Torcuato Luca de Tena e "Le linee storte di Dio"

"Le linee storte di dio" è un testo quasi obbligatori per qualsiasi psicologo, psichiatra o medico. Torcuato Luca de Tena analizza gli angoli più oscuri (nonché più umani) delle malattie mentali.
Torcuato Luca de Tena e "Le linee storte di Dio"
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 27 gennaio, 2023

Giornalista, scrittore, direttore del giornale ABC, accademico della RAE (Real Academia Española), Torcuato Luca de Tena è stata una delle figure di spicco dell’élite sociale e intellettuale della Spagna del XX secolo. La sua consacrazione nel mondo della letteratura giunge all’età di 60 anni, con il Premio Planeta, ma la sua opera più importante arriverà qualche anno dopo: Los reglones torcidos de Dios (Le linee storte di dio), una lettura quasi obbligatoria per gli psicologi.

Solo nel 1973, dopo che gli azionisti lo cacciarono dal suo stesso giornale, decise di abbandonare tutto e trasferirsi in Messico. Abbandonò il suo Paese e tutti quei rapporti sociali e politici che lo tenevano ancorato alla Spagna e lo fece per realizzare un suo sogno, un obiettivo molto chiaro: dedicarsi esclusivamente alla letteratura.

Opere di Torcuato Luca de Tena

Tra il 1973 e il 1999 Torcuato de Tena scrisse dieci romanzi, tre commedie e un libro di poesie. Tuttavia, uno dei suoi progetti principali fu quello di indagare in prima persona su quei mondi che all’epoca venivano tenuti nascosti all’interno dei manicomi. 

A seguito di questa esperienza e di quanto appreso, avrebbe poi scritto una delle opere più originali del mondo della psicologia: Los renglones torcidos de Dios.

Le personalità particolarmente raffinate sono più fragili di quelle più rozze; così come più la porcellana di una tazza è di qualità superiore più questa diventa fragile.

-Le linee storte di dio-

Torcuato e una collega

Torcuato Luca de Tena: imprenditore, politico giornalista e scrittore

Figlio di una famiglia di generazioni di giornalisti, Torcuato Luca de Tena y Brunet nacque il 9 giugno del 1923 a Madrid. Il nonno, Juan Ignacio Luca de Tena era il fondatore della celebre rivista Blanco y Negro (1891) nonché, in un secondo momento, del quotidiano ABC (1903) e della società Prensa Española (1909).

A causa del lavoro di suo padre, di professione diplomatico, la famiglia trascorse tanti anni in Cile. Proprio qui il giovane Luca de Tena studiò Legge, anche se non si dedicò mai a esercitare la professione. A quattordici anni aveva già fondato un suo giornalino scolastico e a 18 aveva già pubblicato un libro di poesie. La sua passione erano le lettere, non le leggi, ed ecco perché tornato in Spagna avrebbe dato inizio alla sua carriera di giornalista.

Con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale collaborò come corrispondente estero a Londra; più tardi, una volta terminata la guerra, avrebbe preso parte a diversi eventi a Washington, in Medioriente e in Messico. Quindi -come era facile aspettarsi- iniziò a dirigere il quotidiano ABC, mentre muoveva i suoi primi passi in politica.

Torcuato luca de Tena studio

I riconoscimenti letterari

A partire dal 1973 Torcuato Luca de Tena iniziò a collaborare con la Real Academia Española- I suoi successi letterari iniziavano a costruire le basi del suo percorso di letterato di successo in cui non mancavano affascinanti blitz nel genere della letteratura per l’infanzia e per ragazzi: esempi ne sono La brújula loca (ovvero la bussola impazzita), Pepa Niebla, El fabricante de Sueños.

Gli fu conferito il premio Planeta nel 1961 per l’opera La mujer del otro, così come anche gli vennero conferiti altri riconoscimenti, come il Premio Fastenrath della Real Academia Española nel 196 e il Premio della Sociedad Cervantina de Novela. Torcuato Lena de Tena morì a Madrid il 1° giugno del 1999, all’età di 75 anni.

