Star Wars e la ricerca dell'equilibrio

Star Wars e la ricerca dell'equilibrio
Leah Padalino

Scritto e verificato la critica cinematografica Leah Padalino.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Quando Star Wars uscì nelle sale, nessuno immaginava quello che avrebbe rappresentato per la storia del cinema, né che a distanza di così tanti anni la saga potesse accattivarsi nuovi fan, conquistando le nuove generazioni e collezionando successi. Eppure lo ha fatto. Star Wars conta oggi su intere orde di fan di tutte le età e da tutto il mondo.

Ha segnato un prima e un dopo nella storia del cinema e lo ha cambiato. Sebbene considerarla la migliore saga della storia del cinema sia questione di gusti, possiamo affermare senz’altro che ha cambiato il modo di percepire il cinema. D’altronde, se decidiamo di fare un ripasso della saga, ci accorgeremo della quantità di errori temporali individuabili. Errori che perdoniamo e che capiamo considerando il passare del tempo e che l’idea originale non puntava così in alto quanto il risultato finale.

Star Wars ha segnato l’inizio dell’epoca del cinema di massa, della fantascienza, dei primi effetti speciali in un’era in cui la tecnologia era ancora agli inizi. Persino il regista Brian De Palma è arrivato a paragonarla al cibo spazzatura e possiamo dire che in parte avere ragione, ma questo non elimina il fascino e l’impatto che produce ogni volta che nelle sale esce un nuovo episodio. Star Wars ci ha lasciato anche due importanti lezioni di marketing: trasformare l’atto di andare al cinema in un vero e proprio evento sociale e di massa; l’universo in espansione che riguarda la saga, che va ben oltre i limiti dello schermo: serie, romanzi, giochi, e così via.

Star Wars ha segnato l’inizio del cinema moderno, di una nuova era. Ma ben al di là di ciò che rappresenta per la storia del cinema, questa saga ci lascia anche importanti lezioni di filosofia, ed è proprio su questo aspetto che ci concentreremo in questo articolo. Non parleremo di un film in particolare né di una delle trilogie; non ci soffermeremo nemmeno sui personaggi, sulle trame o sul contesto, ma piuttosto sul significato più profondo della saga, sulla filosofia su cui basa le sue fondamenta.

Han Solo con Leila e Luke

La forza

La forza è definita nella saga come un campo di energia onnipresente che connette tutti gli esseri della galassia. Questa idea di un’energia che collega il tutto, di una essenza o di un potere onnipresente che governa il mondo può non sembrare un’assoluta novità e, in effetti, non lo è. Sin dall’alba dei tempi, l’umanità ha cercato di dare una spiegazione al perché dell’esistenza del mondo e di tutto ciò che lo riguarda: perché le piante crescono? Perché piove? O ancora, perché esistiamo? Queste sono alcune delle domande che gli essere umani si sono sempre posti.

Per dare una spiegazione al perché dell’esistenza del mondo, l’Uomo ha ideato i miti, la filosofia e le religioni. Come avviene nel mondo reale, questa “finzione” doveva essere verosimile e, pertanto, doveva dare una logica spiegazione dell’esistenza nel mondo come lo conosciamo. Più filosofica e spirituale nella trilogia originale e più “scientifica” nel sequel, il perché del mondo risiede nella forza.

La forza assomiglia ad alcune risposte date dai presocratici al perché della vita, ma anche alla filosofia buddista, a Platone e allo stoicismo. I filosofi greci dovevano cercare un principio, un origine o una fonte; qualcosa che potesse dare una spiegazione alla vita, all’universo.

“Mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è! La vita Essa crea, ed accresce! La sua energia, ci circonda… e ci lega!”

Yoda

Da qui ha origine l’idea dell’archè, il principio e fonte del tutto. Secondo alcuni filosofi come Talete, l’archè risiede nell’acqua; secondo Aristotele e altri filosofi, invece, non ha motivo di esistere: è qualcosa che non possiamo percepire, che fa sì che tutto il resto esista. Su questo punto, potremmo aggiungere che la forza è l’archè di questo universo fantascientifico.

