Sindrome da sovrallenamento
Sappiamo tutti che fare sport è un pilastro fondamentale per godere di buona salute. Tuttavia, è importante svolgerlo in modo equilibrato. Come tutto nella vita, non bisogna esagerare. La pratica regolare di qualunque sport è la chiave del benessere, cosa che non avviene con la sindrome da sovrallenamento.
È importante non dedicare un numero eccessivo di ore all’allenamento. Oltre a risultare pernicioso, potremmo sviluppare la cosiddetta sindrome da sovrallenamento. Continuate a leggere per scoprire come prevenirla!
“La mia forza è essere più equilibrato e tranquillo della maggior parte dei ciclisti.”
-Miguel Indurain-
Cos’è la sindrome da sovrallenamento?
Indubbiamente fare attività fisica offre una lista innumerevole di benefici per la salute, sia a livello fisico che mentale.
Psicologicamente aiuta a calmare ansia e depressione, aumenta l’autostima e migliora le relazioni sociali. Fisicamente aiuta a prevenire l’obesità e i disturbi cardiovascolari.
Il problema sorge quando dedichiamo un numero considerevole di ore all’allenamento fisico, aumentiamo notevolmente il carico di lavoro e riduciamo i tempi di recupero tra le sessioni.
Questo non solo nuoce al rendimento sportivo, ma anche alla nostra salute. Può comparire anche uno stato di saturazione caratterizzato da alcuni sintomi come fatica fisica o mentale, malumore, apatia o alcuni disturbi del sonno.
A lungo andare questo stato può cronicizzarsi dando luogo alla sindrome da sovrallenamento. In tal modo, l’organismo si presenta così saturo da essere incapace di riprendersi dallo sforzo realizzato.
Ebbene, il declino nel rendimento sportivo può trascinare l’individuo in una spirale dannosa. Egli assocerà tale calo della capacità fisica alla mancanza di esercizio o di sforzo e opterà per incrementare il carico di allenamento, aggravando i sintomi.
Quali sono i sintomi della sindrome da sovrallenamento?
La sindrome da sovrallenamento si manifesta attraverso alterazioni fisiologiche e psicologiche e con sintomi da disadattamento.
A livello generale, la persona che ne soffre accusa stanchezza, insonnia, inappetenza, dimagrimento, cefalea, dolori muscolari, infezioni frequenti, disturbi digestivi e anche amenorrea accompagnata da osteoporosi.
A livello psicologico possono comparire depressione, ansia, calo di autostima, apatia, affaticamento mentale continuo, disinteresse, calo della concentrazione e instabilità emotiva.
Si possono manifestare anche cambiamenti nel rendimento, insieme a meno forza, resistenza, velocità e coordinazione.
Come si può immaginare, la persona affetta da questa sindrome commetterà più errori tecnici. E, di conseguenza, le sarà più difficile raggiungere le mete prefissate.
Ma non solo, a livello fisiologico la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa aumenteranno, così come il consumo di ossigeno.
“Se non si è fiduciosi, si troverà sempre il modo per fallire.”
-Carl Lewis-
Cosa fare in caso di sindrome da sovrallenamento?
Giunti a questo punto, interrompere l’allenamento non è sufficiente. La cosa più importante è rilevare la sindrome da sovrallenamento prima possibile. Per prevenirla, è vitale regolare vari fattori: il tempo dedicato, il carico di allenamento e i tempi di recupero tra le sessioni.
D’altra parte, è essenziale aumentare il tempo dedicato ai esercizi vari e divertenti. In tal modo, si favorirà l’intrattenimento e lo svago dello sportivo.
È altrettanto fondamentale migliorare la spinta motivazionale e la fiducia in se stessi.
“Non puoi mettere un limite a niente. Più sogni più lontano arriverai.”
-Michael Phelps-
Infine, è importante imparare a regolare efficacemente il malessere emotivo associato, instaurare abitudini di vita salutari dove riposare e mangiare in modo corretto siano una priorità.