Non date spiegazioni, rendete conto solo a voi stessi

Non date spiegazioni, rendete conto solo a voi stessi

Ultimo aggiornamento: 14 novembre, 2016

Alle volte utilizziamo con noi stessi metodi di giudizio severi. Diventiamo i giustizieri della nostra mente, sottoponendola continuamente a scrutinio e giudizio, esigendo spiegazioni per ogni cosa. Non contenti, tuttavia, nella maggior parte dei casi permettiamo ad altri di valutarci o giudicarci, correndo il rischio che le loro opinioni siano totalmente errate.

Non ricercate all’esterno spiegazioni e risposte che soltanto voi potete darvi, in tutta calma ed intimità. Chi fa troppo caso a ciò che gli altri dicono di lui, rischia di allontanarsi sempre più da ciò di cui ha bisogno. Le persone dall’animo puro e dalla mente occupata non hanno tempo né voglia di immischiarsi nella vita degli altri, e le persone sicure di sé non consentono a nessuno di farlo.

Rendete conto solo a voi stessi, ma non in modo inquisitore, bensì apertamente e con sincerità. Soltanto noi sappiamo il motivo alla base di ogni nostra azione, decisione, allegria o sofferenza. Sono tutti elementi estremamente intimi, soggettivi, e solo noi ne siamo a conoscenza.

La vita è la nostra, le spiegazioni anche

Capita spesso di credere che nella nostra stessa situazione, anche gli altri agirebbero come noi; questa convinzione, in realtà, è totalmente priva di fondamenta. Paragonare se stessi al resto del mondo è inutile se ciò che si cerca è la pace interiore e non l’approvazione sociale.

Per arrivare al pieno sviluppo emotivo, bisogna cercare la pace dei propri sensi, non l’approvazione degli altri, cangevole e soggettiva tanto quanto la nostra.

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La memoria ha il compito di interiorizzare le emozioni che abbiamo vissuto nella nostra vita, e il cuore dovrebbe essere d’aiuto in questo difficile compito. Smettetela di analizzare il vostro passato con un occhio alla coerenza, smettetela di mettere un’etichetta a tutto, non cercate di capire se dietro ad ogni vostra azione si nascondeva la ricerca di una ragione, un sentimento, un sogno o il desiderio di evitare un fallimento, una critica o il dolore.

La nostra storia è spesso un insieme di molteplici interpretazioni e incognite, eppure il denominatore comune resta sempre lo stesso: superare paure, liberarci dagli strati esterni, nuotare controcorrente lontano dai nostri traumi, dai nostri fantasmi, cercare l’amore, evitare la solitudine.

Poiché la vita non sempre è coerente o giusta, non ha alcun senso pretendere sempre una spiegazione. Neanche gli altri lo saranno sempre, dunque badate solo alla vostra opinione. Potrete trovare le spiegazioni che riguardano i vostri trascorsi personali solo in voi. Sta a voi a trovare le risposte alle vostre domande.

Rendere conto a se stessi non vuol dire castigarsi, ma riconciliarsi

Tutti conserviamo in noi il ricordo di un periodo felice, l’impronta di un successo inaspettato, una collezione di giorni eccitanti e in cui la vita aveva un senso. Nonostante molte giornate ci possano sembrare orfane e prive di speranze ed entusiasmo, tutti possiamo contare su alcuni bei ricordi ed eventi che ci rendono orgogliosi di noi stessi.

È praticamente impossibile che l’intero vissuto di una persona sia negativo. Persino una semplice passeggiata in spiaggia, sentendosi liberi, può valere il senso di una vita. Una passione vissuta in passato è di per sé un motivo valido per desiderare di migliorare, progredire ed evolvere.

La pace con se stessi si fa in silenzio, sotto voce, senza che gli altri possano sentire o ascoltare. Riconciliarsi con se stessi vuol dire cantarsene quattro a se stessi, senza tirare troppo la corda, senza impedire che nasca qualcosa di bello. Perché nessun uomo nasce con tutte le risposte: si impara vivendo. L’unico modo per volare è piantare i piedi per terra e imparare a muovere le ali.

Nessuno, infatti, sa cosa volete, né può intuirlo. Riconciliarsi con se stessi significa tirare fuori una foto dei vecchi tempi, quelli in cui ancora non eravate consapevoli di ciò che gli altri si aspettavano da voi, ma in cui già intuivate cosa volevate da voi stessi.

Fare la pace con se stessi, senza filtri né inganni, vuol dire comprendere che i turbamenti di quando eravamo bambini sono diventati i valori di oggi, virtù per cui lottare sempre senza paura delle delusioni  

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Talvolta è deludente pensare a ciò che saremmo voluti diventare in passato senza riuscirvi; quelle delusioni devono però diventare il motore che ci spinga ad essere ciò che abbiamo sempre voluto: persone coraggiose che lottano per ciò che vogliono, che rischiano senza paura di perdere e con la certezza che i propri desideri valgono lo sforzo.

Se le opinioni degli altri non vi definiscono, non continuate ad attribuirgli tanto valore. Non c’è un’età giusta per ripartire da zero, neppure un numero definito di cadute prima di potersi rialzare. Non importa da quanto tempo ci girate intorno, prima o poi riuscirete a scorgere quello che volete per voi. Non date spiegazioni agli altri, concentratevi su ciò che vi appassiona. La vostra vita e quella di chi vi vuole bene ve ne saranno grati.


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