Alfonsina Storni: 5 celebri citazioni
Alfonsina Storni fu poetessa e scrittrice argentina del movimento modernista. La sua vita, tanto dura quando appassionante, infonde alle sue poesie una sensibilità speciale. Qui citeremo alcune delle sue citazioni più celebri, ricordando Alfonsina Storni come un’autrice di riferimento per il movimento femminista.
La ribellione di Alfonsina dinanzi all’oppressione della donna nella sua epoca si fece notare tanto nelle sue opere quanto nell’attivismo. La Storni partecipò a campagne in favore dell’educazione sessuale nelle scuole e difese il diritto al voto per le donne in Argentina. Senza dubbio, tutto questo lasciò un segno.
Le seguenti citazioni di Alfonsina Storni non ci daranno solo un’idea della sua vita, ma ci avvicineranno anche alla sua visione particolare del mondo.
5 Citazioni di Alfonsina Storni
1. Piccolo uomo
Sono entrata nella tua gabbia,
piccolo uomo che mi vuoi imprigionare.
Piccolo, dico, ché non mi capisci
né mai mi capirai.
Neanch’io ti capisco, ma adesso
apri la gabbia che voglio scappare.
Piccolo uomo, ti amai mezz’ora,
non chiedermi di più.
Questo primo estratto di Alfonsina Storni attira l’attenzione per via dell’aggettivo utilizzato per riferirsi a un uomo, “piccolo”. Con le sue parole, sottolinea mancanza di comprensione, sebbene sia reciproca. Ma parla anche di altro, di una gabbia.
La gabbia dentro cui si sentiva nella relazione con un uomo. Una gabbia di possessione, controllo e la cui chiave parlava di proprietà. L’autrice manifesta il bisogno di scappare, sfruttando poi la libertà conquistata.
2. Morire o non morire
“Hai un desiderio: morire. E una speranza: non morire.”
La seconda citazione di Alfonsina Storni rivela l’incongruenza di una persona quando desidera morire, ma allo stesso tempo vivere. Alfonsina considerava la morte una scelta resa lecita dal libero arbitrio di cui godeva.
Il dolore che Alfonsina provò dopo avere ricevuto la diagnosi di cancro al seno le lasciò ferite molto più profonde di quelle fisiche. Si isolò, la sua depressione si aggravò e iniziò a scrivere sul suicidio. Una scelta che, purtroppo, finì per scegliere.
3. I mezzi per volare
Quali mondi ho nell’anima, che da tempo ormai cerco mezzi per volare?
In questa frase l’autrice urla il sentimento di libertà che cresce dentro di lei e che le illumina un punto di vista diverso sulla società in cui viveva. Reclama, dunque, dei mezzi per volare.
L’attivismo di Alfonsina fu alimentato in ogni momento dalla sua forza interiore e dal suo bisogno di liberarsi di alcune norme che considerava catene imposte dalla società. Per mezzo della scrittura o altre azioni, parliamo di una “eroina letteraria” che lottò sempre per ciò in cui credeva.
4. Vai piano
“Le primavere andandosene lasciano le pioggerelle d’autunno preparate… Piccola, vai piano, molto giudizio, non bruciarti con le tue fiamme”.
Alfonsina aveva una tempra e un carattere che la condussero persino a rifiutare i trattamenti medici per il cancro. Le ragioni furono un errore diagnostico. Le comunicarono che il suo era un tumore benigno, in realtà la situazione era molto più grave.
L’autrice era cosciente che i suoi impulsi potevano avere serie conseguenze. Un insegnamento che possiamo fare nostro. Quante volte agiamo senza pensare, in fretta, e poi ci pentiamo?
5. Uomini che non piangono
“Gli uomini della mia razza non hanno pianto. Erano di acciaio”.
L’ultima delle citazioni di Alfonsina Storni di cui parliamo si riferisce alla società dell’epoca. Anche se tutt’oggi vige la norma secondo la quale gli uomini devono mostrarsi forti nascondendo le proprie emozioni e accantonando la sensibilità, è anche vero che siamo vicini a sradicarla grazie alla coscienza che si sta risvegliano.
Alfonsina utilizzò il termine “acciaio” con ironia per sottolineare l’assurdità della situazione. La pressione per la quale l’uomo deve mostrarsi sempre forte, soprattutto dinanzi a un’emozione così umana e utile come la tristezza.
Con quale frase di Alfonsina Storni vi identificate di più? L’autrice ci invita a riflettere su una vasta gamma di temi relazionati alla libertà. Conoscevate quest’autrice? Avete letto qualche sua poesia? Vi offriamo una delle nostre preferite.
Uomo
Uomo, io voglio che tu comprenda il mio male,
uomo, io voglio che tu mi dia dolcezza,
uomo, io vado per i tuoi stessi sentieri;
figlio di madre: comprendi la mia pazzia…