Uscire dalla quarantena: strategie psicologiche

La vita che ci aspetta nei prossimi mesi non sarà più quella di prima. Prepararci a un graduale ritorno alla normalità ci permetterà di affrontare le difficoltà con maggiore flessibilità, apertura mentale e resilienza. 
Uscire dalla quarantena: strategie psicologiche
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Molti paesi europei si stanno preparando a uscire dalla quarantena. È arrivato il momento di pensare a un graduale ritorno alla normalità, un momento atteso con parti uguali di speranza e di incertezza. E con la consapevolezza che la realtà ad aspettarci non sarà più quella che conosciamo.

Diceva lo scrittore argentino Ernesto Sabato che quello che è stato non potrà mai più essere; cose e persone non saranno più ciò che erano ieri. Forse è così.

Tutto porta a pensare che il nostro futuro sarà diverso, ma questo non significa che sarà per forza peggiore. Ci troviamo, semplicemente, di fronte a un cambiamento e dobbiamo essere pronti ad acquisire nuove abilità e modalità di approccio. 

Se la quarantena ha messo a dura prova (e continua a farlo) la nostra resistenza psicologica, entrare gradualmente in questa nuova realtà sociale può essere altrettanto paralizzante. Per questo motivo, sapere cosa ci aspetta e dotarci di risorse può essere di grande aiuto. Vediamo come fare.

Uomo davanti alla porta della felicità

Uscire dalla quarantena: quali strategie psicologiche dobbiamo rafforzare?

In questi due mesi, per molti di noi giorni di paura, angoscia e frustrazione, è stato difficile pensare che non eravamo soli ad affrontare la battaglia.

Questa esperienza così dura è stata globale, condivisa. L’idea di non essere soli è stata, a suo modo, di conforto. Uscire dalla quarantena non fa eccezione: si tratta anche in questo caso di un’esperienza collettiva.

Bisogna essere pronti a ripartire. In molti paesi europei è partita la fase 2. Sono cambiamenti timidi e prudenti che ci danno la possibilità di respirare e di riprendere le nostre attività economiche nel rispetto dei parametri di sicurezza. Paesi come gli Stati Uniti o il Messico, invece, stanno attraversando ancora la fase più dura.

In ogni caso, è importante cominciare a lavorare alle nostre risorse psicologiche che ci permetteranno di affrontare meglio la fase 2 e 3.

La responsabilità come strumento per gestire la paura

L’OMS ci avverte: non siamo ancora fuori dalla pandemia. Questo significa che dovremo convivere per molti mesi con il virus fino a quando non sarà disponibile un vaccino. Sono da ipotizzare due situazioni:

  • Il primo scenario è che il ritorno (relativo) alla normalità ci faccia dimenticare il rischio. Sono molti che attendono con impazienza di riprendere possesso della propria vita sociale e delle proprie abitudini. Questa ansia di normalità può diluire la coscienza del pericolo esistente. Uscire dalla quarantena significa, invece, tenere sempre presente il rischio di contagio.
  • Il secondo è uno scenario di paura, il timore costante di essere contagiati e di contagiare.

In tutti e due i casi, la strategia da attivare è la responsabilità personale. L’unico modo per contenere il virus è continuare a essere prudenti e non abbandonare le misure di igiene e prevenzione.

Testa con finestra

Essere mentalmente flessibili e accettare i cambiamenti

Filosofi, sociologi e psicologi, tutti ipotizzano un mondo post Covid-19, ma al momento possiamo solo immaginarlo. Nell’immediato ci aspetta un’epoca di transizione, forse la più difficile.

Parliamo del passaggio dalla fase 2 all’arrivo del vaccino. Quindi, oltre alla responsabilità individuale, dobbiamo fare appello più che mai alla nostra flessibilità mentale e all’apertura al cambiamento. In che modo? Prendendo coscienza dei seguenti aspetti:

  • Accettazione. La realtà che ci aspetta non sarà quella che desideriamo.
  • Capacità di accettare e gestire le emozioni negative. Per prepararci a un graduale ritorno alla normalità, è essenziale saper gestire emozioni come la frustrazione, la rabbia, la tristezza… Sono emozioni normali in questo contesto, ma non devono prendere il controllo. Nessun cambiamento mentale, infatti, sarà realizzabile se restiamo ancorati alle nostre frustrazioni.
  • Adattamento. Dopo aver preso coscienza della nuova realtà, giunge il momento di smettere di lottare contro di essa. Bisogna adattarsi.
  • Flessibilità. Le situazioni che ci aspettano sono certamente diverse, ma non dobbiamo smettere di fare progetti e fissare obiettivi. Questi processi richiedono flessibilità mentale, creatività, capacità di innovare.

Prepararci a uscire dalla quarantena: speranza, resilienza e spirito critico

L’attuale pandemia richiede da parte nostra un forte spirito critico. Il graduale ritorno alla normalità e l’avanzare progressivo verso una nuova realtà ci chiede di riconsiderare molte cose. A livello sociale e globale.

In questi mesi, molti di noi hanno avuto modo di riflettere su diversi aspetti della propria vita. Ci siamo trovati in un momento “specchio”, di conoscenza di sé e di messa alla prova. Tutto questo deve poter servire a generare cambiamenti positivi, in grado di creare una società migliore.

D’altra parte, affinché questi cambiamenti siano reali, devono poggiare su un adeguato equilibrio emotivo. È sicuramente lecito avere timore, essere incerti sul futuro. Ma possiamo e dobbiamo agire, nonostante la paura. E lo faremo grazie alla speranza e a una chiara mentalità resiliente. Abbiamo una grande opportunità davanti a noi: dobbiamo coglierla.


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