Camaleonti sociali: cambiare a seconda della circostanza

Camaleonti sociali: cambiare a seconda della circostanza
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

I camaleonti sociali sono dei campioni quando si tratta di fare buona impressione. Per questo motivo, non dubitano a praticare un mercantilismo emotivo con cui dissimulare i propri sentimenti, pensieri e opinioni, col fine di essere accettati e conseguire l’approvazione altrui. È una pratica da cui scaturisce, come no, una serie di effetti collaterali riguardanti la dignità della persona.

Forse molti dei nostri lettori ricordano un film di Woody Allen intitolato “Zelig”. In esso, il protagonista presenta una curiosa abilità soprannaturale: è capace di cambiare del tutto il proprio aspetto per adattarsi a qualsiasi contesto in cui si trova. Alla fine, una giovane psicanalista avverte l’autentico problema di Leonard Zelig, vale a dire la sua estrema insicurezza che lo porta a camuffarsi in mezzo alle persone per sentirsi accettato, integrato.

“Chi è autentico si assume la responsabilità di essere ciò che è e si riconosce libero di essere ciò che è.”

-Jean Paul Sartre-

Viene presentato un caso estremo, una divertente riflessione audiovisiva che Allen portò sul grande schermo per parlarci di psicologia, dei problemi di identità e della nostra società. Tuttavia, vi è un fatto che non possiamo tralasciare: tutti, in un certo modo, siamo dei camaleonti sociali

Mostrarci per come siamo davvero, senza alcun filtro e con una totale trasparenza, non è sempre facile. Abbiamo paura di “cosa diranno”, temiamo di deludere, attirare l’attenzione o persino non essere come gli altri si aspettano. Vivere in società ci obbliga ad adattarci, a incastrarci in essa, questo è chiaro per tutti. Tuttavia, conviene ricordare che il segreto è imparare a essere persone e non personaggi. Essere persone presuppone saper rispettare gli altri con le loro sfumature, le loro opinioni, le loro virtù e stranezze. Presuppone anche essere capaci di praticare questa onestà nella quale non diluire la propria identità e i propri valori in cambio dell’accettazione sociale.

Camaleonte

I camaleonti sociali e il prezzo psicologico

Mark Snyder, noto psicologo sociale dell’Università del Minnesota, è esperto nello studio di questa necessità universale di venire accettati socialmente. Un aspetto interessante che ci rivela è che i camaleonti sociali sono persone tremendamente infelici. Pensiamoci un attimo, immaginiamo qualcuno che obbliga se stesso a essere identico a coloro che lo circondano ogni giorno.

Per riuscirci, dovrà abituarsi a pensare e provare una cosa e fare il contrario, a vivere male, nella contraddizione costante, a oscillare fra il volto privato e la maschera pubblica, a ridere quando non si sente di farlo, a mentire in modo compulsivo… Questa condotta, che causa quasi dipendenza e che mira a fare sempre una buona impressione, raramente permette di stabilire dei vincoli duraturi e soddisfacenti. In molti casi, inoltre, provoca un autentico esaurimento nervoso.

Non possiamo dimenticare che, per “mimetizzarsi”, i camaleonti sociali devono stare attenti ai codici sociali di ciascun contesto. Devono osservare, leggere i linguaggi impliciti ed espliciti, imitare ma, oltre ogni altra cosa, mostrare una plasticità straordinaria con la quale essere sempre altamente convincenti.

Donna con maschera da lupo

Essere la persona giusta in qualsiasi momento richiede una sintonia costante con le reazioni altrui, di conseguenza occorre monitorare ogni istante della propria performance sociale, adattandola per ottenere l’effetto desiderato. Come possiamo dedurre, il logoramento nel breve che nel lungo termine è immenso.

Camaleonti sociali o zebre sociali: siamo noi a scegliere

Vi sono delle professioni nelle quali, lo si voglia o meno, queste capacità camaleontiche risultano necessarie, poiché servono per esercitare un impatto con cui sedurre, captare i clienti, generare fiducia e persino, perché no, manipolare. La politica, il diritto, il mondo del marketing e della pubblicità, il teatro e la diplomazia, richiedono questi giochi di prestigio psicologici dove mimetizzarsi è sinonimo di sopravvivenza e persino di trionfo.

Come abbiamo segnalato all’inizio, tutti noi, in un certo senso, saremo stati costretti a essere dei camaleonti sociali in un momento della nostra vita. Tuttavia, gli specialisti in questo tema, come il Dottor Mark Snyder, ci rivelano che, se vogliamo ottenere un’autentica salute emotiva, saggezza ed equilibrio, dobbiamo imparare a essere delle “zebre sociali”.

Non importa dove si trovi una zebra, non importa chi abbia o meno accanto, lei sarà sempre la stessa, le sue strisce non cambieranno in nessun momento. Questo richiede di diventare un obiettivo facile per i predatori e, come già sappiamo, nei contesti sociali in cui ci muoviamo ve ne sono diversi. Può darsi, quindi, che le nostre “strisce” non piacciano, che la nostra pelle, il nostro stile, il nostro carattere e il nostro tono di voce non risultino piacevoli a tutti, ma coloro che resteranno attratti dalle nostre autenticità e curiose sfumature, saranno i nostri migliori alleati.

Zebre

Per concludere, poche cose possono essere così insoddisfacenti ed estenuanti come cercare di essere simpatici a tutti, come cercare di essere quel tassello capace di incastrarsi in qualsiasi puzzle o quella rotella che va bene per qualsiasi ingranaggio. Tale abilità non è credibile, né salutare. Impariamo a vivere senza maschere, a essere coerenti e coraggiosi, creature uniche ed eccezionali con tutte le nostre singole “strisce”, con tutti gli aspetti che ci caratterizzano.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.