Sviluppare l'autocontrollo

Essere capaci di ricorrere all'autocontrollo significa saper mantenere la calma e reagire positivamente a prescindere dalle circostanze.
Sviluppare l'autocontrollo
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Sviluppare l’autocontrollo è un proposito molto diffuso. Il problema è che spesso non è sufficiente metterci tutto il nostro impegno. Perché a volte quello che ci manca non è la volontà, ma una metodologia corretta. La psicologia e le scienze che studiano la mente hanno trovato delle soluzioni per rendere più semplice ed efficace il raggiungimento di questi obiettivi.

L’autocontrollo viene definito come la capacità di modulare le emozioni e mantenere la calma di fronte a situazioni stressanti, negative o che provocano forti reazioni emotive. Alcuni lo chiamano “sangue freddo”, ma si tratta piuttosto di avere un’emotività controllata.

“Maturità significa controllare i desideri e rimandare le gratifiche. Se non ci lasciamo trascinare dai primi impulsi, avremo il controllo della nostra vita e beneficeremo di una vera libertà”.

-Enrique Rojas-

Il percorso per sviluppare l’autocontrollo è graduale. Il passaggio dall’impulsività alla riflessività non si fa dall’oggi al domani. Si tratta di un processo auto-educativo che avanza progressivamente, passo dopo passo. Dunque, è fondamentale imparare ad attivare delle “spie di sicurezza” interne. Vediamo nel dettaglio tutti questi aspetti.

Uomo preoccupato testa giù

La preoccupazione, un fattore che impedisce di sviluppare l’autocontrollo

Ciò che ci stressa, ci irrita o ci angoscia nella maggior parte dei casi non è così stressante, irritante o angosciante. Siamo noi che diamo certe connotazioni e attribuiamo una certa importanza agli eventi in base alla nostra prospettiva.

Quando non siamo capaci di gestire i nostri sentimenti e abbiamo la sensazione che la realtà ci soffochi, di solito è perché stiamo interpretando il mondo attraverso l’ansia.

Le preoccupazioni sono proprio questo: affrontare la realtà con ansia. Sono previsioni angoscianti su quello che verrà che non ci servono a nulla.

Dunque, la prima spia interna che dobbiamo attivare è quella che ci allerta sulla presenza di una preoccupazione. Ebbene, cosa possiamo fare in questi casi?

  • Eliminare la preoccupazione dalla sfera mentale. Scriverla o pronunciarla ad alta voce con un registratore. L’importante è evitare che rimanga in modo permanente dentro di noi.
  • Limitare il tempo destinato alle preoccupazioni. Programmare un periodo di tempo specifico per pensare a ciò che ci preoccupa può aiutarci. Un’ora al giorno, ad esempio.
  • Sfruttare il tempo destinato alle preoccupazioni. Durante il periodo di tempo destinato a pensare a ciò che ci preoccupa, dovremmo sforzarci di cercare delle soluzioni. Certo, non possiamo pretendere di scoprire la pozione magica, ma almeno il prossimo passo da compiere.
  • Rilassarci nel tempo rimanente. Al di fuori del tempo specifico per le preoccupazioni, ciò che dobbiamo fare è rilassarci ed evitare di pensare alle cose negative.

Il cammino verso lo sviluppo dell’autocontrollo

Un altro segreto per sviluppare l’autocontrollo è opporsi in tempo a uno stimolo stressante, irritante o che ci provoca un certo malessere. Bisogna isolare quello stimolo. Il che significa, in primo luogo, non reagire; poi, allontanarsi da esso.

Per farlo, è necessario identificare in maniera precisa che cosa ci sta mortificando. Ad esempio, possiamo scriverlo su un foglio, poi allontanare questa causa di malessere dalla nostra vita e comportarci come se niente ci perturbasse. Come se fossimo degli attori di teatro e il nostro ruolo consistesse nel simulare tranquillità. Successivamente, bisogna cercare qualcosa che ci appaghi (o che, almeno, sia neutro). In questo modo, osserveremo le nostre emozioni bilanciarsi.

Donna con gli occhi chiusi

Fasi per sviluppare l’autocontrollo

Lo sviluppo dell’autocontrollo va dal riuscire a non reagire impulsivamente fino alla capacità di anticipare situazioni o effetti negativi. Le fasi dell’evoluzione sono le seguenti:

  • Trattenersi dalle reazioni incontrollate. È meglio rimanere calmi e in silenzio che fare qualcosa di cui potremmo poi pentirci.
  • Identificare l’emozione che vuole impadronirsi di noi (paura, ira, angoscia, stress, ecc.) e gestirla affinché non prenda il sopravvento.
  • Mantenere il controllo di fronte a situazioni che causano stress, ira o frustrazione e continuare a fare ciò che stavamo facendo. Tuttavia, è pur vero che in questi momenti è difficile recuperare l’equilibrio.
  • Esercitarsi con tecniche di rilassamento e metterle in atto nei momenti difficili. In questo modo, sarà più facile recuperare tranquillità e uno stato di serenità.
  • Mantenere l’autocontrollo e reagire in maniera costruttiva. Si tratta di cercare soluzioni a ciò che ci preoccupa, irrita o angoscia.
  • Mantenere il maggiore autocontrollo possibile e, allo stesso tempo, avere la capacità di calmare chi ci circonda.
  • Prevedere le situazioni che possono generare tensioni o problemi e sviluppare strategie per modificarle, e prevenire situazioni fuori controllo.

La cosa più importante è inserire quelle spie interne che ci aiutano ad arrestare la spirale di pensieri ed emozioni negative. Senz’altro sono necessarie la volontà, una pratica costante e la capacità di guardarsi dentro, evitando pressioni eccessive e con la consapevolezza che, in questi casi, il tempo è il nostro migliore alleato.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.