Scegliere la giusta punizione non è semplice

Scegliere la giusta punizione non è semplice
Laura Reguera

Scritto e verificato la psicologa Laura Reguera.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Vostro figlio di due anni fa un capriccio e vi dà uno schiaffo. Come reagite? Molti genitori, in questi momenti, non sono capaci di controllare i loro impulsi e cominciano a gridare, minacciare, aggredire fisicamente o punire in modo molto severo il bambino. Ma sono le soluzioni adeguate? La risposta è no. Come scegliere la giusta punizione?

È giusto che il bambino riceva un castigo o una sanzione per il suo comportamento, nessuno lo mette in dubbio. Ma di che tipo? Scegliere la giusta punizione per i nostri figli non è per nulla semplice… Leggete questo articolo e scoprite come riuscirci!

Le radici della cultura sono amare, ma i frutti sono dolci.

-Aristotele-

Padre che urla contro la figlia

Ogni comportamento inadeguato ha una conseguenza

A fronte di un comportamento inadeguato, ci sono genitori che reagiscono in maniera molto diversa. Da una parte, vi sono quelli “permissivi”, che non impongono nessuna sanzione ai figli. Solitamente perché in questo modo evitano di dover fare i conti con i tipici capricci dei bambini quando non ricevono ciò che vogliono.

Alla lunga, questo atteggiamento è controproducente, visto che i bambini si abituano a ottenere quello che vogliono in modo distruttivo, quando è invece importante che interiorizzino che non possono sempre ottenere tutto quello che vogliono. Devono imparare che, per ottenere qualcosa, devono adottare comportamenti adeguati, come la negoziazione con l’adulto.

Di conseguenza, quando un bambino si comporta in modo inadeguato, deve esserci una conseguenza. Quest’ultima può essere remissione o castigo. Se si opta per il castigo, si deve far attenzione che questo non comporti un danno fisico o mentale al bambino. Su questa linea, è meglio non punirlo con percosse, grida, minacce o umiliazioni.

 “L’educazione non serve solo a preparare alla vita, ma è vita stessa.”

-John Dewey-

Scegliere la giusta punizione: caratteristiche

Se la trasgressione della norma o il comportamento inadeguato è lieve, può bastare la remissione. Se la trasgressione del bambino è invece più grave, o l’effrazione di una regola avviene in modo sistematico, è importante scegliere la giusta punizione in accordo al livello di sviluppo e all’età del bambino. In questo modo lo aiuterete a capire che il suo comportamento non ha conseguenze positive.

La sanzione deve anche avere una relazione con la norma infranta, in modo che il piccolo possa riflettere sulla sua condotta errata. Infine, le punizioni non devono durare troppo a lungo, altrimenti il rischio è che il bambino si ricordi più della sanzione che non del motivo per cui l’ha ricevuta.

D’altro canto, tra i cinque e i sei anni di età le sanzioni devono essere concordate con i figli. In questo modo si fomentano in loro le abilità di comunicazione e negoziazione, oltre che la capacità di difendere i propri diritti e la comprensione delle norme che ci sono in casa. Le sanzioni devono essere giuste e adeguate a tutte le parti chiamate in causa.

Infine, per quanto possibile, il castigo deve essere riparatore. Questo vuol dire che bisogna scegliere la giusta punizione che indirizzi verso la compensazione o la riparazione del danno causato. Va quindi relazionata al comportamento che non vogliamo si ripeta. In questo modo, si possono diminuire i sensi di colpa e rafforzare i legami familiari.

Bambini che giocano

Come punire in modo adeguato

Ora che conosciamo le caratteristiche una punizione adeguata, vediamo come metterla in pratica. In primo luogo, è importante che il piccolo conosca in anticipo quali sono le sanzioni e in cosa consistono. D’altro canto, una volta messe in pratica, devono essere sempre tutte portate a termine.

Si tratta di un punto cruciale, poiché se i genitori non dimostrano fermezza nel fare eseguire la punizione, questa perde di utilità. Il bambino, infatti, imparerà che al di là della severità del castigo, il compimento o meno di una norma non è rilevante. Per questo è importante che l’atteggiamento degli adulti sia il più intelligente e meno impulsivo possibile.

Per riuscirci, bisogna imparare a controllare l’ira e capire che la punizione non deve arrecare danno ai bambini, bensì farli riflettere. Le conseguenze del loro comportamento sbagliato devono essere dette con voce tranquilla, facendo percepire ai bambini affetto e accettazione, invece che rifiuto. Scegliere la giusta punizione è una sfida, ma grazie a questi consigli sarà più semplice riuscirci, provateci!

 “Chiunque, essendo arrabbiato, impone un castigo, non corregge, ma si vendica. ”

-Michel de Montaigne-

Immagini per cortesia di Andril Langfield, Gerome Viavant e Rene Bernal


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