Zizek, il futuro che ci aspetta

La visione di SlavoJ Zizek ruota intorno a un'idea precisa: la crisi attuale è il colpo di grazia al capitalismo, ormai già in declino.
Zizek, il futuro che ci aspetta
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

L’autorevole Slavoj Zizek è molto critico sul modo in cui stiamo affrontando la pandemia a livello globale. Per questo filosofo sloveno, l’attuale crisi mondiale è un colpo di grazia al capitalismo neoliberalista, che considera già morto.

Come al solito, le posizioni di Zizek hanno suscitato grandi polemiche, soprattutto la sua affermazione secondo cui la pandemia porterà a un nuovo ordine mondiale che reinventerà un nuovo comunismo. In particolare è divenuto famoso il dibattito con Giorgio Agamben; secondo quest’ultimo, la pandemia è stata sopravvalutata e bisogna allargare le maglie delle attuali misure per tornare il prima possibile al “solito” sistema produttivo.

Zizek ha raccolto le sue riflessioni nel saggio Pandemic! Covid-19 shakes the world, i cui proventi saranno devoluti all’organizzazione Medici Senza Frontiere.

“La cosa peggiore della peste non è che uccide i corpi, ma spoglia le anime e lo spettacolo è spesso terrificante”

-Albert Camus-

Uomo su ponte sospeso tra le nuvole

Zizek, il colpo di grazia al capitalismo

La pandemia ha costretto il mondo a fermare la produzione, mantra assoluto del capitalismo. Ha reso impossibile mantenere in movimento gli ingranaggi dell’economia del libero mercato, intralciati dalla minaccia del contagio. Al tempo stesso, ha cambiato i nostri modelli di consumo.

Zizek è convinto che il mondo non tornerà mai più come prima. Il Coronavirus è stato il colpo di grazia che ha segnato l’inizio di un nuovo orientamento economico e politico.

La pandemia, secondo il filosofo sloveno, è una catastrofe che ci costringerà a fare un’analisi della realtà da un altro punto di vista. Il primo segnale di questa nuova era è che stiamo iniziando a pensare in termini globali. A cominciare dal mondo della scienza, o almeno una parte di esso, che già dagli esordi della pandemia ha come punto fermo la condivisione delle informazioni, decisiva per combattere il nuovo virus.

Per superare la crisi, inoltre, ci siamo dovuti sforzare di adottare una prospettiva globale delle risorse disponibili. Alcuni paesi hanno ripiegato per una posizione nazionalista, tuttavia gli stati che hanno adottato un atteggiamento cooperativo si stanno affermando come leader mondiali. 

Il punto di vista cinico-vitalista

Zizek parla di un punto di vista cinico-vitalista. Si riferisce alla posizione, aperta o nascosta, di lasciar semplicemente scorrere la situazione così che alla fine saranno i più deboli a soccombere e i più forti a sopravvivere. Nessuno si azzarderebbe ad adottare apertamente questa posizione, sebbene alcune dichiarazioni o misure abbiano lasciato trapelare questo atteggiamento primitivo.

Zizek cita come esempio il “protocollo dei tre saggi” in Inghilterra: tre consulenti per ospedale decidono sul razionamento delle cure. In altre parole, decidono chi può vivere e chi no.

Questa è, in definitiva, la quintessenza del capitalismo neoliberista. Nella vita pre-covid ciò si manifestava in termini di accesso all’occupazione, ridistribuzione della ricchezza, ecc.

Il sistema lascia sempre fuori dai propri benefit un significativo segmento di persone. Ma adesso l’esclusione può significare la morte. Le società tollereranno che si continuino ad adottare questi criteri?

Folla di persone vista di spalle

Logica brutale e logica solidale

Secondo Zizek, il sistema capitalista era già condannato al fallimento dai cambiamenti climatici. La pandemia, a suo avviso, è l’ultimo avvertimento di fronte allo spettro di una crisi ecologica che aleggia sul mondo.

La sua posizione è in linea con gli avvertimenti di ONU e OMS sull’imminenza di una catastrofe globale causata da uno sfruttamento eccessivo del pianeta. Quanto accaduto in Australia nel 2019 sarebbe un’anticipazione di quello che ci aspetta.

Zizek sottolinea che sono due le logiche in conflitto. Da una parte, la logica brutale del “si salvi chi può”. Ma questo atteggiamento non può avere futuro perché – che sia la pandemia o la crisi climatica – o ne usciamo tutti o affondiamo insieme. Non è una situazione che può essere gestita in termini locali con successo. L’altra logica è il mutuo aiuto.

La proposta del filosofo e psicanalista sloveno è che le società si interroghino sul modello di ordine sociale che deve sostituire il capitalismo liberale. A suo giudizio, la realtà globale sta dimostrando che una società costruita a partire dall’individualismo, l’esclusione, l’utilitarismo e la produttività come valori massimi non è percorribile.

Sulla lunga distanza, dice Zizek, ci accorgeremo che la vita sul pianeta sarà possibile soltanto grazie a una cooperazione intelligente. Non si tratta di una solidarietà romantica, ma piuttosto di costruire un fronte comune affinché la vita sul pianeta possa continuare a esistere.


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  • Rubio, G. B. Comunismo del yo. La contingencia del COVID-19 desde Michel Foucault y Slavoj Žižek.


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