Acido valproico: cos'è e a cosa serve?

L'epilessia è una malattia con significative ripercussioni. L'acido valproico è uno dei trattamenti usati per combatterla.
Acido valproico: cos'è e a cosa serve?

Ultimo aggiornamento: 10 aprile, 2021

L’acido valproico o valproato di sodio è uno dei farmaci antiepilettici più utilizzati. In questo articolo approfondiao l’argomento.

Commercializzato anche come Depakin, l’acido valproico è un farmaco anticonvulsivante ad ampio spettro di attività antiepilettica. Da quando è stato commercializzato per la prima volta in Europa negli anni ’60, è uno dei farmaci antiepilettici più utilizzati.

È stato sintetizzato nel 1882 e inizialmente utilizzato come solvente organico fino a quando non furono scoperte le sue proprietà antiepilettiche. Negli Stati Uniti è stato commercializzato come farmaco nel 1978, dimostrando da allora la sua efficacia in tutti i tipi di crisi epilettiche.

Finora, non è stato dimostrato che peggiori le crisi, a differenza di quanto accade con altri farmaci anti epilettici, come la carbamazepina.

Barattolo di pillole.

A cosa serve l’acido valproico?

L’acido valproico è indicato, secondo la sua scheda tecnica, per il trattamento delle epilessie generalizzate o parziali:

  • Generalizzate primarie.
  • Parziali: con sintomi elementari o complessi.
  • Parziali generalizzate secondariamente.
  • Forme miste ed epilessie secondarie generalizzate.

Allo stesso modo, è indicato anche per il trattamento degli episodi maniacali nel disturbo bipolare quando il litio è controindicato o non tollerato.

Come abbiamo detto, l’acido valproico si è dimostrato efficace per tutti i tipi di crisi. Inoltre la possibilità di somministrarlo per via endovenosa lo rende particolarmente utile soprattutto nelle situazioni di emergenza. Alcune situazioni in cui l’uso endovenoso è molto utile sono:

  • Crisi epilettiche ripetute.
  • Stato epilettico.
  • Situazioni in cui il paziente non può assumere il farmaco per via orale.

Meccanismo di azione

L’acido valproico produce i suoi effetti principalmente a livello del sistema nervoso centrale. Il suo principale meccanismo d’azione è correlato ad un aumento dell’azione inibitoria del neurotrasmettitore GABA o acido gamma-aminobutirrico, sebbene non sia completamente compreso.

È stato anche dimostrato che inibisce gli enzimi che degradano il GABA e ha un’azione che migliora la sintesi di detto neurotrasmettitore stimolando la decarbossilasi dell’acido glutammico.

Il valproato agisce anche su altri neurotrasmettitori, anche se in misura minore. GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio nel sistema nervoso centrale, principale responsabile della regolazione del tono muscolare e coinvolto nella vista, nel sonno e nel controllo motorio. La sua funzione è quella di rallentare l’attività cerebrale.

Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso

L’acido valproico ha un alto potenziale teratogeno e i bambini esposti nell’utero a questo farmaco sono ad alto rischio di malformazioni congenite e disturbi dello sviluppo neurologico.

Il medico che ha intenzione di prescrivere questo farmaco, deve verificare la presenza di un’eventuale gravidanza nella paziente. Allo stesso modo, dovrà assicurarsi che abbia compreso tutti i rischi e sia consapevole delle necessarie precauzioni in materia di contraccezione.

Tuttavia, prima di iniziare il trattamento deve essere eseguito un test di gravidanza e controlli regolari durante il trattamento. In caso di domande o problemi, consultare immediatamente lo specialista.

In sintesi, l’acido valproico è controindicato durante la gravidanza sia per il disturbo bipolare sia per l’epilessia. È controindicato anche per le donne in età fertile a meno che non siano soddisfatte una serie di condizioni.

Effetti collaterali dell’acido valproico

Le reazioni avverse più comuni sono gastrointestinali, come dolore, nausea e diarrea. Di solito compaiono all’inizio del trattamento e scompaiono durante i primi giorni. Altri effetti collaterali che possono verificarsi sono:

  • Anemia.
  • Agitazione.
  • Disturbi extrapiramidali.
  • Sonnolenza.
  • Convulsioni
  • Mal di testa.
  • Vertigini.
  • Problemi di memoria.
  • Sordità.
  • Incontinenza.
  • Malattie delle unghie.
  • Aumento di peso.
  • Lesioni al fegato.

Se si sospetta una reazione avversa, è bene consultare prima possibile uno specialista, in modo tale da valutarne la gravità e considerare possibili cambiamenti nel trattamento.


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