Tutti abbiamo bisogno di affetto, di sentirci amati

Tutti abbiamo bisogno di affetto, di sentirci amati

Ultimo aggiornamento: 26 aprile, 2017

Dare e ricevere affetto è una caratteristica umana molto forte, tanto da essere diventata una necessità. Un’esistenza senza amore implica un vuoto – più o meno profondo a seconda della persona – all’interno della propria vita psicologica.

Durante la nostra esistenza, stabiliamo un’infinità di relazioni interpersonali, in ognuna delle quali riponiamo più o meno affetto a seconda del livello di affinità che proviamo per una tale persona. Ad influire sono anche l’intensità e la frequenza della relazione, così come la reciprocità affettiva che riceviamo in cambio.

In modo più o meno cosciente, diamo affetto e speriamo che questo provochi una reazione nella persona interessata. Desideriamo che questa persona ricambi con il suo affetto, presupponendo un riconoscimento o una reciprocità nel vincolo affettivo stabilito, come può essere l’amicizia.

Un’esistenza priva di amore ed affetto presuppone un vuoto importante a livello psicologico nelle nostre vite. L’affetto è una necessità dell’essere umano.

L’affetto è un sentimento proprio, oltre che unico, degli esseri umani. Si tratta di un’espressione di attaccamento intenso provata nei confronti di un’altra persona, animale o cosa, che ci spinge a trattare l’interessato con cura, delicatezza ed amore. L’affettività è fondamentale nello sviluppo delle persone. Se un bambino cresce senza espressioni di amore e affetto, rischia di sviluppare degli squilibri della personalità, sia nell’adolescenza sia da adulto.

donna riceve affetto

Da cosa dipende il nostro affetto verso le persone che ci circondano?

Molte volte diamo affetto senza ricevere nulla in cambio, senza ricevere una risposta. In queste situazioni, è difficile che la relazione possa durare. La mancanza di risonanza affettiva non permette che vi sia uno stimolo psicologico a rafforzare la nostra condotta. Una condotta che finirà inevitabilmente col perdere forza, fino a scomparire del tutto. Andremo, quindi, alla ricerca di altre persone, dalle quali ottenere quella ricompensa affettiva che non abbiamo ricevuto.

Un fattore altrettanto determinante è la frequenza delle nostre relazioni con le persone alle quali vogliamo bene. Quando siamo lontani da esse, la mancanza di frequentazione può far raffreddare la relazione. Se, però, il rapporto è solido e stabilizzato nel tempo, nonché privo di elementi disturbatori, può sopravvivere a lungo alla distanza. È il caso delle amicizie di una vita, quelle che non si deteriorano nonostante il tempo e la distanza.

Quando siamo distanti dalla persona amata e dobbiamo affrontare la mancanza del contatto fisico, la relazione può raffreddarsi e perfino rompersi. Nonostante ciò, alcuni amici ci saranno per sempre, anche se non parliamo con loro da molto tempo.

Il meccanismo è lo stesso per quanto riguarda i membri della famiglia: con il tempo, si è costituito un forte vincolo. Proprio per questo possiamo essere sicuri delle loro risposte affettive in qualsiasi momento della nostra vita.

Amare gli altri, se le relazioni che abbiamo intrecciato con loro sono sane e sincere, ci fa sentire utili e necessari. E allo stesso tempo ci sentiamo soddisfatti di noi stessi, perché stiamo sviluppando un’importante aspetto della nostra personalità.

abbraccio

Cosa proviamo quando ci sentiamo amati dagli altri?

L’affetto riempie di sentimento la nostra vita e contribuisce al nostro equilibrio psicologico. Sentirci amati dagli altri, soprattutto durante l’infanzia, ci dà grande fiducia in noi stessi.

Ci serve, inoltre, per rafforzare alcuni aspetti della nostra personalità e, indirettamente, aumentare la nostra autostima. Allo stesso modo, ci aiuta ad affrontare le difficoltà che incontriamo durante la vita, in un clima di comunicazione e adattamento sociale fondamentale per lo sviluppo della personalità.