Inoltre, esistono individui più sensibili di altri, capaci di percepire questa forza e di connettersi con essa in modo spirituale. In questo modo, nasce l’Ordine Jedi, una corrente ideologica o religiosa perseguita da individui la cui sensibilità alla forza è molto forte. La vita di questi Jedi ruota attorno alla scoperta e alla conoscenza della forza, alla ricerca della pace e all’armonia di tutti gli esseri; si tratta di un cammino estremamente spirituale che ci ricorda alcune correnti filosofiche,ma anche alcuni ordini religiosi.

La forza, il principio, l’archè sono alla base di questo mondo fittizio. Ma la forza non è solo questo, va ben oltre: i Jedi devono vivere in armonia con la forza e acquisire conoscenza; tuttavia, questa forza possiede anche un lato oscuro, un lato sinistro che può rivelarsi una grande tentazione.

Jedi

Il bene e il male in Star Wars

Nel corso della storia della filosofia, abbiamo visto infinite teorie e argomentazioni su come resistere alle tentazione e raggiungere il bene; accade lo stesso con la religione e, come prevedibile, anche in Star Wars. La forza ha due lati: uno oscuro e l’altro luminoso, entrambi presenti. Lo yin e lo yang, il bene e il male, il cielo e l’inferno, la ragione in opposizione alle passioni, la luce e il buio; opposti che non possono esistere l’uno senza l’altro, in un eterno dualismo.

Gli Jedi proseguono il cammino lungo il lato luminoso, alla ricerca di tranquillità, stabilità o, come dicevano i greci, dell’atarassia I Sith si contrappongono agli Jedi e si lasciano trascinare dal lato oscuro, legato alla paura e all’odio. Possiamo associare l’atarassia Jedi alla filosofia stoica, che si allontana dal piacere e dalle passioni, che cerca la conoscenza, ma che accetta le cose per come sono.

La paura porta all’ira, l’ira porta all’odio, l’odio porta alla sofferenza e la sofferenza al lato oscuro

Darth Fener

L’etica stoica ci conduce verso uno stato di accettazione in cui non abbiamo il controllo su ciò che succede, né possiamo cambiare le cose; pertanto iniziamo ad accettarle senza lasciarci turbare dalla realtà. Gli Jedi fanno qualcosa di simile, per quanto non sia facile. Come è possibile accettare la morte di una persona cara senza sentirsi turbati? Questo aspetto segnerà profondamente alcuni personaggi, tra cui Anakin Skywalker che, sopraffatto dalla paura, cadrà nel lato oscuro.

Il male può essere molto affascinante, soprattutto quando c’è sofferenza; qualcosa che definisce molto bene il maestro Yoda, una sorta di Platone di questo universo che, con le sue orazioni sgrammaticate, ci induce a riflettere. Sconfiggere le tentazioni, cercare l’equilibrio, raggiungere il bene. Tutto questo può sembrare molto aristotelico, ma possiamo anche associare il concetto, se preferiamo, ad alcune religioni come il cristianesimo.

I Sith sono promotori di quel lasciarsi trasportare dalle passioni, rompendo con il platonismo. Ma c’è da chiedersi: sono davvero il male? Sembra che il bene possa essere più che altro un punto di vista, come vediamo nei personaggi di Anakin/Darth Vader e nella sua conversione al lato oscuro; si tratta di un personaggio che, come Nietzsche, va ben oltre il concetto di bene e male.

Star Wars si è trasformato in una saga imperdibile, subito riconoscibile grazie alla sua colonna sonora, alla sue spade laser e alla sua trilogia (soprattutto, l’originale). Ma è anche un esempio di come cinema e filosofia possano fondersi, di come ci possano portare a riflettere attraverso un mondo di fantascienza.

Che la forza sia con te.


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