Comportamenti aggressivi nei bambini

Comportamenti aggressivi nei bambini
Francisco Pérez

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Pérez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

I comportamenti aggressivi rappresentano il problema maggiormente riscontrato durante le sedute di salute mentale di bambini e adolescenti. Questo fenomeno è particolarmente significativo nei maschi, raggiungendo tassi che si aggirano intorno al 35-50%.

Si sentono spesso storie di ragazzi che hanno comportamenti estremamente violenti con i loro cari per i più futili motivi. Ci sono anche casi meno gravi, ma ciò non vuol dire che siano meno preoccupanti.

È inevitabile chiedersi se la preoccupazione sociale risponda a un reale aumento della frequenza e della gravità dei comportamenti antisociali. Un riflesso di questa gravità si trova nei comportamenti aggressivi nel contesto familiare.

Sono sorprendenti la rapidità con cui i bambini si mostrano aggressivi e la mancanza di strumenti per i genitori per rimetterli in carreggiata. Dicono di non poter controllare i loro bambini di quattro e cinque anni che li aggrediscono verbalmente e fisicamente.

La spiegazione dei comportamenti aggressivi nei bambini è complessa. Non va ricercata solo nei rapporti concreti causa-effetto o in fattori individuali o familiari. È necessario prendere in considerazione un quadro più ampio. All’interno di questo quadro rientrano variabili macrosociali, sulle quali si basa la maggior parte dei programmi di prevenzione. La verità è che non si tratta di un’analisi semplice. Basti dire che si sono verificati vari cambiamenti sociali negli ultimi decenni, i quali si riferiscono a valori e credenze sugli stili educativi; cambiamenti che d’altra parte potrebbero aver contribuito a generare il problema.

Cosa si intende per aggressività infantile?

La parola aggressività deriva dal latino “agredi”, che significa “attaccare”. Attaccare o assalire vuol dire che qualcuno è determinato a imporre la sua volontà su un’altra persona o oggetto, minacciando di causare o causando effettivamente danni fisici o psicologici. Nel caso dei bambini, l’aggressività di solito avviene in modo diretto, sotto forma di atto violento nei confronti di una persona. Questo atto di violenza può essere fisico (calci, spinte, pizzicotti…) o verbale (insulti, parolacce o minacce). Un’altra forma di aggressione è quella in cui il bambino attacca gli oggetti di persone che si oppongono ai suoi desideri.

Bambina che urla

Lo sviluppo dei comportamenti aggressivi nei bambini

I comportamenti aggressivi e quelli antisociali sono in qualche modo sovrapposti, ma si tratta di situazioni diverse. Tuttavia, è noto che quando sono piuttosto stabili, è possibile prevedere dei comportamenti antisociali durante l’adolescenza.

D’altra parte, sono molteplici i fattori che influenzano il comportamento. Uno è genetico: è  stata riscontrata una relazione tra la variazione nei livelli di serotonina e i comportamenti aggressivi. Sono state riscontrate interazioni anche tra le situazioni di abuso dei genitori e i livelli di monoammina ossidasi (MAO A).

Oltre ai fattori genetici, ci sono altri aspetti che influenzano l’aggressività dei bambini. Un esempio sono i genitori che cercano di imporre una disciplina molto forte, ricorrendo in modo frequente alla violenza. Il maltrattamento di giovani e bambini è associato all’aggressività e al comportamento antisociale. In ogni caso, non tutti i bambini vittime di abusi finiscono da grandi con il riversare il loro passato sugli altri in modo violento.

Altri fattori associati all’aggressività possono essere l’età della madre, la capacità di adattamento sociale della famiglia, alterazioni quali deficit di attenzione, il temperamento del bambino, il tipo di rapporto tra genitori e figli, la mancanza di coesione della famiglia o incongruenze tra disciplina e repressione… per citarne alcuni.

L’importanza della famiglia per frenare o fomentare i comportamenti aggressivi dei bambini

Durante l’infanzia la famiglia è il contesto che ha più influenza sui bambini. Le interazioni tra genitori e figli modellano il comportamento aggressivo, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle conseguenze che derivano da tale comportamento. Il problema risiede nel fatto che il bambino può generalizzare quello che ha imparato sull’utilità dell’aggressività, pensando che se i suoi genitori la usano, vuol dire che è un valido strumento per raggiungere ciò che si vuole ottenere, anche con le persone a cui si vuole bene.

È importante anche il tipo di disciplina esercitata dai genitori sui figli. L’aggressività infantile è particolarmente favorita da una combinazione di disciplina rilassata e poco esigente con atteggiamenti ostili da parte dei genitori.

Chi è poco esigente finisce per accontentare sempre il bambino, cedendo alle sue richieste. In apparenza viene dato un grande margine di libertà al piccolo, tuttavia quando fa qualcosa che non va a genio ai genitori, la loro reazione è sproporzionata. Questa mancanza di coerenza finisce per radicarsi in qualche modo nel bambino, il quale è disorientato e tende a imitare il comportamento esagerato dei genitori quando qualcosa non gli piace.

Genitore che sgrida suo figlio

Incongruenza nel comportamento dei genitori

L’incongruenza nel comportamento si verifica quando i genitori disapprovano l’aggressività, ma la puniscono con altrettanta aggressività. I genitori che riescono ad applicare una punizione utilizzando metodi non aggressivi hanno meno probabilità di incoraggiare azioni aggressive.

Questa incongruenza può verificarsi anche quando i genitori in alcuni casi puniscono il bambino per aver picchiato un altro bambino, mentre altre volte ignorano la medesima situazione e non lo mettono in castigo. In questo modo non danno linee guida coerenti.

Trattamento dei comportamenti aggressivi nei bambini

Il trattamento dei comportamenti aggressivi nei bambini non si basa esclusivamente sulla riduzione o eliminazione degli stessi. Bisogna anche stabilire e incoraggiare comportamenti alternativi.

Esistono diverse procedure a questo scopo. Tra esse spiccano quelle volte a controllare gli antecedenti di tale atteggiamento, la modellizzazione del comportamento non aggressivo, la riduzione della stimolazione avversiva e il controllo delle conseguenze.

Anche educare i genitori (insegnare loro le caratteristiche dei bambini o le tecniche con cui modificare il comportamento dei loro figli, per esempio) è un elemento fondamentale all’interno di un programma che cerca di eliminare i comportamenti aggressivi dei bambini.

L’aggressività è una realtà preoccupante e in aumento. Il ruolo del famiglia , in particolare quello dei genitori, è fondamentale quando per affrontarla. Uno psicologo specializzato può aiutare molto le famiglie con questo problema.

Mamma che parla con il suo bambino

Riferimenti bibliografici

Berk, L. (1999). Child Development. Editore: Pearson Education (US).

Adele Faber e Elaine Mazlish (2005). Come parlare perché i bambini ti ascoltino e come ascoltare perché ti parlino. Editore: Mondadori.


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