Boadicea, regina ribelle

Il suo nome significa “la vittoriosa”, ed era a capo del più grande contingente che i romani dovettero affrontano in Britannia. Vi raccontiamo in questo articolo la storia di Boadicea, una regina guerriera, coraggiosa e dalla fortissima personalità.
Boadicea, regina ribelle
Juan Fernández

Scritto e verificato lo storico Juan Fernández.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Anno 61 dopo Cristo, isole britanniche, da qualche parte sull’attuale Watling Street, la grande via costruita dall’Impero Romano per mettere in comunicazione il Galles con il resto dell’isola. Boadicea, una donna alta (per gli standard dell’epoca), dai lunghi capelli color cremisi e il fisico forte, ingerisce un veleno mortale, assecondata dalle sue figlie. È in questo modo che si conclude, secondo il poeta latino Tacito, una delle più grandi tragedie dei tempi antichi.

Questa donna altri non era che la leggendaria regina guerriera dei celti iceni Boadicea; Boudica, secondo la pronuncia della sua terra. Famosa per aver unito sotto un’unica bandiera le tribù ribelli britanniche per affrontare l’invasione romana, come fece anche Vergingetorige in Gallia, si guadagnò il diritto di entrare nella lista dei più grandi nemici di Roma insieme a Viriato, Annibale, Arminio, Spartaco e il già citato leader gallo.

Approfondiamo la storia di Boadicea, tutt’ora incerta, a causa dei tanti e differenti racconti che sono giunti fino a noi.

Roma, un impero in espansione

A seguito della conquista della Gallia a opera di Giulio Cesare, la repubblica romana allungava lo sguardo verso nuovi territori di conquista in cui impiegare i suoi legionari e saziare le ambizioni dei suoi generali. Già Giulio Cesare aveva cominciato a pianificare l’invasione delle isole britanniche, con l’interesse probabilmente di conquistare le terre tanto famose per i druidi celti. Un piano che vide la luce solo quando il grande condottiero era ormai morto, ovvero sotto il regno dell’imperatore Caligola.

Vi è perfino un’opera di Shakespeare, Cimbelino, ambientata durante i primi combattimenti per la Britannia. Dopo Caligola sarà l’imperatore Claudio a proseguire la conquista dell’isola. Durante le varie campagne, le tribù britanniche si dividono tra quelle che scelgono di affidarsi alla protezione di Roma, e quelle che decidono invece di opporre resistenza con rivolte più o meno vittoriose. È proprio in questo frangente che i romani fondano Londinium, l’attuale Londra, sulle rive del Tamigi.

Londra a parte, la guerriglia nei boschi porta a poche e insignificanti vittorie. Il dado è ormai tratto.

Boadicea statua

Boadicea, regina vedova

Tra i vari re che decidono di schierarsi al fianco dei romani c’è Prasugatos, degli iceni. In cambio della protezione offertagli dall’imperatore Nerone, il monarca promette all’impero l’eredità delle sue terre e di tutti i suoi titoli, una volta morte le sue figlie. Non si conoscono con esattezza le ragioni della sua morte, ma fu proprio la dipartita di Prasugatos a far scattare il conflitto. Il diritto romano infatti, non ammetteva l’eredità femminile, motivo per cui l’impero non riconosceva le figlie come legittime eredi del re.

I romani si aspettavano forse di poter esercitare il loro abuso senza troppe difficoltà una volta deceduto il re. Ma la storia volle che la moglie decidesse di non inchinarsi all’impero. È a questo momento che risalgono le prime notizie su Boadicea, moglie di Prasugatos, che in quanto vedova del re reclama il diritto al trono secondo la tradizione del suo popolo. La notizia della resistenza della regina viene accolta da Roma con frustate, abusi alle figlie e l’uccisione dei suoi luogotenenti, mentre i suoi alleati locali invadono le terre appartenute a Prasugatos.

La miccia della ribellione è però accesa, e Boudica non rinuncia alla battaglia: fare marcia indietro non è un’opzione.

Boadicea si è guadagnata il diritto a entrare nell’olimpo dei grandi nemici di Roma, al fianco di Viriato, Annibale, Arminio, Spartaco e Vercingetorige.

La rivolta boudicana

Il suo nome, che corrisponde anche all’aggettivo che si guadagnò in vita, significa “la vittoriosa”. In sella al suo carro, guidò il suo popolo contro l’impero, per vendicare le umiliazioni subite.

Ottenne il sostegno di molte tribù e guerrieri, potendo quindi contare su un esercito in grado di affrontare a viso aperto i romani in terra britannica. Da sopra il suo carro spronava i suoi uomini, con la chioma sciolta color fuoco e i tatuaggi di guerra (immagine con cui è stata raffigurata in una statua a Londra), doveva suscitare profondo terrore agli occhi dei suoi nemici.

Con i suoi guerrieri, Boadicea riesce a invadere e saccheggiare Londinium e altre città romane nel sud dell’isola. Gli storici romani la descrivono come una donna priva di alcuna pietà, alla pari dei soldati latini. Boadicea sconfigge ripetutamente il potente contingente romano, portando a compimento una vera e propria impresa storica.

Le sue vittorie contribuirono anche ad accrescere il numero dei suoi seguaci, ma dopo quasi un anno di guerriglia, il generale romano Suetonio decise di reagire.

Boadicea londra

Il tragico finale di Boadicea

In una stretta valle pietrosa, in minoranza rispetto a equipaggiamenti, disciplina e numero di soldati (si racconta la proporzione fosse di cinque soldati a uno a favore dei romani), va in scena la battaglia finale. L’incapacità di far breccia nella formazione romana pone fine alle speranze dei celti, che non tardano a fuggire in ritirata. Fu una battaglia senza storia, con circa cento morti britannici per ogni singolo morto romano.

Davanti all’inevitabile sconfitta, Boadicea preferisce la morte alla cattura; ben consapevole di ciò che le avrebbero fatto i romani. Seutonio non poté quindi esibire come trofeo la regina sconfitta, ma ottenne una grande vittoria. Da lì in poi, nessun altro leader riuscì a eguagliare gli sforzi della regina vedova. Con lei, una vita di tradimenti, umiliazioni e vergogne giunse conclusione.

Furono tante le donne guerriere che lottarono al suo fianco. E anche se rappresentavano una minoranza nell’esercito celtico, combatterono per la vita, le terre e la libertà.


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  • Manuel Velasco (2005) Breve historia de los celtas
  • Tácito (cf. 115-117) Anales
  • Vanesa Collingridge (2006) Boudica: The Life and Legends of Britain’s Warrior Queen


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