Los renglones torcidos de Dios (1979), un romanzo sull’antipsichiatria

Torcuato Luca de Tena donò alla psicologia un romanzo quasi fondamentale. Bisogna fare una premessa: non è un’opera facile da leggere. Tuttavia la qualità letteraria, sommata al ritratto fedele descritto da quel mondo nascosto all’interno dei manicomi dell’epoca, fanno di questo lavoro un modello di riferimento per chiunque sia curioso, per chiunque sia appassionato di questo genere.

Inoltre, bisogna dire che ha avuto il sostegno del celebre psichiatra Juan Antonio Vallejo-Nágera e che la dedica del libro va ai medici, agli infermiere, ai vigilanti, ai tutori e alle altre figure professionali che assistevano i malati psichiatrici in questi centri..

Questo edificio era destinato ai più alti ranghi dell’aristocrazia della follia, al sangue blu dei disturbati, ai nobiltà delle demenze.

-Los renglones torcidos de Dios-

La trama de “Le linee storte di dio”

Los renglones torcidos de Dios narra le vicende di una giovane donna, Alice Gould, che afferma di essere un detective e che tutt’altro che affetta da disturbi psicologici, viene ricoverata per sua stessa volontà. Il suo obiettivo è quello di indagare su un caso di omicidio, un crimine il cui autore si trova proprio tra gli ospiti dell’ospedale.

Passo dopo passo la protagonista inzia a stringere legami con tutta quella complessa “fauna” umana che vive nel centro, studiandone i quadri clinici, i disturbi, in quella complessa e oscura anatomia che spesso si cela in questi istituti. Come avremo modo di scoprire, la trama ci trascina verso quell’enigma da sciogliere: Alice sta dicendo la verità oppure lei stessa è un’ospite del centro psichiatrico?

“Le linee storte” della natura umana

Torcuato Luca de Tena trascorse 18 giorni in un manicomio messicano, allo scopo di documentarsi per scrivere la storia. L’ospedale in questione era quello di Nuestra Señora de la Fuentecilla, che ospitava all’incirca 800 pazienti. D’altra parte, ha voluto usare la metafora delle righe storte o delle “sviste ortografiche” per indicare la condizione del malato di mente: quella persona che a causa delle proprie condizioni sembra a prima vista un “errore” commesso da Dio stesso in fase di creazione.

Abbiamo detto “sembra” perché Luca de Tena scrisse questo libro con uno scopo per preciso: dare dignità a una collettività, mostrare al mondo che la malattia mentale non è un errore di percorso, bensì una parte complessa della nostra società che merita attenzione, un trattamento migliore e rispetto. Ma merita soprattutto di essere visto con lo sguardo giusto.

Ospedale psichiatrico

Los renglones torcidos de Dios è un libro che imbocca la strada dell’antipsichiatria. Grazie allo sguardo di Alice Gould possiamo guardare più da vicino quelle persone a cui l’istituto stesso sottrae umanità allo scopo di trasformarli in esseri in gabbia e soggetti a un accanimento terapeutico.

Una minuziosa radiografia delle malattie mentali, secondo Torcuato Luca de Tena

Torcuato Luca de Tena fa uso di un linguaggio molto raffinato, in cui c’è spazio per l’ironia. Questo gli permetto di delineare ogni personaggio nei minimi dettagli, in un’alternanza di follia e momenti di lucidità, fragilità e momenti di forza, umano e tragico.

Nel libro facciamo la conoscenza di personaggi davvero sublimi, come “la donna ciclope”, i gemelli “Romolo e Remo, “Charito” López o Ignacio Urquieta.. Tutti loro presentano un particolare profilo psicologico, un disturbo mentale. Tuttavia, bisogna dire che è il ritratto di un’epoca, quella che riguarda la fine degli anni ’80, in cui possiamo ancora trovare termini ormai obsoleti (e dispregiativi) come quello di oligofrenia.

Non ha importanza che siano trascorsi quasi quarant’anni da quando Luca de Tena ci ha donato questo libro intenso e originale, in cui si valica quel confine tra la nostra società e quella soglia al di là della quale si apre l’universo dei disturbi mentali. È sempre un buon momento per tornare alle letture di qualità, soprattutto a quelle che ci lasciano un messaggio sul quale riflettere.


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  • Luca de Tena, Torcuato (2005) Los reglones torcidos de Dios. Austral

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