Anche il nostro migliore amico ha una coscienza

Anche il nostro migliore amico ha una coscienza

Ultimo aggiornamento: 18 marzo, 2015

Se convivete con uno o più cani di sicuro vi siete posti i seguenti quesiti: che cosa si cela dietro il loro sguardo? Come possono comprendere così tante cose? Sono esseri realmente intelligenti? Hanno una coscienza?

Per la prima volta dei neuroscienziati hanno tentato di svelare alcuni degli interrogativi che si sono sempre poste generazioni e generazioni di cinofili. Per farlo hanno sottoposto un insieme di cani a una risonanza magnetica funzionale (fMRI) per osservare l’attività cerebrale così come si fa per gli esseri umani. I risultati sono stati significativi.

Coscienza simile a quella di un bambino

Prima di svelarvi quali sono state le conclusioni del neuroscienziato Gregory Burns, parliamo un po’ di che cosa è la coscienza. Come possiamo descriverla? La coscienza è quella conoscenza che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda, formato a sua volta da un senso morale: sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, conoscere il mondo di cui facciamo parte integrando un senso dell’etica.

Una volta chiarito ciò, possiamo passare ai risultati del Dr. Burns, che hanno svelato che i cani hanno una coscienza paragonabile a quella di un bambino. Il loro cervello è ricco di recettori di dopamina, uno dei neurotrasmettitori che lavorano a livello del caudato e del tronco encefalico come negli esseri umani.

Nelle persone il caudato implica la capacità di anticipare le cose che avvengono intorno a noi: sapere che la compagnia è gradevole, che abbiamo bisogno di affetto per essere felici, che certe situazioni possono far stare male gli altri e anche noi stessi, e così via.

In altre parole i cani possiedono una buona connessione cognitiva grazie alla quale riconoscono che certe situazioni sono legate a determinate emozioni. C’è di più: non solo sono capaci di riconoscere le proprie emozioni, bensì anche quelle degli altri. Non vi è mai capitato di essere tristi e di aver sentito la vicinanza e addirittura la preoccupazione del vostro animale domestico?

Tuttavia, la struttura cerebrale del caudato non è l’unica simile a quella umana: molte altre parti del cervello si attivano allo stesso modo delle nostre. I cani sentono, sognano, ragionano, temono la solitudine e sono capaci di elaborare semplici programmazioni per ottenere obiettivi basilari. Gli scienziati parlano anche di un concetto chiamato “omologia cerebrale” che fa sì, ad esempio, che si stabiliscano associazioni rudimentali di fronte a determinati atteggiamenti: se non siamo in casa, loro sanno che si sentiranno soli e che non riceveranno né affetto né cibo.

I cani sono emotivamente uniti a noi molto più al di là del senso pratico o strumentale e non unicamente per il mero senso dell’alimentazione. Pensiamo ai casi in cui i cani prodigio riescono a ritrovare i loro padroni malgrado questi abbiano cambiato paese o città. Gli scienziati parlano di un legame, di un’unione che prosegue in loro addirittura dopo la morte del padrone, quando la tristezza di fronte a questa perdita è di solito chiaramente visibile negli animali.

La capacità di provare emozioni positive come amore e affetto ci dimostra che i cani hanno un livello di sapienza paragonabile a quello di un bambino. Tutto ciò ci fa pensare a molte cose: forse capiscono molte più cose di quanto crediamo, sono capaci di darci supporto emotivo senza bisogno di parole, ma essendo sinceri come qualsiasi amico, e, che ci crediamo o meno, soffrono come soffriamo noi quando vengono rifiutati o abbandonati.

Dunque ricordate che anche quell’amico che è sempre accanto ai vostri piedi e che vi osserva con rispetto è consapevole di vivere felice insieme a voi.


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