The White Lotus: il perché del successo di questa serie

Sarcastica, intelligente e a tratti sagace. "The White lotus" è una serie che non passa inosservata, a tal punto che è difficile odiare anche solo uno dei personaggi. Eppure, ciascuno di loro è il riflesso dei più oscuri tratti dell'essere umano.
The White Lotus: il perché del successo di questa serie
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 08 gennaio, 2023

Se Agatha Christie fosse ora una millenaria appassionata di serie, si sarebbe divertita con l’ultimo successo della HBO. Quella in cui alcuni ricchi trascorrono le vacanze in località idilliache. Molte di quelle pennellate che ci ha regalato il celebre scrittore confluiscono in questa produzione televisiva. È un riflesso della società stessa e, ovviamente, accade sempre una tragica morte inaspettata. È vero, The White Lotus ha molto a che fare con la lirica, è uno spettacolo che molti adorano e che pochi non sopportano per i suoi personaggi spesso spinti al limite della superficialità.

Tuttavia, questo è ciò di cui tratta la satira, essendo un riflesso spesso esagerato e scomodo di veri tropi che tutti sappiamo riconoscere.

Il suo sceneggiatore, Mark White, ha uno stile di scrittura immacolato e raramente fa un buco nell’acqua. Sa farci ridere e respingere, affascinare e persino provare disprezzo. Può passare da poetico a esilarante in un paio di secondi. Siamo di fronte a una serie con numerosi premi Emmy e che sia il pubblico che la stessa critica hanno esaltato.

Tuttavia… A cosa serve questo fascino?

“Ci divertiamo tutti mentre il mondo brucia”.

-Il loto bianco, seconda stagione-

scena da Il loto bianco
In The White Lotus non ci sono né eroi né cattivi, sono personaggi che mettono insieme luci e ombre, da qui il nostro interesse.

The White Lotus: a tutti noi piace guardare

The White Lotus (ovvero, Il loto bianco) ha due stagioni e la trama è quasi sempre la stessa: le vacanze di un gruppo di milionari. Il primo ha avuto luogo in un resort hawaiano. In esso abbiamo assistito all’impronta di quell’alta società bianca dominata inconsapevolmente dal classismo e persino dall’imperialismo. Tutto questo ha tracciato una serie di micro-storie che si sono concluse con il dramma.

In questa seconda stagione ci spostiamo nell’esuberante Sicilia, dove la catena alberghiera ha anche un altro prestigioso hotel. In questa occasione, il focus della trama è sull’anatomia della sessualità e delle relazioni affettive in tutte le loro forme.

Il modo in cui viene affrontato il chiaroscuro dei legami umani è tanto scioccante quanto divertente allo stesso tempo. Anche se il disagio è quell’eterno levmotiv, che ci accompagna in ogni personaggio, in ogni storia e situazione.

Vite coccolate che osserviamo con morbosità

The White lotus alimenta una delle pulsioni umane più potenti: la curiosità. La maggior parte delle persone ama guardare nella serratura per vedere come vivono i ricchi. Il denaro non solo dà loro potere, ma permette loro anche di occupare spazi inaccessibili ai più. Come spettatori, improvvisamente diventiamo spettatori delle loro intimità e dei loro drammi.

Nel momento in cui quel sipario viene tirato per noi, siamo testimoni delle situazioni e delle esperienze più crude. Uno dei personaggi più notevoli e paradossali è Tanya McQuoid. È una donna di mezza età che ha ereditato la fortuna del padre e che porta con sé tanti traumi quanti sono gli zeri del suo conto corrente.

Bizzarra, all’oscuro, viziata, manipolabile e tragica, sembra avere un solo bisogno nella vita: essere amata. Durante le due stagioni la vediamo commettere atti spregevoli, prendere decisioni sbagliate ed essere l’esempio più vivido di superficialità. E nonostante questo diventa, in assoluto, uno dei personaggi preferiti dal pubblico.

Anche i ricchi piangono e sono infelici

La serie di Mark White soddisfa una di quelle domande che ci poniamo sempre: come sarebbe la vita se i soldi non fossero un problema? La prima cosa che abbiamo scoperto con The White Lotus è che il denaro non porta la felicità, ma ci lascia parte dei soliti problemi.

Un esempio di questo è il campo dell’amore. Se c’è una cosa che sappiamo delle vacanze, è che sono un momento classico in cui i problemi di relazione emergono. In questa seconda stagione incontriamo due giovani coppie che hanno deciso (a malincuore) di condividere quei giorni insieme al resort in Sicilia.

Con questi quattro personaggi, strato dopo strato, si svela il peso dell’infelicità, della sessualità, della sfiducia e della complessità morale. È importante notare che in questa serie tutti i personaggi sono eroi e cattivi allo stesso tempo. Nessuno è un esempio di virtù, ma nonostante quegli oscuri recessi, è facile entrare in empatia (o almeno capire) ognuno di loro.

Il White Lotus ci invita al confronto sociale. Vediamo le vite dei milionari per scoprire che condividiamo con loro gli stessi drammi e bisogni.

scena da Il loto bianco
Sebbene tutti i personaggi di The White Lotus siano discutibili, tutte le loro storie risuonano con noi.

The White lotus: i personaggi che, nonostante tutto, sopravvivono

In The White Lotus, il disastro e il caos sono percepiti in ogni momento. Spesso prevediamo rotture di relazioni che, alla fine, non accadono. Intravediamo disastri e possibili morti che non si materializzano. Quando la maggior parte dei protagonisti lascia il resort se la cava un po’ meglio di quando è arrivata. Ci sono apprendimenti e scoperte che si portano nella valigia.

Inoltre, oltre a quei personaggi super ricchi, ci sono i meno fortunati che cercano di ottenere benefici dai primi. In questa seconda stagione incontriamo anche due giovani scorciatoie, Lucía e Mia, che escono vittoriose dopo aver messo in atto un sottile ma abile inganno. Tuttavia, coloro che hanno cercato di ingannare Tanya McQuoid non se la passano così bene.

Perché, come abbiamo indicato all’inizio, Agatha Christie sarebbe affascinata da questa serie. Sebbene la maggior parte dei protagonisti sopravviva e ritorni alle loro ostentate ma vuote esistenze, c’è sempre una morte.

Il dramma è quella macchia che, come nella vita, offusca la bellezza di ogni scenario idilliaco, ricordandoci non solo quanto siano fragili le persone. La morte stessa è anche il prodotto del più ironico dei casi…


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