Sindrome dell'uomo alto, una forma di narcisismo

Alcuni individui si sentono superiori agli altri per il ruolo che rivestono, per i loro attributi fisici o per la loro posizione sociale. Questo comportamento definisce una forma di narcisismo denominato sindrome dell'uomo alto. Ne parliamo in questo articolo.
Sindrome dell'uomo alto, una forma di narcisismo
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La sindrome dell’uomo alto non ha niente a che fare con l’altezza. Non è associata nemmeno al sesso, poiché questo comportamento si riscontra allo stesso modo negli uomini e nelle donne. Tale definizione descrive una persona che assume un comportamento arrogante, altezzoso e decisamente narcisistico dopo aver raggiunto un certo status in qualsivoglia ambito.

Ciò significa che il successo porta inevitabilmente a essere egoisti e altezzosi? La risposta è no. Non sempre e soprattutto non nel caso di persone dalla personalità più mite, empatica e compassionevole. Si tratta invece di una tendenza diffusa tra chi è arrogante.

Si potrebbe pertanto dire che esiste una precisa base caratteriale, nonché un aspetto che si riscontra spesso in questi casi: non saper gestire il successo. Ciò nell’antica Grecia veniva definito hybris, ovvero l’incapacità di controllare gli impulsi e un’eccessiva arroganza. È la figura dell’eroe che arriva a sottomettere i popoli o le persone inermi. Nelle prossime righe parleremo più in dettaglio della sindrome dell’uomo alto.

La figura del leader.

In cosa consiste la sindrome dell’uomo alto?

La sindrome dell’uomo alto non descrive un disturbo psicologico. È abitudine diffusa ricorrere a termini come “sindrome” e simili per etichettare certi comportamenti, ma lo scopo non è patologizzarli, bensì spiegarli. Dare essi un nome aiuta a riconoscerli.

Tale definizione è stata usata per la prima volte nel 2011 da Susan Heitler, docente presso l’Università di Harvad e autrice di diversi libri di psicologia clinica. Heitler ha parlato in un articolo di un profilo psicologico in cui si imbatteva con frequenza: “l’uomo alto”, una forma di narcisismo generato dal successo.

Analogamente, Jim Collins, uno dei più famosi guru nel campo del management, ha accennato a questo concetto in uno dei suoi libri intitolato How the Mighty Fall: And Why Some Companies Never Give In.

È facile vedere aziende con una buona posizione sul mercato fallire a causa di una cattiva gestione, di pessimi leader e del loro comportamento narcisistico. Vediamo a seguire quali sono le ragioni e le caratteristiche in gioco.

Ho raggiunto il successo grazie alle mie qualità “superiori”

La maggior parte della gente raggiunge il successo grazie ai propri meriti: attraverso lo sforzo, il talento, la perseveranza o le abilità personali. Altri, invece, lo ottengono grazie al fattore fortuna o all’aiuto di terzi. La sindrome dell’uomo alto è spesso associata a quest’ultimo caso. Fa riferimento a un profilo in cui è già presente un’arroganza di base che si trasforma in un narcisismo più dannoso una volta raggiunta un posizione di potere.

È a questo punto che l’individuo inizia ad affermare che la sua posizione è dovuta a qualità personali superiori e non alla fortuna. Che merita tale status per via delle sue abilità. Con il tempo, smette di occuparsi dei bisogni del proprio ambiente di lavoro, applicando un approccio inflessibile con cui fa ristagnare l’azienda piuttosto che favorirne l’innovazione e il progresso.

Sindrome dell’uomo alto: sentirsi più attraenti, più ricchi, più potenti

La sindrome dell’uomo alto si manifesta negli uomini e nelle donne che si considerano migliori degli altri perché possiedono determinate  qualità. Non ci si riferisce solo a donne d’affari o a leader che si vantano del loro successo professionale; questa realtà psicologica si applica anche a chi si sente superiore per via dell’aspetto fisico, perché è un bravo atleta, perché è più ricco, per via del successo sociale, ecc.

Ma tutto questo ha un costo. Mostrarsi superiori per via di qualità che gli altri (a loro avviso) non possiedono porta a relazionarsi e a comunicare in modo decisamente narcisista. Ed ecco che iniziano ad adottare comportamenti alimentati da pensieri quali: io sono migliore di te e pertanto ho ragione.

Quello che fai non è nulla rispetto a quello che faccio io; qualunque cosa tu dica o faccia, è niente rispetto a quello che dico o faccio io… Il prezzo di queste dinamiche è evidente: conflitti, pessime relazioni sociali ed emotive, ambienti lavorativi tossici, esaurimento emotivo, stress in chi circonda queste persone.

Donna narcisista che punta il dito contro un uomo.

Come si diventa una persona alta?

Sono tante le persone che non riescono a gestire bene il successo. Il mondo è pieno di uomini e donne che raggiunta una posizione di potere, vacillano a causa degli eccessi, di una pessima gestione e del comportamento narcisistico che logora l’ambiente di lavoro, le relazioni e i progetti imprenditoriali. Altre figure, d’altro canto, sopravvivono e raggiungono alte posizioni di mercato grazie alle loro spiccate qualità umane e imprenditoriali.

Con diverse persone, inoltre, è difficile rapportarsi per via dell’eccessiva considerazione che hanno di sé. Ebbene, se ci si chiede da dove abbia origine questo comportamento, probabilmente l’attenzione andrà rivolta all’infanzia e all’educazione ricevuta. I bambini con la sindrome dell’imperatore tendono a sviluppare la sindrome dell’uomo alto in età adulta.

Sono bambini deificati e assecondati in tutto e per tutto dai genitori. Si comportano da tiranni scarsamente empatici e ricevono attenzioni e risposte a ogni desiderio e capriccio. Crescere i propri figli senza imporre loro dei limiti chiari può facilmente portarli a essere narcisisti in età adulta.

Teniamolo bene a mente ed evitiamo di adottare questi stili genitoriali così da dare il nostro contribuito per formare una società più vivibile e rispettosa degli altri.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.