Riabilitazione cognitiva contro l'obesità

Il nesso tra l'obesità e le funzioni esecutive è il principio su cui si basa la riabilitazione cognitiva, terapia che si è dimostrata un valido aiuto per perdere peso.
Riabilitazione cognitiva contro l'obesità

Ultimo aggiornamento: 09 gennaio, 2020

Nell’attuale momento storico, in cui si dedica la massima attenzione al corpo e al cibo, la percentuale di persone obese o in sovrappeso continua ad aumentare. Se le diete e l’esercizio fisico, a lungo andare, tendono a essere abbandonati, la terapia per la riabilitazione cognitiva rappresenta una valida soluzione.

L’utilità di questa terapia nella lotta all’obesità si deve alla sua capacità di migliorare le nostre funzioni esecutive. La ricerca ha infatti dimostrato quanto è difficile, per una persona obesa, prendere buone decisioni circa la propria salute. L’alterazione partirebbe esattamente dalle funzioni esecutive.

Donna obesa preoccupata

Funzioni esecutive e obesità

Il motivo per cui il profilo esecutivo di una persona obesa si altera non è del tutto noto. La relazione a doppio senso tra alterazione delle funzioni esecutive e obesità, tuttavia, è innegabile.

  • Le anomalie nel metabolismo del glucosio e l’infiammazione cellulare, tipici di chi soffre di obesità, hanno un impatto negativo sulle funzioni esecutive.
  • L’alterazione di queste funzioni dipende anche dagli elevati livelli di stress raggiunti da chi è in sovrappeso.
  • Uno squilibrio delle funzioni esecutive rafforza, infine, l’obesità perché ostacola la capacità di fare buone scelte alimentari (quantità e qualità del cibo, periodicità con cui lo si consuma).

Questi punti richiedono un approccio globale che va al di là dei metodi tradizionali basati sulla dieta e l’attività fisica. Qui entrano in gioco le possibilità offerte dalla riabilitazione cognitiva.

Riabilitazione cognitiva: in cosa consiste?

Questo tipo di terapia psicologica è fondata su una serie di esercizi per la mente. Lo scopo è migliorare le strategie cognitive, la capacità di pensiero e l’elaborazione delle informazioni attraverso la pratica.

Riabilitare significa portare a riflettere sul proprio pensiero per adottare comportamenti più sani. L’obiettivo principale è rafforzare in modo mirato specifiche capacità cognitive che risultano alterate.

La terapia della riabilitazione cognitiva per l’obesità ha come fine il miglioramento delle funzioni esecutive

La terapia della riabilitazione cognitiva per l’obesità (CRT-O)

Viene chiamata anche CRT-O (dall’inglese Cognitive Remediation Therapy for Obesity); è una terapia faccia a faccia che si propone di ottimizzare il funzionamento esecutivo. Così facendo, è possibile migliorare il modo in cui interpretiamo il cibo e l’esercizio fisico per iniziare uno stile di vita più sano.

La CRT-O è stata ideata per fornire alle persone obese gli strumenti necessari per pensare in modo diverso. Gli esercizi sono mirati a migliorare le strategie cognitive esercitando le abilità e l’elaborazione delle informazioni.

Le ricerche dimostrano che i programmi per la perdita di peso che includono anche la CRT-O offrono risultati migliori. Si parla di stile di vita più sano, maggiore perdita di peso, migliore qualità della vita, minore tendenza alle abbuffate e riduzione dei processi infiammatori.

Alcuni studi suggeriscono che la riabilitazione cognitiva può facilitare il dimagrimento anche se non è accompagnata da strategie alimentari o attività fisica. Naturalmente, in questo caso, i risultati non sono ottimali. Come si fa, quindi, ad allenare le nostre funzioni cognitive? Vediamo qualche esercizio.

Le persone che soffrono di obesità presentano alterazioni dei processi cognitivi correlati a: controllo inibitorio, memoria di lavoro, pensiero flessibile e coerenza centrale.

Esercizi per ottenere un maggiore controllo inibitorio

Per controllo inibitorio si intende la capacità di inibire le risposte automatiche e generarne altre mediate dall’attenzione e dal ragionamento.

Raggiungere un maggiore controllo inibitorio significa evitare il comportamento previsto, riflettendo sul pensiero che è alla base di quella data azione. Si tratta, dunque, di essere consapevoli dei propri pensieri, di analizzarli prima di agire nel modo in cui siamo più portati.

Facciamo un esempio pratico: avete finito di cenare e vi assale una voglia irresistibile di biscotti. Prima di aprire il pacchetto, dovreste riflettere sul significato del vostro pensiero.

  • Perché ho bisogno di mangiare biscotti?
  • È fame?
  • Forse non ho assunto abbastanza carboidrati?
  • Sto cercando di regolare un’emozione? Quale? Che funzione ha questa emozione, ho bisogno di eliminarla?
  • Mi sentirò meglio dopo aver mangiato i biscotti?
  • Quali conseguenze avrà il mio comportamento?
  • Posso fare qualcosa di diverso per sentirmi meglio?

Esercitare il controllo inibitorio presuppone inserire una fase di riflessione tra la comparsa del pensiero e lo sviluppo dell’azione.

Interventi per migliorare la memoria di lavoro

La memoria operativa è la capacità di ricordare tutto quello che serve per portare a termine una determinata azione.

Comprendere e sperimentare sono forse gli strumenti ideali per stimolare il ricordo. È dunque fondamentale per il paziente capire il motivo di ogni intervento, partecipare allo sviluppo delle strategie, sperimentare e adattare i cambiamenti al proprio contesto di vita.

Uomo obeso seduto sul letto

Attività per allenare la flessibilità cognitiva

Per flessibilità cognitiva si intende la capacità di modulare il proprio pensiero e l’azione di fronte a una situazione nuova, in mutamento o inaspettata.

Per esercitarla, avremo bisogno di affrontare la stessa circostanza con approcci diversi. L’idea è obbligare il cervello a sviluppare vie d’uscita alternative per raggiungere lo stesso obiettivo.

Alcuni esempi sono: andare al lavoro usando percorsi diversi; cambiare la sequenza della nostra routine mattutina; esporre un progetto di lavoro a un amico usando parole semplici; conoscere persone nuove o cercare di rispettare il nostro stile alimentare in contesti diversi (in mensa, al ristorante, a casa…).

Allenare la coerenza centrale con la riabilitazione cognitiva

La coerenza centrale può essere definita la capacità di avere una visione complessiva e realista in una specifica circostanza. Durante la seduta, può essere positivo ragionare ad alta voce sulle situazioni conflittuali, tenendo conto del contesto e dell’insieme delle idee correlate.

Allo stesso modo, sollecitare un breve riassunto, a volte verbale a volta scritto, dopo una lettura complessa e dettagliata, migliora la capacità di produrre e comprendere un’idea generale sottostante.

In definitiva, la terapia di riabilitazione cognitiva rappresenta un importante strumento per migliorare il profilo diseducativo proprio delle persone obese; risulta utile, quindi, per ottenere una buona gestione dell’obesità a lungo termine.


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