Chi sono? Una domanda per risvegliare la coscienza

Chi sono? Una domanda per risvegliare la coscienza

Ultimo aggiornamento: 31 marzo, 2017

Se vi chiedessimo se siete sicuri di sapere chi siete, forse la domanda vi sembrerà ridicola. Come fate a non saperlo? Siete Pietro, Giovanni, Luigi, Sara, Alberto, ecc. Certo, ma questo è solo il vostro nome, mentre la mia domanda va ben oltre, e ha una risposta altrettanto semplice, solo più affascinante.

Si tratta di una questione affascinante perché implica una crescita, impegno e un po’ di tempo da dedicare a se stessi. La risposta merita, quindi, lo sforzo che richiede trovarla a causa della sua trascendenza e della sua funzione dinamica come colonna portante delle altre basi della nostra vita. Per questo motivo, vi invito a continuare a leggere e a trovarla insieme!

Sapete chi siete?

Ponetevi questa domanda: chi sono? Non importa, la prima cosa che vi è venuta in mente: qualsiasi cosa sia, potete stare certi che non si tratta della verità. Non può essere altrimenti, poiché ad aver risposto alla domanda non è altro che il vostro ego. Usando la vostra mente cosciente, l’ego fabbrica per voi un’identità, così da poter rispondere a quella domanda. Vi fa credere di essere una persona separata dal resto del mondo.

Vi fa vedere il mondo come un insieme di frammenti e divisioni, e voi non siete altro che uno di questi. Inoltre, fa tutto ciò che può per accaparrarsi il più possibile, perché adora possedere. Il suo obiettivo principale è separare il più possibile quell’idea del “Io” dal resto dei frammenti nei quali divide la realtà.

Sfrutta il fatto che la mente cosciente è in contatto con il mondo materiale e, qui, esistono limiti imposti dallo spazio e dal tempo. Esistono la distanza e la durata e l’ego se ne approfitta, perché così può creare delle divisioni a suo piacimento.

È normale che a rispondere sia l’ego, poiché ci stiamo avventurando nel suo territorio: quello della mente cosciente. Tuttavia, questo non è uno svantaggio. Se sapete come sfruttarlo, potete spingerlo ad aiutarvi a creare certe distanze (non fisiche, bensì a livello di sviluppo interiore) per allontanarvi dall’ego stesso.

In altre parole, adottando questa strada, potreste allontanarvi dal vostro falso Io ed avvicinarvi alla vostra vera essenza. La chiave sta nel ripetersi quella domanda, ma non dimenticarsi mai che a rispondere non è altri che l’ego e che, quindi, le risposte che dà sono sempre false.

Un esercizio di meditazione per scoprire la nostra vera identità

L’ego si basa sulla dualità. Gli piace diversificare. Per sottrarsi al suo controllo, quindi, è necessario imboccare la strada opposta: quella dell’unificazione. Per riuscirci, bisogna praticare la meditazione. La domanda “chi sono?” rappresenta una base molto resistente per riuscirci.

Vi proponiamo, quindi, il seguente esercizio:

  • Sedetevi comodi, tenendo la schiena dritta.
  • Chiudete gli occhi e rilassate il corpo.
  • Fate tre respiri lenti e profondi, facendo attenzione alla vostra respirazione.
  • A questo punto, respirare di nuovo con il vostro ritmo naturale e concentrate la vostra mente sulla vostra respirazione. Contate mentalmente ad ogni ciclo di inalazione ed espirazione.
  • Se perdete il conto, ricominciate da capo.
  • Una volta che avrete contato fino a 10, domandatevi: chi sono? Ripetetevi più volte la domanda. Potete persino visualizzarla.
  • Rimanete in uno stato ricettivo. Non cercate niente. Semplicemente, restate in allerta e con la massima curiosità di fronte all’eventuale comparsa di qualsiasi evento, che si tratti di un suono, di un’immagine mentale, di una parola, ecc. In questa fase, la mindfulness è una pratica molto potente. Se siete allenati, riuscirete ad ottenere risultati migliori.
  • Appena sorgerà un’idea, negatela. Per esempio, se la vostra prima risposta è “Sono (il vostro nome)”, rispondetevi mentalmente dicendo: “Non sono (il vostro nome), sono chi viene chiamato con quel nome”. Se la risposta è, invece, “Sono il direttore dell’azienda X”, rispondetevi: “Non sono il direttore dell’azienda X, sono la persona che ha il ruolo di direttore in quell’azienda”. Se la risposta è “Sono questo corpo”, rispondetevi: “Non sono questo corpo, sono chi ha questo aspetto fisico”. Datevi risposte simili a qualsiasi idea che sorgerà nella vostra mente.
  • Fine. Quando volete, fate tre respiri profondi, aprite gli occhi e finite l’esercizio.

Scoprite chi siete

Vi consigliamo di fare questo esercizio tutti i giorni, dedicandogli il momento della giornata che vi risulta più comodo e il tempo di cui disponete. L’importante è la regolarità. Se vi impegnerete davvero, sarà più facile continuare a metterlo in pratica e allora vedrete che si tratta di una vera rivelazione.

Ogni giorno saprete un po’ meglio chi siete. Ciò significa che vi state avvicinando al vostro “Io superiore”. Di sicuro, ora capirete che la risposta al titolo di questo articolo non può essere espressa a parole. È del tutto impossibile. Potrete conoscerla solo con un’esperienza diretta ed è qui che vuole condurvi questo esercizio.

In generale, praticare la meditazione vi conduce in questa direzione, dall’Io inferiore verso l’Io superiore. Quando siete troppo vicini all’ego, sapete chi siete. Quando raggiungete uno stato meditativo, invece, vi avvicinate alla nostra vera essenza e allora saprete di esserci riusciti, perché non saprete più chi siete.

Saprete solo che siete, che esistete… Lungo questa strada, la mindfulness resta uno strumento molto potente.

Vi auguriamo una buona meditazione e speriamo che questo esercizio vi aiuti ad ottenere benefici lungo la strada della vostra crescita interiore.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.