Tecniche della Gestalt per favorire la crescita personale

Tecniche della Gestalt per favorire la crescita personale
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Le tecniche della Gestalt ci aiutano a focalizzarci sul nostro presente per favorire l’auto-realizzazione e prendere decisioni più giuste, oltre a permetterci di crescere in modo più libero e congruente alle nostre necessità. Abbiamo tutti pieno diritto di costruire la realtà che vogliamo e questo approccio, con chiare influenze umaniste, ci sprona proprio a fare questo.

Frtitz Perls, precursore della terapia Gestalt, diceva che la nostra angoscia principale come esseri umani è la breccia che noi stessi apriamo fra l’ora e il dopo. A volte la nostra mente viaggia più rapida della vita e anticipiamo eventi, ci ossessioniamo con aspetti e avvenimenti che non sono ancora capitati e, quasi senza accorgercene, ci impregniamo di paure, ansie e molte altre fragranze e sensazioni che diventano una montagna enorme e scoscesa fatta di sofferenza.

Uno degli obiettivi delle tecniche della Gestalt è permetterci di comprendere i nostri problemi in modo globale, più unificato; a parti, ma come un insieme. In questo modo, più che continuare a preoccuparci di sapere perché qualcosa è capitato o cosa ha provocato tale evento, qu esta prospettiva ci suggerisce di comprendere “come ci condiziona” l’insieme di dette circostanze.

Tutto questo ci sprona a capire che l’idea che si può avere del passato o del futuro dipende più che altro a come viviamo il presente. Le tecniche della Gestalt hanno, dunque, questo e altri propositi con i quali favorire la nostra crescita personale, aiutandoci anche a prendere coscienza della nostra persona, di quello che proviamo e di quello di cui abbiamo bisogno permettendoci, di conseguenza, di agire in modo responsabile.

Persone che fanno il girotondo

Tecniche della Gestalt per favorire la crescita personale

Le tecniche della psicoterapia gestaltica si basano in gran parte su quelli che Fritz Perls chiamò “regole e giochi”. Cosa vogliamo dire con questo? Che molte di queste strategie dinamiche molto originali e varie vogliono renderci più consapevoli del nostro mondo, per vincere le resistenze e facilitare il nostro processo di maturazione.

Vediamo alcuni esempi di dette tecniche.

1. Affari in sospeso

Gli affari in sospeso fanno riferimento a quei fatti del passato che condizionano il nostro presente. Sono emozioni non gestite, sentimenti intasati, nodi personali che ci tolgono vitalità nel qui e ora. Secondo la Gestalt, tutti noi abbiamo degli affari in sospeso con amici, familiari, ex o persino con persone che non sono più con noi.

Lungi dall’eluderle, dobbiamo portare alla luce le nostre emozioni per non essere più prigionieri della sofferenza, della perdita o del risentimento.

Per farlo, possiamo mettere in atto una simulazione, un processo mentale per ritrovare, affrontare e lasciar andare.

Possiamo evocare mentalmente la persona ed esprimere ciò che abbiamo bisogno di dirle. Metteremo a nudo il dolore, esporremo lo sconforto, le mancanze e persino il rancore. Una volta esposto e riconosciuto, lo lasceremo andare. Chiuderemo il cerchio per procedere.

2. Tecnica del dialogo: sedia vuota

Molti avranno già sentito parlare di questa tecnica che si rivela spesso utile. Essa rappresenta molto bene l’essenza della Gestalt. A volte se ne fa uso per favorire incontri e proiezioni immaginarie di altre persone, cercando di favorire così processi di elaborazione del lutto o di risolvere traumi.

Tuttavia, all’interno dell’ambito della crescita personale, viene impiegata anche con un altro fine: generare un dialogo interno con il quale mettere in scena i “nostri opposti”. Ad esempio, possiamo promuovere un dialogo con noi stessi nel quale compaia lo stimolo che ci genera malessere e  quella parte di noi che desidera affrontarlo per avere una vita più produttiva, libera e reattiva. Per riuscirci possiamo ripeterci:

  • Sono ogni giorno più stanco e senza forze.
  • Mi stai togliendo energie ancora una volta, occupi troppo spazio nella mia vita. Dimmi cosa c’è.
  • Non mi piaccio e penso che la vita che faccio non sia quella che mi piace.
  • Invece di lamentarti di continui dimmi cosa faresti per sentirti meglio.
Sedia bianca

3. Renderci responsabili

Un’altra tecnica della Gestalt che ci può risultare utile nella quotidianità è il gioco del “rendersi responsabile”. In apparenza sembra semplice, ma richiede impegno. La finalità è renderci più consapevoli di ciò che accade dentro di noi, di ciò che percepiamo, accettarlo e, a sua volta, favorire una condotta più propensa al cambiamento. 

Questo potrebbe essere un piccolo esempio.

  • “Mi rendo conto che mi fanno male la testa e lo stomaco, so che rimugino molto sulle cose e soffro di stress. Mi sento responsabile di questo e do per scontato di dover cambiare le cose”.
  • “Mi rendo conto di avere una bella voce. Sono responsabile di essa per essere sincero, per parlare senza paura, per rispettare gli altri e me stesso…”

4. Continuum della coscienza

All’interno della psicologia della Gestalt è essenziale che il terapeuta prenda contatto con il “come” dell’esperienza della persona più che con il “perché”. È necessario comprendere come il paziente affronta i problemi, come li vive, come li sente e li interiorizza. Occorre, dunque, aprire uno spazio in cui sarà possibile identificare le sue emozioni e sensazioni presenti, mediante domande, come “Mi dica cosa prova”, “Mi dica dove le prova”, “Mi spieghi cosa nota nel qui e ora”…

Anche noi possiamo mettere in pratica a livello personale questa tecnica, con la quale praticare questo continuum della coscienza facendo presente ogni sensazione, pensiero e sentimento. Lungi dall’ignorarli o interiorizzarli, portiamoli alla luce, teniamoli presente…

È un’altra delle tecniche della Gestalt che ci può sembrare molto semplice, ma che racchiude un’utilità terapeutica molto preziosa: ci aiuta a dichiarare le realtà interne e a mobilitare le nostre risorse. Come farlo? Molto semplice. Abbiamo avuto tutti uno di quei giorni in cui, quando arriviamo a casa, diciamo a noi stessi: “Ma, perché mi sento così? Perché mi sento tanto disperato e senza forze?”.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Field NP, Horowitz MJ. Applying an empty-chair monologue paradigm to examine unresolved grief. Psychiatry. 1998 Winter;61(4):279-87. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9919623/
  • Naranjo, Claudio (2011) La vieja y novísima Gestalt. Madrid: Cuatro Vientos
  • Pearls, Fritz (1976) El enfoque Gestalt. Madrid: Cuatro Vientos

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.