Ho ritrovato me stessa grazie alla delusione

Ho ritrovato me stessa grazie alla delusione

Ultimo aggiornamento: 02 agosto, 2017

Ci sono periodi così, durante i quali si passa da una delusione all’altra, da un baratro all’altro e, alla fine, si aprono gli occhi e si scopre di aver vissuto su una strana isola circondati da falsi affetti, persone doppiogiochiste e sentimenti sbagliati. È allora che raccogliamo i pezzi rotti del nostro cuore per avanzare senza voltarci indietro, con briosa dignità e ferma determinazione.

Gli esperti in psicologia dello sport affermano che qualsiasi atleta deve imparare sin dall’inizio ad affrontare le delusioni. In qualsiasi sport da competizione vi sarà sempre un vincitore e un perdente. Si vivranno sempre momenti di maggiore o minore rendimento, così come lesioni ed avvenimenti estranei alla propria preparazione o performance che possono impedire di partecipare ad una gara, una prova o una partita.

Nel gioco della vita accade lo stesso. Tuttavia, la maggior parte di noi viene educata sin dalla più tenera età all’idea che lo sforzo garantisce il successo e che se trattiamo bene le persone a noi care, queste risponderanno allo stesso modo. Quasi nessuno vuole rivelarci che nel quadrilatero della vita reale due più due non sempre fa quattro, che abbondano di più le giornate grigie che quelle azzurre, che le persone sono fallibili, contraddittorie e squisitamente imperfette.

Digerire le delusioni quotidiane non è facile. Tuttavia, bisogna dire che la delusione è la terza emozione più provata dall’essere umano dopo l’amore e il pentimento e, pertanto, dobbiamo imparare a riconoscerla, ad accettarla e ad affrontarla. A seguire vi spieghiamo come.

La delusione è un elemento obbligatorio della vita? No, non sempre

Non manca chi, con aria paternale, dice che “provare una grande delusione è indispensabile, perché ci permetterà di ottenere la motivazione necessaria per crescere”. Bene, frasi del genere sono perfette sulle bacheche dei nostri social network, tuttavia, è necessario definirle e analizzarle in modo dettagliato.

Per prima cosa, nessuno è obbligato a provare una devastante delusione per “sapere cos’è la vita”. Ci troviamo piuttosto dinanzi ad una dimensione che dobbiamo imparare a gestire il prima possibile affinché non si verifichi più del dovuto. Inoltre, sarà sempre meglio ricevere delusioni a piccole dosi e in formato maneggevole. È così che si impara davvero a gestirle e a canalizzarle per ricevere da esse un’adeguata lezione di vita.

È altrettanto importante reiterare la necessità di saper affrontare le delusioni quotidiane per evitare che, prima o poi, se ne verifichino altre di maggiori dimensioni, lì dove si resta bloccati nell’angolo del dilemma, nel foro del dolore e nel bosco della separazione. Diciamo ciò per un motivo ben preciso: la piccola delusione inespressa diventa l’assassino silenzioso di qualsiasi rapporto.

Pensiamoci un momento: c’è chi sceglie di zittire quel piccolo affronto da parte del partner che, quasi senza sapere come, alla fine diventa una pratica quotidiana. Ci ripetiamo anche che non fa nulla se il nostro migliore amico si è dimenticato che oggi avremmo ricevuto i risultati di un esame medico importante. Decidiamo anche di tacere quando la nostra famiglia ironizza ad alta voce su quell’assurdo progetto di cui siamo tanto entusiasti.  

Evitiamo di esprimere a voce molte delle delusioni provate, per paura di offendere gli altri, per paura di rompere il vincolo che ci unisce a loro. Tuttavia, dimentichiamo che siamo noi ad essere stati offesi e che chi accumula una delusione dopo l’altra finisce per soffocare. Alla fine, ci alziamo un giorno sapendo di essere avvolti dall’inganno. Dobbiamo reagire prima, dobbiamo imparare a reagire per tempo.  

Strategie per affrontare meglio le delusioni

Una delusione è più che un’aspettativa disattesa. È la rottura di una certezza, è un vincolo che perde la sua forza, è una burrasca di aria fredda che ci apre gli occhi e, a volte, erige una muraglia nel nostro cuore. Tuttavia, la delusione fa così male perché sentiamo una certa responsabilità e arrabbiatura verso noi stessi: come abbiamo potuto dare per scontate tante cose? Come abbiamo potuto fidarci tanto ed erigere tanti castelli sulle sabbie mobili?

Per gestire molto meglio queste situazioni, vi invitiamo a riflettere sulle seguenti strategie.

Uno dei primi aspetti che dobbiamo evitare è praticare il cosiddetto “hindsight bias”. Ci riferiamo alla tendenza di credere, dopo aver preso visione dei risultati, che avremmo potuto anticipare il tutto. Ci sono cose che non si possono prevedere, non siamo muniti di una sfera di cristallo con la quale poter vedere come reagiranno le persone. La cosa migliore, dunque, è accettare quanto accaduto ed evitare di darcene la colpa o proiettare ogni responsabilità su di noi.


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