Diritto di cambiare idea per crescere
Cambiare idea non significa allontanarsi dalla propria essenza. Significa rendersi conto che le persone in cui avevamo riposto la nostra fiducia non sono affidabili, realizzare che la strada che ci sembrava giusta non lo era poi così tanto, e significa, soprattutto, essere capaci di andare avanti con maggiore prospettiva e maturità. Allora, non dimentichiamo mai che ognuno di noi ha il prezioso diritto di cambiare idea per poter crescere.
Può sembrare curioso ma, attorno a noi, non manca mai qualcuno che vede con scetticismo il fatto che, in un momento dato, agiamo o pensiamo in modo diverso. Di solito, una cosa del genere sorprende i nostri familiari, sconvolge il nostro partner o spaventa i nostri amici. Com’è possibile che ora ti piaccia il “verde” se prima eri un appassionato del “blu”?
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso”.
-Lev Tolstoj-
In effetti, è così. Adesso preferiamo il verde, il rosso o il blu cobalto perché, all’improvviso, ci siamo resi conto che nella vita ci sono più colori di quelli che ci avevano insegnato. Abbiamo persino scoperto che ci sono tonalità che ci donano molto di più, sapori che risvegliano i nostri sensi e odori, angoli e scenari davvero stimolanti e appaganti.
Cambiare idea non è un sacrilegio né ci trasforma in persone volubili o instabili. C’è di più, le persone capaci di aprire la propria mente, di essere ricettive a nuovi stimoli e che, inoltre, sono aperte al cambiamento quando lo considerano opportuno, sono tipi molto responsabili rispetto alla loro crescita personale.
Le persone con la mente aperta non temono di cambiare idea
Le persone che cambiano idea alla leggera e senza ragione ci provocano diffidenza. È normale, non è facile vivere con qualcuno che oggi ci dice una cosa e poi ne fa un’altra, con chi difende a oltranza una serie di valori e l’indomani li rifiuta e opta per altri completamente opposti. Ma in questo articolo non ci riferiamo a questa dinamica.
Ci riferiamo, piuttosto, a quella capacità che tutti dovremmo mettere in pratica: il cambiamento rivolto a permettere lo sviluppo umano. In questo senso, essere in grado di cambiare opinione su un argomento, un comportamento o sulla concezione che abbiamo di una persona in concreto spesso diventa come una porta per permettere il nostro miglior progresso, la nostra unica opportunità per assumere prospettive e approcci più convenienti.
Alcuni anni fa, gli psicologi sociali Ian Handley e Dolores Albar hanno pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology un interessante studio sulla nostra resistenza a cambiare punto di vista. Questa ricerca mette in luce un fatto incredibilmente rivelatore: le persone con una buona autostima e che si sentono bene con se stesse hanno una mente più aperta e sono molto più ricettive al cambiamento. Inoltre, non hanno paura di cambiare idea e di mettere in chiaro perché lo fanno.
Euristiche che agiscono come nostra voce interiore
Questo dato ha a che fare con ciò che altri psicologi, come Melissa Finucane e Paul Slovic, definirono “euristiche affettive“. I profili con un approccio vitale più flessibile e aperto all’esperienza sono soliti prendere decisioni attraverso le scorciatoie mentali che attingono direttamente dalle emozioni, ovvero dal loro “istinto”.
Il loro bagaglio in materia di conoscenza di sé è talmente avanzato che dispongono di un “sensore” (o una voce interiore) capace di avvisarli quando certe cose non sono convenienti, o in quale momento certi ideali, compagnie o concetti devono essere scartati perché creano disarmonia, insoddisfazione o infelicità.
Da parte loro, le persone più riluttanti a cambiare opinione o approccio usano euristiche più sofisticate, ma meno emotive. Soltanto così riescono ad alzare dei muri per inficiare tutto quello che osi sfidare le loro idee preconcette.
“Se ho imparato qualcosa dalla vita è di non perdere tempo cercando di cambiare l’altro”.
-Carmen Martín Gaite-
Il diritto di cambiare idea
Abbiamo diritto di cambiare idea, di smettere di provare ammirazione per qualcuno senza che ciò ci faccia stare male. Ebbene sì, è un nostro diritto che adesso ci piaccia quella materia, quel passatempo o quel ramo del sapere che prima criticavamo, magari perché non avevamo avuto il coraggio di avvicinarci a esso per scoprire tutto il potenziale che aveva da darci.
A volte, cambiare idea significa crescere, permetterci di aprire nuove porte chiudendone altre alle nostre spalle per avanzare con maggiore competenza e sicurezza. Nulla di tutto ciò è negativo né ci rende persone peggiori, bensì il contrario.
Detto ciò, in ognuno di questi passi avanti c’è un fatto che non possiamo mettere da parte.
Chi cambia idea rispetto a qualcosa o qualcuno ha fatto prima un esercizio di autoriflessione. Ovvero, si è permesso di ricorrere a uno di quelle euristiche affettive citate per ricordare la propria essenza, risvegliare il proprio istinto e i propri bisogni emotivi.
Nessuno, dunque, dovrebbe realizzare cambiamenti alla leggera o cambiare idea soltanto per capriccio. Bisogna farlo con sicurezza, con la certezza che ci sono cose che ormai non vanno più difese in quanto esistono alternative più valide e appaganti.
Riflettiamoci e smettiamo di temere tanto i cambiamenti, piccoli o grandi che siano.