Sindrome da dipendenza dal lavoro

Dedicare la vita al lavoro mette a dura prova il corpo e la mente. In questo articolo parleremo delle conseguenze della dipendenza dal lavoro e anche delle diverse strategie di prevenzione e coping.
Sindrome da dipendenza dal lavoro

Ultimo aggiornamento: 12 settembre, 2022

Il lavoro è pesante e opprimente, eppure non si può fare a meno di rispondere al telefono al di fuori dell’orario di lavoro e risolvere il problema sorto in nostra assenza. Finire un compito in sospeso, perché chiudere occhio sarebbe impossibile altrimenti. Trascorrere le ferie incollati al telefono con il capo. Tutte queste dinamiche sono proprie della cosiddetta sindrome da dipendenza dal lavoro.

Vi sono familiari? Conoscete qualcuno così? Vi invitiamo a scoprire nel dettaglio la sindrome da dipendenza dal lavoro, conosciuta anche come sindrome da workaholism.

Cos’è la sindrome da dipendenza dal lavoro

La sindrome da dipendenza dal lavoro, o da workaholism, indica la preoccupazione costante per il lavoro, al punto che il resto della vita ne è influenzato. La persona non riesce a distrarsi durante il proprio tempo libero né a riposare adeguatamente.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche le prestazioni sul lavoro finiscono per risentirne. Stanchezza cronica, ansia costante e ansia alla fine influiscono sulla salute, dunque sulle prestazioni lavorative.

Uomo con sindrome da dipendenza dal lavoro.
Quando il lavoro è una costante, può influenzare tutti gli aspetti della vita di una persona.

Cause della sindrome da dipendenza dal lavoro

Cosa porta una persona a diventare dipendente dal proprio lavoro? La verità è che di solito ciò non si deve alla qualità del lavoro, ovvero l’occupazione non è percepita come piacevole.

Lo stato mentale predominante, di fatto, è lo stress. Allora perché non prenderne le distanze e invece dedicarsi continuamente al lavoro? Vediamo alcune cause:

  • La persona è ambiziosa, perfezionista ed esigente, ha bisogno di stimoli e non riesce a staccare la spina.
  • Si sente essenziale nella sua posizione e teme che la catena del lavoro si interrompa in sua assenza, con conseguenze catastrofiche.
  • L’uso eccessivo del cellulare o l’obbligo di essere sempre connessi rendono più esposti al lavoro durante il tempo libero.
  • Pressioni da parte dell’azienda, che molesta il lavoratore nel tempo libero affinché continui a lavorare.
  • Il lavoro funge da rifugio da altre situazioni spiacevoli, come un clima teso a casa o un lutto problematico.
  • Convenzioni sociali che identificano il valore personale con il lavoro, così come le convinzioni su quanto sia brutto lasciare un compito a metà, che la produttività dovrebbe essere massima, etc.

Sintomi

Il profilo descritto è quello di una persona incapace di disconnettersi (fisicamente e mentalmente) dal proprio lavoro, per via di un’ossessione personale o abusi da parte dell’azienda.

Un simile ritmo di vita, sommato all’emotività intensa e ossessiva, finisce per somatizzarsi e causare sintomi quali:

  • Stress psicologico intenso.
  • Sindrome da burnout.
  • Disturbi del sonno.
  • Disturbi digestivi, cutanei o caduta dei capelli come conseguenze dello stress cronico.
  • Ansia intensa, al punto da avere attacchi di panico.
  • Uso eccessivo dei dispositivi mobili.

Il suddetto stato mentale finisce per influenzare la vita personale. Familiari e amici della persona, di fatto, sottolineano con frequenza la sua eccessiva dedizione al lavoro.

Prevenire la sindrome da dipendenza dal lavoro

Se dipendesse dai superiori, potreste lavorare senza sosta fino alla morte per sfiancamento. Oltre a ciò, probabilmente non vi siete mai soffermati ad analizzare il costante bombardamento di cui siete vittime per dare il massimo.

Se è il vostro caso, vi trovate nella prima fase della sindrome da dipendenza dal lavoro: la decostruzione del pensiero. Nessuno è immune all’influenza della società, ma ognuno di noi può dare la priorità ai propri valori e pretendere di lavorare per vivere, non di vivere per lavorare.

D’altra parte, è utile analizzare la propria routine per rilevare eventuali sintomi da dipendenza dal lavoro, soprattutto se il lavoro è molto impegnativo o si ricevono continue pressioni.

In questi casi, bisognerà concentrarsi sulla cura di sé e imparare a disconnettersi dal proprio impiego quando si varca la soglia dell’ufficio o si spegne il computer.

Uomo rilassato con gli occhi chiusi.
Per gestire la sindrome da dipendenza dal lavoro, è essenziale imparare a disconnettersi.

Cosa fare se il problema è già presente?

Può rivelarsi necessario l’intervento dello psicologo quando si vive con ansia costante, incollati al telefono e si pensa ossessivamente alla giornata lavorativa che deve ancora arrivare. Può rivelarsi estremamente difficile affrontare da soli una simile situazione.

Se migliorare l’igiene del sonno e la dieta, nonché fare sport non funziona, conviene rivolgersi a un esperto. Imparare a stabilire le proprie priorità non è un compito facile e a volte non va fatto da soli.


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