Chi soffre va aiutato da un esperto

Imparare a chiedere supporto psicologico non è semplice. Prima di rivolgersi allo psicologo, un individuo può imbattersi in altre persone che vorrebbero aiutarlo, ma che non sono qualificati per farlo.
Chi soffre va aiutato da un esperto
Andrea Pérez

Scritto e verificato la psicologa Andrea Pérez.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Le persone sono spesso desiderose di aiutare chi soffre. Tuttavia, non sempre si è in grado di offrire l’aiuto di cui l’individuo ha bisogno.

Immaginate di alzarvi un giorno con il viso gonfio, febbre e mal di denti. Sembra illogico rivolgersi a un fisioterapista o a un urologo per trattare il dolore al cavo orale, e ancor meno rivolgersi al commesso di un negozio di abbigliamento. Nel caso di un problema al cavo orale lo specialista più qualificato è il dentista.

Niente di più logico, vero? Quello che in presenza di un dolore fisico appare logico, non lo è per quanto riguarda un disturbo psicologico oppure emotivo. Non di rado capita di osservare chi soffre rivolgersi ad altri specialisti, in cerca di risposte o farmaci che attenuino il dolore.

Nel migliore dei casi potrebbe rivolgersi al medico di base in cerca di un aiuto, ma nel peggiore dei casi sarà qualcuno sprovvisto di qualifica a provare a trattare il suo dolore.

Aiutare chi soffre.

Gli ostacoli lungo la strada verso la richiesta di aiuto

Il processo che conduce alla richiesta di aiuto psicologico a volte è pieno di ostacoli. Prima di rivolgersi a un professionista della salute psicologica, chi soffre avrà consultato cartomanti, guaritori, libri sull’autosostegno, naturopati e vari life-coach, giusto per fare qualche esempio.

L’esercizio illegale nel campo dei professionisti della salute psicologica risulta pericoloso sia per gli specialisti sia per i pazienti.

Il rischio è pari a quello che si corre sottoponendosi alle cure di un prete per un ascesso o per un mal di mola. L’altra persona è intenzionata ad alleviare le nostre sofferenze, ma non possiede le conoscenze necessarie per farlo.

I cavalieri bianchi, quando una persona soffre

Esistono poi persone che pur non chiedendo di essere pagati per l’assistenza prestata, sentono l’esigenza di aiutare gli altri ad alleviare le proprie sofferenze. Per quanto l’idea di qualcuno disposto a tutto pur di aiutare gli altri possa sembrare romantica e accattivante, si tratta di un profilo con cui è bene essere cauti.

I cavalieri bianchi in genere sono persone che, senza saperlo, “riscattano” chi soffre per poter “riparare”, ovvero aiutare, l’individuo. Dietro questi cavalieri si celano persone che sono state ferite in passato e che provano a guarire dal proprio malessere attraverso gli altri.

Se siete affetti da profonda sofferenza emotiva e vi imbattete in questo tipo di profilo, può darsi che dietro il suo aiuto si celi un prezzo nascosto: seguire le sue direttive e sentirsi in debito emotivamente. Dopo aver aiutato l’altro, il cavaliere bianco potrebbe sentirsi ferito da tutto ciò che ha dato senza avere niente in cambio.

Un uomo prova a dare aiuto.

Quando chi soffre ha bisogno di uno psicologo professionista

Così come quando ci fanno male i denti ci rivolgiamo al dentista, quando a farci male sono le nostre emozioni o quando proviamo una profonda sofferenza emotiva, dobbiamo rivolgerci allo psicologo. Sembra facile, eppure la strada verso la richiesta di un aiuto professionale è ricca di insidie.

Uno psicologo è una persona che ha studiato per anni, e la cui istruzione si basa su un asse portante, ovvero la conoscenza scientifica. Si è specializzato nella valutazione della situazione del paziente e sull’offerta degli strumenti necessari a favorire il suo benessere.

La psicoterapia è un lavoro di squadra tra chi soffre e chi offre il proprio aiuto. Si tratta di un lavoro che segue determinate regole, tra cui un codice deontologico, ovvero una garanzia per il paziente di ricevere un trattamento etico e professionale.

Quando una persona che sta soffrendo è in cerca di sostegno, oppure quando vogliamo offrire il nostro di aiuto, è importante fermarsi un attimo e porsi la seguente domanda: se non lascereste mai che un prete trattasse il vostro mal di mola, perché mai dovreste lasciare che qualcuno che non sia uno psicologo provi a trattare la vostra sofferenza emotiva?


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.