Come individuare un maestro della manipolazione

Come individuare un maestro della manipolazione
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

Viviamo in un mondo fortemente incentrato sulla manipolazione. Veniamo manipolati tramite il potere, tramite i mezzi di comunicazione, e perché no, veniamo anche manipolati nelle relazioni interpersonali. Difatti, nella vita di tutti i giorni capita spesso di trovarsi di fronte a veri e propri maestri della manipolazione.

La manipolazione consiste nel realizzare un ricatto emotivo. Viene messa in atto una serie di comportamenti volti a indurre l’altro a pensare, sentirsi o agire in base ai desideri di chi manipola, senza che la vittima se ne renda conto.

Questo è esattamente il grande problema della manipolazione: è determinata da atteggiamenti nascosti, non sempre facili da individuare da parte di chi ne è vittima. Per questo motivo, è facile abboccare e lasciare che i manipolatori l’abbiano vinta.

“Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.”

-Philip Dick-

Per questo motivo, è importante imparare ad identificare le tattiche utilizzate dai manipolatori. Di seguito vi illustreremo 7 modi per riconoscere i maestri della manipolazione.

Vi fanno sentire in colpa e non sapete perché

ballerina-burattino

I maestri della manipolazione fanno costante ricorso alla vittimizzazione. Probabilmente tireranno fuori un trauma confezionato ad hoc, vale a dire un episodio difficile della loro vita che giustifichi il fatto che si comportano come non dovrebbero.

I traumi più gettonati sono: un’infanzia difficile, figli ingrati, la sfortuna e via dicendo. A tradirli c’è però l’orgoglio con cui esibiscono tali cicatrici emotive, talvolta arrivando persino a vantarsene.

Se, per esempio, vengono rimproverati per le loro mancate attenzioni, risponderanno con qualcosa come: “Ti arrabbi perché non sono meticoloso, ma io ho dovuto sopportare un padre che mi abbandonò quando avevo tre anni”. E così dicendo disarmano chi hanno di fronte. Chi potrebbe essere così insensibile da rimproverare una persona che ha dovuto soffrire un tale trauma? Ecco come funziona il loro gioco.

Vi minacciano con sottigliezza

Minacciare in modo indiretto è una delle tattiche più ricorrenti tra i manipolatori. L’hanno sempre usata e continueranno a usarla, dai grandi leader fino ai più piccoli tiranni domestici, passando per gli esperti pubblicitari. La tattica consiste nel preannunciare la peggior conclusione possibile come conseguenza di un vostro comportamento.

“Se continui a mangiare tanto, in meno di sei mesi diventerai una balena”. Il loro obiettivo è quello di non farvi mangiare, ma probabilmente non hanno argomentazioni mediche per sostenere quanto affermano; vogliono semplicemente che facciate quello che dicono.

Forse li infastidisce vedervi così felici mentre mangiate un gelato o magari credono che stiate sprecando troppi soldi, non vostri, in cibo. Ma non ve lo diranno apertamente, si limiteranno ad annunciare un cataclisma.

Minimizzano le vostre azioni attraverso il sarcasmo

conigli-burattinai

Se c’è qualcosa che i manipolatori detestano, è il dialogo diretto. In generale, utilizzano il sarcasmo per ridicolizzare la loro vittima o per minimizzare il valore dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti o delle sue azioni. Lo scopo dei manipolatori è di far sentire gli altri inferiori e insicuri.

Questo succede ad esempio quando si riceve un messaggio gentile, ma che nasconde un significato più che aggressivo: “Forse se leggessi un po’ di più, potresti avere conoscenze più selezionate”, che tradotto significa “Sei una persona incolta e per questo i tuoi amici sono dei disgraziati”.

Talvolta le vittime dei manipolatori credono che questi giudizi rappresentino un tentativo di farli stare meglio. Nulla di più falso. Se una persona vuole essere d’aiuto, lo farà comunicando in maniera diretta e sincera. Inoltre il suo contributo sarà concreto, non diffamatorio.