Sentirci amati, soprattutto durante l’infanzia, ci fornisce una gigantesca carica di sicurezza in noi stessi.

Il famoso ormone ossitocina

Quando abbracciamo qualcuno per dimostragli il nostro affetto, riduciamo lo stress e l’ansia, diminuiamo la tensione arteriosa e miglioriamo la nostra memoria. Allo stesso modo, liberiamo nell’organismo un ormone e neurotrasmettitore chiamato ossitocina. L’ossitocina, da buon neurotrasmettitore, è coinvolta in molti aspetti legati alla fiducia, all’altruismo, alla generosità, alla formazione di vincoli, ai comportamenti affettuosi, all’empatia o alla compassione, ecc.

Ma c’è di più. L’ossitocina gioca un ruolo fondamentale nel comportamento materno e sessuale, così come nei comportanti aggressivi. La sua presenza ci fa reagire alla paura, evitando gli stati di paralisi.

Come è possibile notare, l’affetto ha un ruolo decisivo nella vita e nella salute psichica di ogni persona. Proprio per questo, fenomeni come l’esagerata necessità di affetto o il senso di disprezzo che taluni provano verso i sentimenti espressi nei loro confronti possono dare vita ad un disturbo psicologico.

ragazza affetto

L’eccessiva necessità di ricevere affetto non ci fa del bene, al contrario

Un’esagerata necessità di affetto rappresenta uno dei principali sintomi di alcuni disturbi psicologici. La smisurata necessità di essere amati è la principale caratteristica di chi soffre di personalità isterica. L’individuo con una personalità isterica si avvale della seduzione per accrescere le proprie necessità di autostima e dipendenza. Anche se non intenzionalmente, interpreta un ruolo ben preciso. Agisce per ottenere attenzione e affetto. Reagisce in modo eccessivo davanti a commenti o azioni che, seppure in forma lievissima, colpiscono la sua personalità.

Dall’altra parte, le personalità psicopatiche sono caratterizzate spesso da un disprezzo verso le norme sociali, oltre che da un netto disinteresse verso i sentimenti altrui. Tale disinteresse si esprime in una fredda crudezza davanti alla sofferenza delle altre persone. A volte gli psicopatici rispondono con cattiveria davanti alle dimostrazioni di affetto nei loro confronti.

Gli psicopatici non si sentono colpevoli per la sofferenza e per il dolore che infliggono agli altri, o per una qualsiasi delle loro azioni in generale. Il disappunto o il dolore, non sono parole che appartengono al loro vocabolario.

Il ruolo dell’affetto nella depressione

Che ruolo gioca l’affetto nella depressione? Scopriamolo subito. Durante la depressione, nell’uomo si produce di solito un impoverimento affettivo. La persona può arrivare a sentirsi incapace di dare affetto a chi ha sempre amato. La cosa più scioccante è come non riesca a giustificare questa improvvisa indifferenza, soffrendo profondamente.

Alcune persone affette da grave depressione possono arrivare a perdere la capacità di dare affetto. È quello che viene chiamato “impoverimento affettivo”.

Le persone depresse, inoltre, possono anche non sentirsi amate dagli altri. Possono perdere tutta la capacità di dare e ricevere amore, nonostante nella maggior parte dei casi si tratti più di una sensazione soggettiva che non oggettiva. Quando si interpellano i familiari, questi di solito affermano che la persona in questione si mostri fredda ed emotivamente piatta, quasi le costasse fatica esprimere le proprie emozioni.

Non vi è il minimo dubbio a questo punto sul fatto che dare e ricevere affetto sia più sano che non pregiudicante. Attraverso l’affetto, rafforziamo la nostra personalità, aumentiamo la nostra autostima, la nostra compassione e fiducia, e tanto altro ancora.

E voi? Avete già provato i benefici del dare e ricevere affetto?


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.