Quello che compare è solo un’attenta selezione di notizie basata sui nostri gusti e preferenze. Il tutto, naturalmente, affinché il mercato possa captarci. In breve, finiremo per credere che il mondo sia quello che appare in rete, ma non è così. Siamo entrati in una piccola bolla progettata in gran parte dai server che ce lo “serve”.
Reti sociali, dieci buoni motivi per essere prudenti
Avete già sentito parlare di Jaron Lanier? È una delle grandi figure della Silicon Valley, la mecca dei sistemi informatici. In realtà è uno dei più brillanti informatici mai esistiti, oltre a essere un grande critico dei social network.
All’inizio era convinto che internet fosse l’ultimo baluardo della democrazia. Oggi, invece, ritiene che il web, le reti sociali in particolare, siano una fabbrica di leader improbabili e tribali da una parte, e di idioti dall’altra.
Il suo saggio “Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social” è diventato un best seller. Ciascuno dei dieci motivi corrisponde a un capitolo del libro:
1. Stai perdendo la libertà di scelta.
2. Abbandonare i social media è il modo più mirato per resistere alla follia dei nostri tempi.
3. I social media ti stanno facendo diventare uno stronzo.
4. I social media stanno minando la verità.
5. I social media tolgono significato a quello che dici.
6. I social media stanno distruggendo la tua capacità di provare empatia.
7. I social media ti rendono infelice.
8. I social media non vogliono che tu abbia una dignità economica.
9. I social media stanno rendendo la politica impossibile.
10. I social media (ti) odiano (nel profondo del)l’anima.
Il regno dell’uguale
Perché Lanier e altri filosofi come Zygmunt Bauman sostengono che le reti sociali ci rendono idioti o stronzi? Stanno esagerando? Purtroppo tutto sembra indicare il contrario. Internet non ci sta connettendo gli uni agli altri, ma “gli uni agli uni e gli altri agli altri”.
Questo significa che sta fomentando micro-dittature. Piccoli spazi abitati da esseri virtuali che servono da conferma a determinate idee. Siamo diventati più radicali e più ancorati alle nostre idee per colpa delle reti sociali, anche più semplicistici. Dimostriamo più intelligenza quando utilizziamo le nostre abilità per entrare in relazione con chi è diverso da noi, non con chi è simile.
Questo restare chiusi in una bolla, convinti che costituisca il mondo, ci rende stupidi. Restringe il nostro orizzonte, ci porta a pensare di essere sempre dalla parte della ragione. Alla fine, ci riduciamo a vivere in una realtà in miniatura di cui noi siamo i padroni. Questo è il sintomo principale dell’ignoranza contemporanea e la conseguenza più importante della manipolazione ideologica della rete.
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- Mejía Barrera, Y. P., Palacios, P., & Juniett, E. (2014). Evaluación de herramientas para la protección de las comunicaciones en redes sociales y dispositivos móviles (Doctoral dissertation).