Théodore Géricault, l'artista di un naufragio

Théodore Géricault è stato un artista francese del XIX secolo la cui opera più importante ritrae i sopravvissuti di un naufragio su una zattera. Conoscete la sua storia?
Théodore Géricault, l'artista di un naufragio
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Fragile, meditabondo e sensibile, a Théodore Géricault si deve un enorme contributo al movimento romantico francese, iniziando la sua carriera al servizio di Napoleone Bonaparte.

Fu l’emozionante brutalità ed empatia delle successive opere a catturare il cuore del pubblico per tutte le generazioni a seguire. La sua opera maestra, La zattera della Medusa, si rivelò fin da subito un’icona del suo tempo.

La morte prematura di Théodore Géricault ci impedisce di sapere fino a che punto sarebbe riuscito a scavare nella profondità dell’animo umano. Le opere che ha lasciato all’umanità sono un importante esempio del Romanticismo.

L'opera più importante di Théodore Géricault.
La zattera della Medusa.

I primi anni

Jean-Louis-André-Théodore Géricault nacque il 26 settembre 1791 in seno a una famiglia di classe media a Rouen, Francia. I genitori incoraggiarono fin da subito le inclinazioni artistiche del figlio.

Nel 1808 ebbe inizio il suo percorso di apprendimento con Carle Vernet, pittore neoclassico che condivise con il giovane la passione per i cavalli. All’epoca, il metodo di insegnamento si centrava sulla replica delle opere dei maestri, tuttavia Géricault si mostrò interessato ad uno stile di pittura meno rigoroso e artificiale rispetto alle opere neoclassiche.

Iniziò a lavorare presso lo studio di Pierre-Narcisse Guerin, dove conobbe un altro brillante giovane francese, Eugène Delacroix. Fra i due si instaurò un’amicizia duratura basata sulla reciproca ammirazione, e insieme fondarono il movimento artistico conosciuto come romanticismo.

Gli inizi della carriera

Il coinvolgimento in politica di Géricault  ebbe inizio nel 1818 quando diede alla luce la sua opera maestra: La zattera della Medusa.

Il dipinto rappresenta un evento tragico della storia francese: il naufragio della fregata francese Medusa nel 1816. L’evento ebbe importanti implicazioni politiche per la Francia.

Il naufragio fu la conseguenza della negligenza e dell’egoismo degli ufficiali a bordo. L’inesperto capitano, che si era guadagnato il ruolo grazie ad agganci con il governo, al momento del naufragio lottò per salvare la propria vita e quella di altri alti ufficiali a discapito dell’equipaggio più debole.

Il quadro di Géricault simboleggiò una vera e propria dichiarazione di ostilità. La rappresentazione realisticamente macabra, il virtuosismo delle immagini e delle sue tonalità in chiave epico-eroica conferirono all’opera una connotazione ben più profonda del semplice reportage della tragedia.

Il ritratto dei morti e dei moribondi è ricreato all’interno di una composizione drammatica e costruita nel dettaglio. L’opera affrontò un tema all’epoca attuale con una passione notevole e senza precedenti.

Grazie al suo capolavoro, l’artista catturò l’attenzione dei critici e si affermò all’interno del panorama pittorico. Sull’onda dell’impatto del dipinto e di altre sue litografie, Géricault viaggiò per tutta l’Inghilterra dal 1820 al 1822, guadagnandosi fama e fortuna.

Dettaglio di cavalli dipinti da Théodore Géricault.
Dettaglio di cavallo selvatico.

Gli anni successivi di Théodore Géricault: il ritratto della pazzia

Al suo rientro in Francia l’artista realizzò un ciclo di dieci ritratti volti a rappresentare diverse forme di pazzia. A tale scopo, visitò il centro ospedaliero parigino Salpêtrière, del quale ritrasse gli interni con una precisione commovente.

La serie ben accolta di dieci ritratti fu intitolata Ciclo degli alienati e fu commissionata da Étienne-Jean Georget. Si mormora che Georget, all’epoca a capo della Salpêtrière, prese in trattamento lo stesso Géricault afflitto da un’insopportabile malinconia.

L’intenzione del medico era quella di classificare i pazienti mentali, e fece sì che ciascun ritratto fosse uniforme in quanto a scala cromatica, composizione e dimensioni. I dieci ritratti sono considerati un ponte tra l’arte romantica e la scienza empirica del diciannovesimo secolo.

Théodore Géricault si ammalò di tubercolosi, ma non fu questa la causa della sua morte. L’artista soffrì infatti gravi conseguenze per una caduta da cavallo durante una sessione di equitazione.

Al momento della morte aveva 32 anni e si trovava all’apice della sua carriera. Senza saperlo, le sue opere avrebbero influenzato nei secoli successivi pittori romantici e innumerevoli artisti. 


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