Consumatori consapevoli: come si diventa?

È sempre più facile accedere a prodotti e servizi; alla luce di ciò, è più che mai importante diventare consumatori consapevoli.
Consumatori consapevoli: come si diventa?
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Siamo circondati da prodotti, servizi e informazioni, troppi e senza filtri. Moltissime le imprese, e tutte interessate a offrirci il prodotto di cui non possiamo fare a meno. Menti brillanti che dedicano tutta la loro energia per capire come far nascere o rafforzare bisogni e desideri. In questo scenario è più che mai importante essere consumatori consapevoli.

Partiamo dalla definizione di consumo. Secondo il dizionario De Mauro, è la “fruizione di un bene economico o di un servizio per appagare un bisogno o produrre nuovi beni”. La coscienza, invece, è “la consapevolezza che l’uomo ha di sé e del mondo esterno”.

Il consumo cosciente o consapevole, quindi, ha a che vedere con l’acquisto di prodotti o servizi che tenga conto della sostenibilità. Significa poter scegliere in modo responsabile e consapevole l’impatto prodotto sull’ambiente. Questo, in definitiva, significa operare una scelta nel rispetto degli altri, di se stessi e dell’ambiente.

Mani che reggono un piccolo mappamondo

Consumatori consapevoli: abbattere la barriera del soddisfacimento immediato

Il consumo consapevole ci invita a non ignorare l’impatto causato sulla natura e sugli altri esseri viventi. Stimola, inoltre, una riflessione sul modo in cui investiamo le nostre risorse.

Per diventare consumatori consapevoli, occorre ampliare la nostra coscienza circa i comportamenti, i pensieri e le emozioni. Per riuscirci, dobbiamo restare in contatto con la parte più profonda di noi stessi: solo così sapremo quali scelte stiamo facendo e cosa le guida.

Ma non basta restare in contatto con noi stessi; occorre allargare lo sguardo alle conseguenze del nostro consumo sulla natura e sugli altri. A tale scopo, sono necessarie compassione ed empatia: meravigliosi strumenti che ci permettono di interagire in modo sano.

Questo significa prendere in considerazione l’ambiente e non solo il soddisfacimento di un bisogno immediato. La domanda che dovremmo porci è: come posso dare il mio contributo per ridurre il degrado ambientale?

Possiamo farlo con un passo alla volta. L’importante è scegliere alternative meno distruttive e che favoriscano il benessere collettivo.

Il potere delle informazioni

Gran parte del mondo dei consumi viene guidato da strategie che ci indirizzano all’acquisto di beni o servizi. Il consumo cosciente non intende eliminare la fruizione di servizi o prodotti, piuttosto ci invita a scegliere ciò di cui abbiamo veramente bisogno, riducendo il danno per gli altri. Abbiamo bisogno, quindi, di munirci dell’arma dell’informazione.

Uno dei compiti del consumatore è capire se sta cadendo vittima della cosiddetta obesità informativa o se è davvero capace di selezionare le informazioni a favore del suo benessere. Ciò non significa vedere il marketing digitale come il nostro peggior nemico, ma piuttosto di sfruttarlo a nostro vantaggio.

Il consumatore consapevole sa che quando si muove genera un impatto. Prima di comprare, quindi, dovremmo chiederci: ho bisogno di questo prodotto? Come agisce sull’ambiente il suo ciclo produttivo?

È altrettanto importante aiutare gli altri a conoscere ogni iniziativa positiva in termini di investimenti e acquisto di beni. Sono piccoli compiti che tutti possiamo realizzare.

I valori che guidano le nostre scelte

Parlare di consumo sostenibile è generalmente ben visto nella nostra società in evoluzione e allarmata dai cambiamenti climatici. Il divario tra quanto viene detto e fatto resta, tuttavia, enorme.

Studi sociologici ci confermano che l’ambiente è uno degli ultimi fattori che prendiamo in considerazione quando facciamo una scelta commerciale. Contano di più variabili come il prezzo o l’estetica.

Dobbiamo cominciare, pertanto, a pensare in modo diverso, concentrandoci su fattori a più basso impatto. Alcuni valori che ci possono aiutare sono:

Il consumatore consapevole è cosciente del proprio valore e porta nella propria vita quello di cui davvero ha bisogno. Inoltre, lui stesso consiglia in modo etico: sa di avere dalla sua parte non solo il potere di acquisto, ma ha anche un’influenza sugli altri. Infine, compra prodotti e servizi da aziende con politiche responsabili.

La motivazione

La psicologia ci insegna che quando percepiamo un vantaggio da una nostra azione, il nostro comportamento ne viene rafforzato. Sarà più probabile, quindi, che lo ripeteremo.

Uno dei fattori che ci spinge a non essere consumatori consapevoli si chiama comodità. Occorre pertanto uscire dalla nostra zona di confort.

In altre parole, abbiamo bisogno di una motivazione intrinseca, ovvero in sintonia con la soddisfazione di aver generato un impatto positivo. Questo ci permette di modificare i nostri consumi.

Le abitudini di consumo

Un’abitudine è un modello comportamentale ripetitivo. Per diventare consumatori consapevoli, dobbiamo invertire le nostre abitudini in direzione della sostenibilità. È necessario tuttavia tenere conto delle nostre emozioni e, certo, della nostra disponibilità economica. In caso contrario, non potremmo mai mantenerle.

Promuovere il cambiamento personale significa anche mettere da parte quella pigrizia che ci porta a rimandare all’infinito senza raggiungere mai i nostri propositi.

Possiamo trovare ispirazione nei libri o nelle guide che ci aiutano rimetterci in linea con l’intelligenza ecologica. Quest’ultima è un’espressione coniata da Daniel Goleman, il quale ci invita a riconoscere le conseguenze che si nascondono dietro i nostri acquisti e consumi.

Donna con occhi chiusi e panorama con montagne

Per diventare consumatori consapevoli occorre pianificare

Una buona pianificazione ci aiuterà a riconsiderare le nostre priorità e a seguirle. D’altro canto, contano anche fattori  come il potere d’acquisto e il prezzo. Essere consumatori consapevoli non significa ipotecare il nostro futuro.

Possiamo, inoltre, fare un piano di investimenti. Ricordiamo che il consumo consapevole non riguarda solo l’ambiente e gli altri, ma anche noi stessi. Per sapere se la nostra decisione è giusta, proviamo a chiederci: “quello che consumo è a mio favore? In che modo favorisce o danneggia la mia salute fisica, emotiva o sociale?”.

In breve, ognuno di noi può diventare un consumatore consapevole e aiutare gli altri a esserlo; ciò a vantaggio della natura, del prossimo e di noi stessi. Muoviamo passi in direzione del benessere collettivo e personale. Miglioriamo insieme la nostra qualità di vita considerando l’impatto delle nostre scelte di consumo!


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  • Vinyals I Ros, A. El consumidor consiente análisis de los factores psicosociales implicados en el consumo sostenible a partir del estudio de miembros de cooperativas de consumo agro-ecológico. Universitat Autònoma de Barcelona.

  • Goleman, D. (2010). Inteligencia Ecológica. Barcelona: Kairos.


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