Riflessioni di Erich Fromm sulla condizione umana?
Secondo le riflessioni di Erich Fromm, la condizione umana ha bisogno di un cambiamento. Questo psicanalista e filosofo sociale tedesco ha osato sfidare ai sui tempi Sigmund Freud riformulando il concetto di libertà e cercando di enfatizzare un’idea ancora attuale nella nostra società sempre più tecnologica, fredda e strutturata: la perdita della felicità.
Nel suo libro Avere o essere? ci ha lasciato dei messaggi senza tempo che contengono idee innovative. Tra questi ce n’è uno che può risultare molto familiare: le persone si sono abituate a vivere basandosi sulla premessa che chi non possiede qualcosa, non è. In realtà, l’autentico benessere e la realizzazione dell’uomo risiedono nell’essere, che ci definisce indipendentemente da ciò che possediamo.
Sono passati quarant’anni dalla morte di Erich Fromm, ma i suoi pensieri, le sue riflessioni e la sua eredità culturale sono ancora importantissimi. Abbiamo bisogno di un cambiamento, di una riformulazione del modo di pensare per avere una libertà reale grazie alla quale possiamo smettere di misurarci in base a quello che possediamo e valorizzare noi stessi così come siamo.
“La produzione economica non dovrebbe essere fine a se stessa, ma solo un mezzo per una vita umanamente più ricca. Sarà una società in cui l’uomo varrà molto e non una società in cui l’uomo possederà o consumerà molto.”
-Erich Fromm-
Di cosa ha bisogno la condizione umana secondo le riflessioni di Erich Fromm?
A seguire analizzeremo di cosa ha bisogno la condizione umana secondo Erich Fromm. Per comprendere il suo approccio e il suo punto di vista, dobbiamo prima ricordare che la sua filosofia si basò sempre su un umanesimo quasi radicale. Cosa significa? Con i suoi pensieri e le sue analisi questo psicologo sociale cercò sopratutto di liberare le persone dalle proprie catene.
Ognuno di noi, quasi senza rendersene conto, trascina con sé molti fardelli. La struttura industriale, sociale e politica ci intrappola in modo tale che mette il veto sulla nostra capacità di realizzarci, di scegliere, sul nostro modo di pensare e sulla nostra volontà. Inoltre, ognuno di noi limita la propria felicità in molti modi.
Lo facciamo scegliendo il conflitto e la violenza anziché la pace. Ci facciamo guidare dall’istinto e non dalla ragione e dalle emozioni e soprattutto non ci amiamo come dovremmo.
Nel libro Anatomia della distruttività umana, Erich Fromm ci indica che la condizione umana ha raggiunto oggi un punto molto pericoloso. È dunque necessario creare nuovi schemi mentali e nuovi scenari di riflessione grazie ai quali generare dei cambiamenti. Vediamo, quindi, di cosa ha bisogno la condizione umana per favorire il benessere e la libertà.
Dobbiamo essere più spontanei
Nel libro Fuga dalla libertà (1941), Fromm fa appello a un concetto che può attirare la nostra attenzione e che, senza dubbio, stimola la nostra ispirazione. Secondo lui, diamo troppa importanza al pensiero razionale. Tuttavia, l’essere umano è di per sé una combinazione perfetta tra emozione e ragione, sentimento e autocontrollo.
Per esprimere liberamente la nostra vera personalità, dobbiamo essere più spontanei. È così che possiamo spezzare le catene ed esprimere la nostra essenza liberandoci dalle convenzioni imposte dalla società.
“È attraverso degli atti spontanei che riusciamo ad avere una visione di cosa potrebbe essere la vita se tali esperienze non fossero eventi così rari e poco praticati.”
-Erich Fromm-
Un impegno per la solidarietà
Nel suo libro Avere o essere? Erich Fromm ci fornisce varie idee che secondo lui sono fondamentali per impedire che l’umanità precipiti verso un destino catastrofico.
Egli stesso non solo ha dovuto affrontare l’oscurità della Seconda Guerra Mondiale, ma ha anche vissuto il periodo della Guerra Fredda dove la corsa agli armamenti fece vivere al mondo intero una sensazione di angoscia permanente.
Oggi i tempi sono diversi, ma l’essenza del problema presenta in qualche modo delle similitudini. I suggerimenti che ci ha dato in Avere o essere? sono ancora validi e stimolanti:
- Essere più solidali e amare e rispettare la vita in tutte le sue manifestazioni.
- È necessario provare gioia anche nell’atto di dare. Bisogna condividere e non solo avere o accumulare proprietà.
- Bisogna ridurre l’avidità, l’odio e l’inganno.
Rifelssioni di Erich Fromm: liberarsi del narcisismo
Le riflessioni di Erich Fromm ci trasmettono il messaggio che la condizione umana ha bisogno di liberarsi dal narcisismo. Si tratta di una premessa ricorrente nei sui lavori, a tal punto che ha introdotto un’espressione che vale la pena di ricordare: il narcisismo maligno. Per lui, la vera essenza del male è rappresentata dalla costante ricerca di auto-gratificazione, rinforzo dell’ego o grandiloquenza.
Bisogna coltivare l’umiltà, il rispetto reciproco tra le persone e nei confronti di se stessi. E questo deve essere fatto in maniera sana, amorevole e in armonia con la società. Secondo Fromm l’egoismo è il peggiore dei mali, qualcosa che deve essere evitato a tutti i costi perché genera ignoranza e sottomissione.
Indipendentemente dal fatto che le opere di Erich Fromm siano state scritte decenni fa, rimangono ancora oggi essenziali e di valore. Rileggerle è un invito a riflettere su aspetti della vita che vale la pena di conoscere.
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- Fromm, Erich (1992) Del tener al ser. Barcelona. Paidos.
- Fromm, Erich. (2007) El humanismo como utopía real, la fe en el hombre. Buenos Aires. Paidos.
- Fromm, Erich. (2002) Anatomía de la destructividad humana. Buenos Aires. Paidos.