Ammiro le persone che non si credono migliori di nessuno

Ammiro le persone che non si credono migliori di nessuno

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2016

A tutti piacciono le persone umili e dal cuore buono, che non si credono migliori di nessuno. Quelle che attraverso le loro azioni dimostrano l’importanza di conoscere i propri limiti e di non fare sfoggio inutile delle proprie virtù e capacità.

Sono persone dall’animo nobile, che rifuggono quella falsa umiltà tipica di chi crede di essere il migliore di tutti, quell’orgoglio narcisista e questo egoismo smisurato. Perché la verità è che l’atteggiamento di chi si dà arie di superiorità è tanto insopportabile quanto disprezzabile.

In questo articolo vi vogliamo parlare proprio del fatto che parlare troppo e vantarsi in modo altezzoso di ciò che abbiamo o ciò che facciamo è un atteggiamento che spesso riflette una sensazione di carenza, di vuoto o di insoddisfazione nella vita. Proprio quello che spesso definiamo “tutto fumo e niente arrosto”.

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Una lezione di umiltà

Un giorno stavo passeggiando con mio padre, quando lui si fermò ad una curva e, dopo un breve silenzio, mi domandò:

– Oltre al cinguettio degli uccelli, riesci a sentire qualcos’altro?

Aguzzai le orecchie e, dopo qualche secondo, risposi:

– Sento il rumore di un carro.

– Esatto, – disse mio padre – è un carro vuoto.

– Come fai a sapere che è vuoto se non lo vediamo? – gli chiesi.

E lui rispose:

È facile capire quando un carro è vuoto, dal rumore. Più il carro è vuoto, più rumore fa.

Da allora sono cresciuta e ora, quando una persona parla troppo, interrompe gli altri in modo inopportuno o aggressivo, vantandosi di ciò che ha, agendo in modo prepotente e sminuendo chi ha intorno, mi sembra quasi di sentire la voce di mio padre che dice: “Più il carro è vuoto, più rumore fa”.

L’umiltà consiste nel tenere per noi le nostre virtù, senza parlarne, e permettere che siano gli altri a scoprirle. Le persone più vuote sono quelle piene di sé

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Dimmi di cosa ti vanti e di dirò cosa ti manca

Le persone complete sono le migliori, perché non sentono il bisogno di competere o di avere sempre ragione. Non devono nemmeno vantarsi o mentire, perché dimostrano quanto valgono attraverso le loro azioni, il loro atteggiamento e il loro modo di fare.

Per questo alla base dell’umiltà ci sono il rispetto degli altri e la gentilezza. È questo che celano gli sguardi sinceri, artefici dei sentimenti che nascono dal profondo del cuore.

Purtroppo, però, ci sono persone che sono così vuote da generare molto rumore. Continuano a vantarsi e a darsi arie di superiorità, senza tenere in considerazione le necessità emotive degli altri, perché sono troppo concentrate nel cercare di dimostrare quanto valgono utilizzando parole vuote e porte socchiuse.

Questo vuoto desolante è la conseguenza di una bassa autostima , della mancanza di possibilità e di un’educazione emotiva molto povera. Per questo motivo, è sempre necessario e importante lavorare sui nostri vuoti, sui nostri bisogni e sulle nostre capacità.

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Quando raggiungiamo un obiettivo molto importante per noi è normale mostrarci orgogliosi. Ma c’è una grande differenza tra l’orgoglio che nasce in noi dopo esserci sforzati per ottenere qualcosa, e l’arroganza ingiustificata.

In questo senso, per essere umili anche davanti ai nostri successi e le nostre vittorie dobbiamo tenere ben presenti due premesse che costituiscono la base della bontà e della nobiltà d’animo:

  • Non è necessario vantarci dei nostri successi, è sufficiente aspettare che anche gli altri seguano il nostro esempio. Migliorare noi stessi e gli altri è il vero successo.
  • Non è necessario chiedere alla vita ciò di cui abbiamo bisogno, piuttosto esserle grati per ciò che ci ha dato.

Per quanto siano grandi i nostri successi, niente ci autorizza a sentirci superiori agli altri. Solo la bontà e l’umiltà ci aiuteranno ad elevarci e diventeranno i pilastri della nostra felicità lungo il percorso della vita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.