Si ottengono risultati migliori costruendo ponti e non innalzando muri

Si ottengono risultati migliori costruendo ponti e non innalzando muri

Ultimo aggiornamento: 21 agosto, 2016

Esiste l’idea erronea che innalzare muri sia la soluzione migliore quando ci hanno feriti, in modo da proteggerci dal dolore; costruire ponti che favoriscano l’inizio di nuove relazioni sembra troppo rischioso. “Ho sofferto troppo”, ci diciamo e mettiamo interi eserciti a difesa delle porte del nostro cuore.

Ovviamente vivere con un scudo e una lancia in mano non è solo più semplice che mostrarsi vulnerabili, ma è anche piuttosto pratico: si evitano delusioni e disillusioni, si evita di cadere e di essere pugnalati, si evitano sofferenze che non si meritano. Tuttavia, siete davvero convinti che non sia arrivato il momento di mettere da parte il rancore, i risentimenti e le paure?

Forse risponderete di “no”, pensando che gli altri hanno già riso troppo di voi; ciò nonostante, noi rispondiamo di “sì”: non saremmo pienamente esseri viventi se non ci dessimo la possibilità di conoscere persone nuove, di fare esperienze diverse, di far iniziare cicli nuovi e di farli concludere.

Rilassatevi, prendete fiato: non esistono solo squali

Quando qualcuno ci ferisce e ci fa del male, la prima reazione che proviamo, dopo il processo di accettazione, è l’autodifesa. Interrompiamo i rapporti con la persona che ci ha feriti e, allo stesso tempo, mettiamo il lucchetto a qualsiasi possibile emozione che possa smuoverci l’anima: “non soffrirò più, perché non permetterò più a nessuno di entrare”.

donna copre il suo volto

Evidentemente, crediamo che questo sistema di difesa sia perfetto, e che nessuno possa abbatterlo. E allora indossiamo un’armatura di ferro, senza renderci conto che stiamo privando la nostra pelle del contatto con l’aria. Senza renderci conto che, in realtà, non facciamo altro che rendere infette le nostre ferite.

“Uno di questi giorni dovrai abbassare la guardia, perché ciò che gli altri ti hanno fatto, non ti toccherà più ”

-Marwan-

In altre parole, non ingannatevi: il danno è unidirezionale. La sovraprotezione impedisce di godere della vita e spinge ad uno stato di allerta costante, che ci nega la possibilità di lasciarci andare. Innalzare muri diventa così una croce invisibile, che ci segue e ci perseguita, facendoci pensare che nel mare ci siano solo squali.

Al coraggio di chiedere perdono rispondete con la forza di perdonare

Per quanto vi illudiate nel credere che armare un intero esercito e tenerlo sempre pronto alla battaglia sia la cosa migliore, vi sbagliate: non saremmo niente se non ci permettessimo contatti emotivi con gli altri. Perderemmo molto se non fossimo capaci di costruire ponti o di accettare il perdono ed avere la forza di perdonare. Non per gli altri, ma per noi stessi. Rifletteteci un attimo: a cosa serve non perdonare? Chi ne trae vantaggio?

Dovete perdonare gli errori che gli altri hanno fatto nei vostri confronti, poiché in questo modo vi libererete di pesi che per voi non hanno più importanza: avete nuove mete, nuove sfide, nuove persone da conoscere e nuove esperienze che vi aspettano. Perché non lasciate che accadano?

ragazza con polvere luminosa tra le mani
In un certo senso, potremmo dire che il cuore ha i suoi spazi e che questi vanno amministrati bene. Se ci riuscirete, troverete la pace interiore che tanto bramate, godendovi ciò che arriva, senza fantasmi del passato.

Costruire ponti è più difficile, ma anche più utile

Nel titolo dicevamo che si ottengono migliori risultati costruendo ponti piuttosto che innalzando muri, ma ancora non ci siamo soffermati su cosa significhi costruire un ponte. Durante il Medioevo, diverse fortezze si servivano di alcuni “aiuti tecnologici”, come i ponti levatoi, che permettevano di difendersi: da un lato, questi permettevano di proteggere il luogo di accesso dai nemici; dall’altro, favorivano il traffico marittimo e l’ingresso al castello.

donna farfalla

Se applichiamo questa metafora alla vita, capiremo che è complicato permettere ai nemici di entrare attraverso quel ponte, dopo la fatica per far allontanare il nemico dal nostro cuore. Ciò nonostante, non farlo per troppo tempo ci isolerà dall’esterno, ci riempirà di insicurezze e spegnerà la nostra vitalità. 

Come spesso succede, le cose più difficili da realizzare ci fanno sentire più pieni e generano in noi molta adrenalina. Se credete, quindi, che ciò di cui avete bisogno è voltare pagina, costruire nuovi ricordi o rendervi conto che la vostra ferita si è finalmente cicatrizzata, perché non smettete di innalzare muri e cominciate a costruire ponti? 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.