Violenza psicologica dei genitori sui figli adulti

Essere svalutati, manipolati, criticati, paragonati... Sono molti i casi di abuso psicologico sui figli adulti. Alcune dinamiche silenziose possono minare completamente la vita di chi resta subordinato ai propri genitori. 
Violenza psicologica dei genitori sui figli adulti
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La violenza psicologica dei genitori sui figli adulti è una realtà. Manipolazioni, ricatti, parole che feriscono, commenti che alimentano la stessa insicurezza dell’infanzia. A volte, con la maturità, i legami che feriscono non vengono tagliati né curati. Allora queste dinamiche continuano a distruggere l’autostima e perfino la qualità della vita.

Esistono condizioni invisibili agli occhi della società. L’abuso psicologico conosce molte forme e diverse tipologie di vittime. Possono essere anziani maltrattati dai figli, bambini che patiscono gli effetti di un’educazione nociva e poi uomini e donne che, pur avendo raggiunto la maturità e l’indipendenza, continuano a subire la violenza del padre, della madre o di entrambi.

Cosa possiamo fare in questi casi? Parlare con l’assistente sociale o rivolgerci a uno sportello d’ascolto potrebbe sembrare ridicolo. Che senso ha mettere in tavola le stesse carte, viste e riviste da quando si ha l’uso della ragione? C’è chi non lo tollera e chi accetta di mantenere i contatti quotidiani con il familiare violento.

Un aspetto è evidente: maltrattatore e vittima hanno sempre un legame, un laccio che alimenta la dipendenza, la paura e, perché no, l’affetto. Un affetto tossico, è vero; un amore avvelenato tra genitore e figlio è una situazione piuttosto comune e gli effetti di questo legame sono intensi. Vediamo perché.

Donna triste con la mano sul viso.

In cosa consiste la violenza psicologica dei genitori sui figli adulti?

Si definisce violenza o abuso psicologico qualsiasi comportamento volto a controllare o sottomettere un altro essere umano facendo ricorso alla paura, la manipolazione, l’umiliazione, l’intimidazione, il senso di colpa, la coercizione e perfino la disapprovazione continua.

Queste forme di aggressione non lasciano lividi sulla pelle, ma feriscono l’integrità della psiche. L’effetto sulla mente del bambino, per esempio, può essere devastante. Se mantenuto per decenni, si possono immaginare le immani dimensioni della ferita, le conseguenze su aspetti essenziali come l’autostima, l’identità, la fiducia nelle proprie capacità.

La violenza psicologica di un genitore verso il figlio adulto non compare da un giorno all’altro. Corrisponde a una dinamica che ha avuto origine durante l’infanzia., ciò spiega perché molte persone raggiungano l’età adulta con un difficile “bagaglio” emotivo; con una storia di abuso psicologico che lascia, in molti casi, l’ombra di un disturbo da stress post-traumatico.

La vittima di solito compie grandi sforzi per apparire normale. Pochissime persone del suo ambiente sociale sono al corrente della situazione. A volte neanche gli amici più intimi vengono a conoscenza di questi maltrattamenti, di queste dinamiche silenziose che restano tra le pareti domestiche.

Quando i mostri sono i genitori e consideriamo normale la violenza psicologica

Quando affermiamo che i casi di violenza psicologica di un genitore sul figlio adulto sono comuni, la prima domanda che ci viene in mente è: perché? Come si può sopportare una situazione simile? Non è meglio prendere le distanze e spezzare per sempre il legame con il maltrattatore?

La risposta non è semplice: il vincolo tra la vittima e il carnefice è tremendamente complicato. Talvolta, pur vivendo una situazione dolorosa, a dispetto di tristezza, paura, umiliazione o disprezzo, si continua a voler bene chi ci ferisce. In fin dei conti, sono i nostri genitori, e quando rappresentano l’unico modello conosciuto, molti dei loro comportamenti vengono considerati normali.

Così, mentre il figlio adulto resiste e combatte un rapporto ambivalente fatto di affetto e paura, amore e odio, i genitori abusanti non cambiano. Non è sufficiente che il figlio sia ormai adulto. Il disprezzo, le critiche, l’umiliazione e la manipolazione emotiva sono perenni armi di controllo e potere.

La tigre non si trasforma in gattino con il passare degli anni. In genere ha bisogno di mantenere il comando, perché è parte della sua personalità, del suo modo profondo di essere.

Quali sono gli effetti della violenza psicologica sui figli adulti?

Una delle conseguenze dell’abuso emotivo subito a partire dall’infanzia è lo sviluppo di un disturbo da stress post-traumatico in età adulta. Studi di comunità, come quello condotto presso l’Università di Ultrecht e di Coimbra, mostrano l’importanza di questa relazione. La violenza psicologica che prosegue in età adulta può causare:

  • Relazioni affettive problematiche e frustranti.
  • Bassa autostima, senso di inutilità, distruzione dell’orgoglio, della fiducia in se stessi, della motivazione.
  • Repressione delle emozioni, tendenza a occultarle.
  • Episodi di ansia, stress, disturbi del sonno, etc.
Uomo triste seduto di fronte al mare.

Cosa possiamo fare?

Per prima cosa, è importante essere pienamente coscienti della violenza subita e del bisogno di affrontare la situazione. Spesso dietro queste realtà si nasconde una dipendenza, emotiva e finanziaria (sono molti i figli che non riescono ad avere una casa propria per motivi economici).

Altre volte, pur essendo indipendenti dal punto di vista finanziario, il legame violento resta in piedi, ma in modo celato attraverso la manipolazione, la critica di ogni decisione presa o del partner che si è scelto, ecc. È necessario decidere che questa situazione non può e non deve andare avanti.

In questi casi, si hanno solo due alternative: mettere di fronte alla realtà il genitore violento e tagliare in modo definitivo il legame oppure diradare le visite e ridurre all’essenziale i contatti.

Infine, e non meno importante, chi ha subito violenza psicologica da parte dei genitori ha bisogno di un aiuto psicologico. Decenni di sofferenza e umiliazione lasciano una ferita profonda che deve essere curata. L’obiettivo è ritrovare l’autostima e la fiducia in se stessi per poter costruire una vita propria, indipendente, matura e felice.


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