Parabola della casa senza padrone

Parabola della casa senza padrone
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

La parabola della casa senza padrone narra la storia di una famiglia composta da madre, padre e figlio di 9 anni. I tre vivevano in una bellissima casetta nella quale, fortunatamente, non mancava mai nulla. Entrambi i genitori lavoravano per assicurarsi che la famiglia potesse sempre vivere negli agi.

Il bambino era obbediente e bravo a scuola. Tutti i pomeriggi la tata andava a prenderlo a scuola per riportarlo a casa, dove mangiavano insieme un ricco pranzo. La madre lasciava istruzioni ben precise affinché il bambino mangiasse sempre alimenti sani e nutrienti.

Durante il pomeriggio, sia la madre che il padre telefonavano per sapere come stava il bambino, poiché quando rientravano la sera lo trovavano spesso già a letto addormentato. In questo modo mantenevano un contatto con il loro bambino.

La parabola della casa senza padrone ci racconta che quel bambino si sentiva grato, ma anche solo.

Una strana domanda

Un giorno come tanti, la madre rientrò dal lavoro e trovò suo figlio ad aspettarla sveglio. La donna si sorprese, era molto tardi. Era successo qualcosa? Era ammalato? La donna, presa dall’ansia, iniziò a fargli tutte queste domande. Il bambino allora le chiese di tranquillizzarsi: l’aveva aspettata semplicemente per porle una domanda.

La parabola della casa senza padrona racconta che la madre si sedette accanto al figlio e si dispose ad ascoltarlo attentamente. Allora il bambino chiese: “Quanto guadagni in un’ora di lavoro?”. La donna, non aspettandosi una simile domanda, rimase stupita.

Prima di rispondere, gli chiese a sua volta: “Perché ti interessa saperlo? Hai bisogno di qualcosa? Vuoi che ti compri qualcosa?”. Il bambino rispose che voleva semplicemente conoscere la cifra esatta. Sconcertata, la donna rispose: “Posso arrivare a guadagnare €100 in un’ora”. Il bambino, soddisfatto, salutò la madre e tornò a dormire.

La donna non si raccapezzava. Pensò che la domanda del figlio dipendesse da un problema, non riusciva a trovarvi altro senso. Voleva forse chiederle qualcosa, ma non aveva il coraggio? Aveva problemi di soldi? Quando arrivò il marito, gliene parlò, ed entrambi decisero di stare in allerta.

Bambino e cane

Una nuova domanda

Durante i successivi due mesi non successe nulla di nuovo. I genitori credettero che la domanda fosse sorta da una semplice curiosità. Ciò nonostante, una sera il padre rientrò tardi, come d’abitudine. Il bambino uscì dalla sua stanza e gli venne incontro. Lo stava aspettando. L’uomo si sorprese: era successo qualcosa? C’erano dei problemi?

Il bambino, nuovamente, gli disse che voleva semplicemente fargli una domanda. “Quanto guadagni in un’ora?” gli chiese. L’uomo, automaticamente, rispose: “Guadagno €100”. Dopo qualche secondo, la sua espressione cambiò. “A cosa pensi?” chiese al bambino, ma questi rimase in silenzio. “Dimmi una volta per tutte cosa vuoi sapere!” sbottò il padre, un po’ infastidito. “Niente, niente” rispose il figlio spaventato.

A quel punto il padre chiamò la tata per chiederle se avesse notato qualche cambiamento nel bambino. Lei rispose di no. Forse l’unica differenza era che il bambino andava  tutti i pomeriggi a casa di un amico, ma rientrava sempre dopo un paio d’ore.

Bambino e natura

Epilogo della parabola della casa senza padrone

Il padre iniziò a sospettare che il figlio tramasse qualcosa. Decise dunque di chiedere un permesso al lavoro e prendersi un paio d’ore per vigilare suo figlio da lontano. Voleva scoprire perché andava tutti i pomeriggi a casa del suo amico.

Come ogni giorno, il bambino uscì di casa e si diresse verso casa dell’amico. Lì, pulì la macchina e curò il giardino. Poi tornò a casa.

Famiglia unita

Quando il padre rincasò, chiese al figlio cosa stava succedendo. Perché andava a lavorare a casa del suo amico? Aveva problema di soldi? Colto di sorpresa, il bambino confessò. Lavorava perché voleva mettere da parte dei soldi. “Ho già guadagnato 200€”, disse, “ora posso pagare la mamma per stare due ore con me. Adesso mi mancano 300€ per pagare te”.

La parabola della casa senza padrone è una grande lezione per tutti i genitori che trascurano i propri figli.


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