Sono spesso ammaliatori

I manipolatori tipo conoscono il significato del termine “indorare la pillola”. Di norma danno inizio all’opera mostrandosi gentili e brillanti; riempiono la vittima di lusinghe e danno mostra di gusti raffinati, conversazioni piacevoli e accattivanti e grande “sensibilità” rispetto alle attese dell’altro.

Questo è il primo atto. Nel secondo, le cose cominciano a cambiare. Dopo che vi avranno finalmente convinto di essere persone deliziose, cominceranno a farvela pagare con le loro manipolazioni.

Sono capaci di intessere una sorta di rete di seduzione in cui intrappolano la loro vittima, impedendole di valutarli in modo oggettivo. Tutte le loro azioni passeranno di buon occhio, e anche se talvolta vi sorgerà qualche dubbio, i manipolatori troveranno sempre il modo di ricordarvi che “non si può pensare male di una persona talmente fantastica”.

Si autoproclamano giudici della vostra vita

Senza sapere come, d’improvviso i manipolatori si trasformeranno in una sorta di “guida spirituale” nella vita delle loro vittime. Sono abilissimi nel dire agli altri come è giusto vivere, nonostante loro siano i primi a non mettere in atto tutto quello che predicano.

Daranno consigli e tireranno fuori grandi massime filosofiche. Indicheranno alla loro vittima cosa deve fare, passo per passo. Se i risultati non arrivano, daranno a voi la colpa: loro vi avevano gentilmente offerto tutte le indicazioni, la responsabilità di non averle seguite alla lettera è soltanto vostra.

Un vero amico, un buon consigliere, non dice all’altro quello che deve fare. Piuttosto lo aiuta per farglielo scoprire, perché ciascuno è diverso e la soluzione valida per “X” potrebbe non esserlo per “Y”. Chi vi vuole bene vi vuole liberi, non vi rende dipendenti.

Sono bravi oratori e sanno come sviare un discorso

I maestri della manipolazione sono abili anche nell’arte della parola. Articolano discorsi forbiti e fluenti, hanno sempre a disposizione argomenti a sorpresa e geniali, spesso basati su bugie.

Se ridicolizzano la loro vittima, dicendole ad esempio “Con quel vestito sembri un pinguino”, e lei si mostra offesa, rimedieranno dicendo “Mi spiace, non pensavo fossi sensibile agli scherzi”. Loro vincono sempre, comunque vadano le cose. Sono dei maghi nel fare i finti tonti.

Se la vittima cercherà un confronto, probabilmente non otterrà risposta. Il manipolatore cambierà discorso verso altre tematiche e, quando la vittima non se l’aspetta, la conversazione sarà incentrata su temi che non hanno nulla a che vedere con la sua richiesta di confronto.

Girano facilmente la frittata

marionette-umane

“Girare la frittata” indica la capacità di fare un danno, ma comportarsi in modo che siano sempre gli altri a pagare, porgendo le proprie scuse. Un classico esempio è quello della moglie che scopre l’infedeltà del marito.

Questo è lo scenario: la moglie trova nelle tasche del marito la fattura di un hotel, lui si infuria e la incolpa di vigilarlo e di ficcare il naso nelle sue cose personali; le fa una bella ramanzina sull’importanza della fiducia reciproca e sul rispetto degli spazi.

Alla fine, la donna si sente talmente in torto che finisce per scusarsi per essere così ficcanaso, e il discorso legato all’infedeltà passa per un fraintendimento che non sarebbe mai dovuto succedere.

Vi potrebbe anche interessare:

Immagini per gentile cortesia di Art PK, Holly Clifton-Brown


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Kligman, M., & Culver, C. M. (1992). An analysis of interpersonal manipulation. The Journal of medicine and philosophy17(2), 173-197.
  • Vlăduțescu, Ș., Negrea, X., & Voinea, D. V. (2014). Interpersonal communicational manipulations. Postmodern Openings5(4), 43-56.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.