Sofia Kovalevskaya, biografia di un'audace matematica
Sofia Kovalevskaya fu una donna davvero straordinaria, sia per i suoi contributi in campi come la matematica e la fisica sia per la sua impressionante tenacia. Nacque in un periodo storico nel quale alle donne erano preclusi gli alti gradi di istruzione e non potevano nemmeno viaggiare senza il permesso del padre o del marito.
L’aspetto più interessante della vita di Sofia Kovalevskaya è proprio il modo in cui è riuscita a superare tutti i limiti imposti dalla società e di avverare i suoi sogni e i suoi progetti. Fu la prima donna al mondo a completare un corso di studi universitario e, naturalmente, la prima professoressa universitaria al mondo.
“È impossibile essere matematici senza avere l’anima di un poeta […]. Il poeta deve poter vedere ciò che gli altri non vedono, deve vedere più profondamente di altre persone. E il matematico deve fare lo stesso.”
-Sofia Kovalevskaya-
Senza volerlo, la Kovalevskaya è diventata una pioniera del femminismo, ma ha dimostrato che la determinazione è una forza inarrestabile che spesso ci permette di ottenere ciò che sembrava impossibile.
Oltre a distinguersi in campo scientifico, Sofia Kovalevskaya si è anche avventurata nella scrittura, dedicandosi alla poesia, alla divulgazione scientifica e contribuendo persono in campo astronomico.
L’infanzia di Sofia Kovalevskaya
Sofia Kovalevskaya proveniva da una famiglia molto particolare. Da parte materna, discendeva dal re d’Ungheria, Mattia Corvino. Contravvenendo al protocollo reale, però, suo nonno sposò una zingara, di conseguenza gli fu negato il titolo di principe che gli spettava. Da parte paterna, tra i suoi antenati polacchi vi erano diversi luminari, come il cartografo Friedrich Schubert e l’astronomo Theodor von Schubert.
Sofia nacque a Mosca il 15 gennaio 1850. Sua sorella maggiore, Anna Jaclard, fu una nota rivoluzionaria socialista. In tenera età, si trasferì insieme alla famiglia in Bielorussia, dove crebbe in un ambiente fortemente influenzato dalla scienza e dal sapere. Due dei suoi zii e in parte il padre le infusero il grande amore per la lettura e la ricerca.
Si dice che nella nuova casa in Bielorussia una delle pareti della camera di Sofia non era del tutto rivestita, pertanto i suoi genitori decisero di ovviare al problema incollando le pagine di un libro. Per combinazione, si trattava di un libro di calcolo differenziale, che la bambina iniziò subito a guardare e a leggere con sorpresa e interesse.
Una ragazza intelligente
Sebbene il padre assunse degli insegnanti privati per garantirle una prima istruzione, rimase alquanto turbato dai progressi di Sofia. Era terrorizzato dalle “donne sapienti”, motivo per cui interruppe la sua istruzione.
Nonostante ciò, la giovane Sofia trovò il modo di continuare a studiare da sola. Da autodidatta, apprese e dedusse diversi argomenti di algebra. Al tempo, il celerebbe scrittore Fedor Dostoyevski corteggiava sua sorella, mentre Sofia era perdutamente innamorata di lui. Fu il suo amore impossibile.
Lei e la sorella sapevano bene che l’unico modo per ottenere un po’ di libertà era quello di sposarsi. Al tempo, erano tante le donne che optavano per il matrimonio bianco, ovvero un matrimonio di convenienza.
Consisteva nel concordare con il marito un matrimonio formale per poi vivere ciascuno la propria vita in piena libertà. Anna, la sorella maggiore, ricercò questa soluzione con il paleontologo Vladimir Kovalevski. Tuttavia, egli preferì sposare Sofia, che al tempo aveva solo 18 anni.
Sofia Kovalevskaya: una donna unica
Come previsto, il matrimonio concesse nuove opportunità a Sofia; per prima cosa si trasferirono a Heidelberg e poi a Berlino.
Lì conobbe il famoso matematico e analista Karl Weierstrass, che all’inizio non credette nel suo talento. Quando si rese conto della sua passione e della sua intelligenza, tentò di farla accedere all’università, ma non ci riuscì. Decise quindi di impartirle delle lezioni private.
Grazie al supporto di Weierstrass, Sofia poté laurearsi come medico. Le fu permesso di presentare la tesi, senza l’obbligo di essere presente. Iniziò così un lungo cammino per ottenere un lavoro che le permettesse di sviluppare il suo talento.
Circa dieci anni dopo la laurea, la sua amica Gustav Mittag-Leffler la aiutò a ottenere un posto come professoressa all’Università di Stoccolma. A quel tempo, Sofia aveva già una figlia e suo marito si era suicidato. Il suo stato di vedova contribuì a ridurre la resistenza alla sua assunzione.
Gli ultimi anni
Nel corso della sua vita, ricevette numerosi premi e fu anche la prima donna a essere ammessa all’Accademia delle scienze di Russia. Morì precocemente, all’età di 41 anni, a causa di una polmonite. Uno dei crateri lunari porta il suo nome, in omaggio ai suoi grandi contributi.
Si tratta di una delle tante figure femminili che la storia ha tentato di oscurare, una di quelle donne che a malapena vengono citate a scuola e la cui carriera, tuttavia, è del tutto nota e persino superiore a quella di alcuni suoi contemporanei. Una di quelle menti brillanti che, a prescindere dal genere, fioriscono di tanto in tanto nella storia dell’umanità.
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Kovalevskaya, S. (2001). Vida y obra matemática de Sofía Kovalevskaia (Vol. 4). Anthropos Editorial.