Volere non è sempre potere
Non è quello che siamo abituati a sentire, potreste aver pensato che si tratti di un errore, ma è importante capire che non possiamo fare tutto quello che vogliamo, che volere non è sempre potere.
Prima ce ne accorgiamo, prima sapremo adattare i nostri obiettivi, valorizzare quello che abbiamo, correre rischi a ragion veduta e non disperare nell’intento.
Perché no, volere non è sempre potere, per quanto lo si desideri. Proviamo ad anticipare il posso al voglio, non si sa mai che funzioni. Se pensiamo prima alla possibilità di fare ciò che vogliamo, il progetto elaborato nella realtà potrebbe spingerci a perseguirlo.
Con questa frase non intendiamo dire che i limiti devono essere minimi per ottenere quello che si desidera, ma che non possiamo vedere oltre ciò che è di fronte a noi.
Dobbiamo accettare che talvolta, pur desiderando qualcosa, non lo otterremo. Anche così, non dobbiamo smettere di sforzarsi e di credere di essere già arrivati in alto. Non dobbiamo smettere di superarci né di crescere o porci obiettivi sempre più lontani.
Ciononostante, dobbiamo agire sempre sapendo fin dove posso arrivare, per capire fin dove vogliamo arrivare.
Abbiamo maggiori possibilità di successo se conosciamo i nostri limiti
Forse la nostra più grande virtù è conoscere i nostri limiti ed essere realisti. Le mete irreali e la falsa positività sono i nostri peggiori nemici. Ci fanno credere di poter arrivare lontano e immaginiamo un finale meraviglioso. Ma in realtà ciò di cui abbiamo bisogno è dedicare fatica, tempo e motivazioni a quello che desideriamo.
I limiti sono personali e non trasferibili, oltre che adattabili. Ci è sempre possibile ottenere di più, basta pensare al modo.
Più tempo? O fatica? Più lavoro? Organizzazione? Come possiamo sfruttare al meglio i nostri punti forti? A quali aspetti dobbiamo dedicarci?
Questo lavoro necessita della motivazione del “posso”, ma anche di un lavoro personale di conoscenza del proprio lavoro e dei propri limiti. Se non riusciamo a delimitare il campo d’azione, corriamo il rischio di fallire.
Quando sappiamo delimitare le mete e adattarle, ne abbiamo il controllo, perché agiamo in modo realistico. Ciò non significa che non dobbiamo essere ottimisti, ma anche oggettivi. Ogni sfida richiede un sacrificio.
Volere non è sempre potere: falso ottimismo
Credere che l’ottimismo sia pensare che andrà sempre tutto bene non è reale. Essere ottimisti vuol dire non propendere sempre per un risultato negativo. Continuare a valutare le opzioni che restano. Non precorrere tutto il male che potrebbe accadere, senza motivo.
Vuol dire non smettere di lavorare e continuare a cercare una motivazione per andare avanti.
L’ottimismo ci dà la spinta, ma non ci fa ottenere nulla. Significa tenere il bottone ON acceso, ma ha bisogno dei nostri passi per raggiungere ciò che vogliamo.
Questo atteggiamento non ci regala nulla. Tuttavia, avvicina la meta lontana e ci strappa un sorriso quando crediamo di essere arrivati. Se oggettivo, l’ottimismo è il nostro migliore alleato. In caso contrario, è il nostro peggiore nemico.
Se riusciamo a prendere coscienza dei nostri limiti, costruiremo le nostre possibilità. Così potremmo affrontare il volere, ma sempre perché agiamo dal punto di vista del potere.
La frase più giusta e sana potrebbe essere: volere è la condizione necessaria per potere, così come potere è condizione fondamentale per volere.