Sindrome disesecutiva o frontale

In che modo una lesione cerebrale può influenzare le prestazioni cognitive generali e il comportamento? In questo articolo parliamo dei principali sintomi della sindrome disesecutiva.
Sindrome disesecutiva o frontale

Ultimo aggiornamento: 04 agosto, 2019

La definizione della sindrome disesecutiva è il risultato di uno sforzo per classificare i disturbi cognitivi comportamentali causati dai danni cerebrali. Questa sindrome è la conseguenza di un danno al lobo frontale, più specificamente della regione prefrontale. In quest’area vengono elaborate le funzioni esecutive più complesse.

Per tale ragione, il danno nell’area prefrontale provoca l’alterazione di alcune funzioni come la memoria, l’attenzione, il linguaggio e la percezione, ma agisce soprattutto sul comportamento. La sindrome disesecutiva scatena, pertanto, una serie di sintomi che influenzano le prestazioni cognitive dei soggetti colpiti.

Principali funzioni interessate dalla sindrome disesecutiva

Il lobo frontale rappresenta metaforicamente il direttore d’orchestra del cervello. Sebbene la funzione coinvolta dipenda dall’area specifica interessata dalla lesione, le principali conseguenze si manifestano a livello:

  • Motorio: alterazioni nella capacità di reazione; perseverazione e disorganizzazione.
  • Attenzione: difficoltà di concentrazione su compiti specifici e in generale scarso livello di attenzione.
  • Linguaggio: presenza di deficit grammaticali, metalinguistici e fuga delle idee.
  • Percezione: alterazione dell’interpretazione percettiva e dell’identificazione degli oggetti in generale.
  • Comportamento: apatia, disinibizione e comportamenti sociali inadeguati sono le conseguenze principali a seconda della lesione.
  • Memoria: compromissione della capacità di ritenzione e della capacità di recupero.
Cervello con lobi frontali

Disturbi motori

I disturbi motori si manifestano in genere come riflessi patologici. Essi sono risposte automatiche scoordinate e disadattive, come il riflesso di pressione. Analogamente, la perseverazione consiste nell’incapacità di attuare nuove strategie nella realizzazione dei compiti.

Un esempio di perseverazione è riscontrabile nel tentativo di una persona di aprire una porta nel modo sbagliato. Infine, a livello di reazione, i soggetti possono manifestare iperattività e scarsa attenzione diretta.

Disturbi dell’attenzione nella sindrome disesecutiva

Come abbiamo accennato, l’attenzione è una funzione legata all’area frontale. Nei soggetti interessati da un danno in quest’area, si riscontrano le seguenti alterazioni:

  • Aumento della risposta agli stimoli sensoriali.
  • Difficoltà a mantenere l’attenzione su un compito specifico.

La memoria

Questa funzione è coinvolta in concomitanza con le altre, evidenziando svariati cambiamenti nella memoria generale. Innanzitutto, la capacità di ritenzione è compromessa, così come la memoria anterograda, che in molti casi porta alla confabulazione. Infine, vi è una disorganizzazione sequenziale di eventi temporanei, che può portare a uno stato confusionale generalizzato.

Comportamento e sindrome disesecutiva

Il danno prefrontale non sempre è associato all’apatia e alla mancanza di risposte emotive, ma a scarsa elaborazione, risposte immediate agli stimoli e puerilità. In generale, i cambiamenti nel comportamento dipendono dal tipo e dalla posizione della lesione, con conseguenze molto diverse:

  • Lesioni nell’emisfero sinistro. I pazienti, in genere, mostrano apatia, isolamento e disinteresse per lo scambio sociale.
  • Lesioni nell’emisfero destro. Generalmente si osserva: disinibizione emotiva, comportamento sessuale inappropriato e reazioni immediate agli stimoli.

Il linguaggio

Dato che l’emisfero sinistro è responsabile in maggior misura dell’elaborazione del linguaggio, le lesioni a questo emisfero avranno di conseguenza un particolare effetto su di esso. A livello bilaterale, la difficoltà di concettualizzazione e di analisi saranno nettamente influenzate.

Nella maggior parte dei pazienti il ​​linguaggio formale risulta preservato, ma a causa della scarsa capacità di pianificazione e memoria, di solito è molto ripetitivo. Infine, anche i cambiamenti relativi al comportamento influenzano direttamente la comunicazione.

La percezione

Le alterazioni della percezione non sono in genere quelle più evidenti, lo diventano nelle attività di ricerca visiva (attenzione selettiva). Inoltre, si verificano spesso problemi nel riconoscimento di persone e luoghi, disturbi visuo-spaziali e difficoltà nella direzione dei movimenti oculari.

Cervello sospeso in aria

Le basi organiche della sindrome disesecutiva

I sintomi specifici di solito compaiono in comorbilità nei casi di un danno al lobo frontale e più precisamente alla corteccia prefrontale. Ma lo studio neuropsicologico ha permesso una classificazione più specifica in funzione della struttura lesa:

  • Corteccia prefrontale dorsolaterale. Alterazione delle funzioni cognitive, che si esprime nell’incapacità di pianificare e risolvere problemi complessi. È rilevante, inoltre, la perdita della flessibilità cognitiva e la difficoltà nello svolgere attività motorie.
  • Corteccia orbitofrontale. Quando quest’area risulta danneggiata, emergono dei cambiamenti comportamentali come: disinibizione, aggressività, irritabilità e incapacità di adattarsi alle norme sociali. Nel contempo, il soggetto comunica per imitazione, tendendo a ripetere i movimenti altrui.
  • Corteccia cingolata anteriore. Quest’area è associata all’apatia e alla carenza di iniziativa e comportamento spontaneo. Inoltre, si rileva anche l’incapacità di riconoscere le espressioni emotive. Oltre alla frequenza dei disturbi depressivi.

Valutazione e trattamento

La diagnosi viene di solito effettuata da un neuropsicologo, attraverso test standardizzati per la valutazione di questa sindrome. Nel processo sono coinvolti anche il neurologo e altri professionisti della salute, poiché sono necessari una valutazione e un referto sulla lesione.

Per quanto riguarda il trattamento, la riabilitazione si basa sul recupero o sul mantenimento della funzionalità del soggetto a seconda della gravità e delle aree cognitive interessate. L’intervento di solito include anche un trattamento farmacologico, soprattutto per tenere sotto controllo i sintomi che possono compromettere la vita sociale del paziente.

Per concludere, è necessario sottolineare che detta sindrome si manifesta in forma acquisita a causa di lesioni e ictus. Il sintomo principale è un deficit cognitivo generale, dato che buona parte delle funzioni esecutive risultano danneggiate. Le cerebrolesioni acquisite dimostrano, pertanto, l’importanza di evitare i fattori di rischio e i comportamenti rischiosi.


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