Aston Hall: triste storia di un ospedale psichiatrico
L’ospedale psichiatrico di Aston Hall divenne tristemente famoso quando, nel 1993, vennero rese pubbliche le accuse di diversi pazienti. Si trattava soprattutto di bambini e adolescenti. Poco dopo, fu demolito e al suo posto fu costruito un complesso residenziale.
Quello che accadde realmente ad Aston Hall non è dato saperlo con certezza. E non si potrà sapere perché esistono solo le testimonianze confuse dei pazienti curati dall’allora sovrintendente dell’ospedale Kenneth Milner. Sembra che i pazienti furono drogati in modo arbitrario e questo alterò significativamente la loro memoria. Oggi Milner è morto, e con lui la possibilità di ascoltare la sua testimonianza.
Si parla dell’ospedale psichiatrico di Aston Hall come di un luogo in cui si conducevano degli esperimenti mentali. A oggi, non è chiaro se fosse vero o no. Quello che si sa è che i pazienti vennero trattati con il cosiddetto siero della verità. Sembra che il suo uso non fosse finalizzato a comprendere davvero le cause delle malattie; si pensava semplicemente che fosse una terapia valida.
“Quando una persona è sotto l’effetto del siero, è estremamente suggestionabile. C’è il rischio che si dica quello che chi chiede vuole sentirsi dire, e non la verità.”
-Michael Mosley-
L’ospedale psichiatrico Aston Hall
L’ospedale psichiatrico Aston Hall fu costruito nel 1930, nella contea del Derbyshire, in Inghilterra. Il suo scopo era quello di accogliere bambini e giovani classificati come “speciali”, soprattutto minori con problemi comportamentali. Era una via di mezzo tra un riformatorio e un’istituzione sanitaria. Apparentemente, l’attività svolta rientrava nei parametri per i quali l’ospedale era stato progettato.
Quello che sappiamo con certezza è che nel 1993 un gruppo di ricercatori ha pubblicato su internet una serie di fotografie dell’ospedale psichiatrico Aston Hall. Poco dopo, arrivarono le testimonianze di persone che da adolescenti erano state ricoverate nella struttura. Si parlò di abusi e trattamenti disumani a cui seguirono persino delle denunce per stupro.
A causa di questo clamore, l’ospedale venne chiuso e, successivamente, demolito. Non fu mai data una spiegazione chiara su questa decisione. Resta, però, l’eco delle denunce dei pazienti. Alcuni giornalisti indagarono sulla vicenda e fu così che emersero i dettagli su quello che accadeva all’interno dell’ospedale.
La narcoanalisi
Durante la Seconda Guerra mondiale, si iniziò a impiegare un farmaco conosciuto come il siero della verità. Si trattava di amilato di sodio, un composto chimico molto potente dall’effetto disinibitorio. Se viene somministrato a una persona, questa perde il controllo dei suoi meccanismi di autorepressione. Per dirla in modo semplice, si perde la propria volontà. Il metodo che prevede l’utilizzo di questo tipo di farmaci si chiama narcoanalisi.
Durante la guerra, questo farmaco fu usato come trattamento d’emergenza per i soldati in stato di shock, che avevano vissuto esperienze molto traumatiche che tendevano a reprimere o a dimenticare. Tuttavia, queste esperienze erano state vissute e si manifestavano sotto forma di paralisi (totali o parziali) o stati di profonda depressone che impedivano loro di vivere normalmente.
Quando accadeva ciò, gli psichiatri militari somministravano il siero della verità. Il suo uso contrastava i meccanismi di autorepressione, così ricordavano le esperienze traumatiche, si produceva una catarsi e si recuperava, almeno in parte, un certo equilibrio. Era come aprire una ferita infetta, ripulirla e lasciarla guarire.
Aston Hall e il siero della verità: un farmaco controverso
Il siero della verità non solo fa crollare i meccanismi di autorepressione, ma produce anche una perdita della volontà. Sotto il suo effetto, una persona è altamente influenzabile.
Secondo gli esperti, nel ricordare determinati avvenimenti, è possibile che si costruiscano dei falsi ricordi. Sotto l’effetto di questo farmaco, le persone sono fortemente suggestionabili. Nell’ospedale psichiatrico di Aston Hall, veniva somministrato sistematicamente.
Vi sono state anche segnalazioni di possibili abusi sessuali e testimonianze di persone che riferiscono che alcuni pazienti venivano costretti a spogliarsi e solo dopo si somministrava il farmaco per studiare gli stati confusionali. Gli esperti sottolineano che i ricordi che emergono sotto l’influenza di questa sostanza sono molto confusi e possono essere indotti e modificati.
Una delle pazienti dell’Aston Hall “scoprì” sotto trattamento che suo padre aveva abusato sessualmente di lei. Denunciò quello che le era accaduto perché credeva che fosse successo davvero. Tuttavia, per il resto della famiglia quello che raccontava la paziente era improbabile. Dopo diversi decenni, la presunta vittima iniziò a dubitare dei propri ricordi. Oggi si pensa che quel ricordo sia stato in qualche modo condizionato dalla somministrazione del farmaco.
Altri pazienti dell’Aston Hall credono invece che la terapia con il siero della verità li abbia aiutati. Purtroppo, non sapremo mai la verità, poiché si tratta di persone con una memoria fortemente alterata. Per il momento, quello che possiamo affermare è che la narcoanalisi presenta troppi rischi per essere considerata una terapia valida.
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Picnon-Rivière, E. (1948). Teoría y práctica del narcoanálisis. Revista de psicoanálisis, 5(4), 1036-1051.