Citazioni di Dostoevskij sulla vita e il dolore

Fëdor Dostoevskij è conosciuto come uno dei più grandi autori della letteratura mondiale. In tutta la sua opera ci ha lasciato frasi profonde. Vediamone alcune!
Citazioni di Dostoevskij sulla vita e il dolore
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 08 marzo, 2024

Le citazioni di Dostoevskij sono il fedele riflesso di uno scrittore dalla vita tormentata, con una sensibilità e un talento fuori dal comune. La sua opera è una delle poche che ha saputo rivelare al meglio la natura umana, al di là di ogni tempo.

Suo padre, una figura molto autoritaria, morì torturato e assassinato; sua madre morì di tubercolosi quando lui era appena un adolescente. Ciò portò Dostoevskij quasi a perdere la ragione. Riuscì tuttavia a evitarlo e forse proprio per questo la sua letteratura possiede quella profondità e bellezza che contraddistingue coloro i quali hanno vissuto intensamente. Oggi vi invitiamo a scoprire le più belle citazioni di Dostoevskij.

“Ma l’uomo è tanto incline alla sistematicità e alla deduzione astratta che è pronto a deformare premeditatamente la verità, pronto a chiudere occhi ed orecchi, pur di giustificare la propria logica.”

-Fëdor Dostoevskij-

Sarebbe impossibile stilare una lista completa di tutte le grandi citazioni di Fëdor Dostoevskij, poiché sono tantissime le opere da cui poter attingere. Abbiamo quindi selezionato soltanto quelle che meglio rappresentano la sua visione del mondo e della vita. Scopritele insieme a noi!

Citazioni di Dostoevskij

La franchezza

Una delle citazioni di Dostoevskij dice: Non c’è al mondo nulla di più difficile della franchezza e nulla di più facile dell’adulazione. Oggigiorno, potrebbe sembrare un’affermazione piuttosto ovvia. Ai suoi tempi, era rivoluzionaria.

Abbraccio di donne e uccelli

Dostoevskij visse nella vecchia Russia, paese in cui il classismo, l’autoritarismo e la repressione erano all’ordine del giorno. In un contesto del genere, la franchezza diventa quasi un delitto e la lusinga ipocrita una norma. 

Le due metà della vita

Le citazioni di Dostoevskij parlano di un uomo che riflesse con passione sulla vita. Il paradosso è che la morte gli fu sempre vicina. Dovette sopportare la morte dei genitori, della moglie, della figlia e del fratello. Egli stesso, di fatto, fu condannato alla pena di morte, ma poi venne assolto.

Una delle sue affermazioni sulla vita recita: La seconda metà della vita di un uomo non è fatta da altro se non dalle abitudini acquisite durante la prima metà. Un po’ come chi dice che nella prima metà della vita la persona forma ciò con cui convivrà per il resto della sua esistenza.

Il relativismo nell’etica

L’etica è un altro dei temi ricorrenti nelle citazioni di Dostoevskij. Non capisco per quali ragioni è origine di tanta gloria il fatto di aver sottoposto al bombardamento una città assediata e non quello d’aver dato la morte a qualcuno con dei colpi d’ascia.

Uomo valuta la sua etica

Si tratta di una riflessione molto interessante e profonda. S e qualcuno uccide un’altra persona, viene chiamato assassino, ma se ne uccide centinaia di migliaia, viene chiamato “eroe”. Come si configura quest’etica che rifiuta un male individuale e applaude un danno collettivo? Come possono esistere circostanze in cui gli assassini sono un modello per gli altri?

Gli echi del fallimento

La vita di Dostoevskij fu piena di spiacevoli vicissitudini, tra queste la morte della figlia appena nata e della seconda moglie. Perdette così la retta via e diventò dipendente dal gioco d’azzardo. A sua volta, queste esperienze gli donarono materiale molto prezioso per le sue opere.

La sofferenza e i suoi effetti si riassumono in una delle frasi più interessanti di Fëdor Dostoevskij: Dopo un fallimento, i piani più elaborati sembrano assurdi. Essa riassume perfettamente quello stato emotivo che prevale dopo un fallimento decisivo. Mostra come alteri completamente la percezione, privando di senso le cose.

Anche il dolore insegna

Dostoevskij fu senz’altro un esperto del dolore. Tuttavia, non lo rifiutava come tale. Piuttosto, rifletteva su di esso in una forma quasi didattica. Ci ricorda che: Il vero dolore, quello che ci fa soffrire profondamente, a volte rende serio e costante perfino l’uomo più avventato; anche i poveri di spirito diventano più intelligenti dopo un grande dolore.

Uomo con serratura al petto

In un modo o nell’altro, lascia trasparire che una delle funzioni del dolore è quella di sensibilizzarci. Un’altra è concedere profondità al nostro pensiero. Non è un elogio alla sofferenza, bensì un’analisi delle sue sfaccettature.

Leggere Fëdor Dostoevskij è una delizia. Le sue opere si mantengono pienamente vigenti, in quanto il suo scopo non fu quello di ritrarre un’epoca o specifiche circostanze, bensì di scrutare la natura umana. Sono, inoltre, la testimonianza di un uomo che seppe superare le avversità e trasformarle in arte.


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